Dalla carta alla pellicola: Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

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Il GGG – Il Grande Gigante Gentile

“Io è diverso! Io è un gentile gigante confusionato! Io è il solo gentile gigante confusionato! Io è il solo gentile confusionato in tutto il Paese dei Giganti! Io è il GRANDE GIGANTE GENTILE! Io è il G.G.G. E qual è il tuo nome?” – Road Dahl

Dettagli:

  • Titolo originale: The BFG
  • Anno: 2016
  • Data di uscita: 30 dicembre 2016
  • Durata: 117 minuti
  • Genere: Fantasy
  • Regia: Steven Spielberg

Interpreti e personaggi:

  •     Mark Rylance: GGG
  •     Ruby Barnhill: Sophie
  •     Penelope Wilton: Regina Elisabetta II
  •     Jemaine Clement: InghiottiCiccia
  •     Rebecca Hall: Mary
  •     Rafe Spall: Mr. Tibbs
  •     Bill Hader: Sangue-Succhia
  •     Adam Godley: Scrocchia-Ossa

Trama:

Il GGG è un gigante, un Grande Gigante Gentile, molto diverso dagli altri abitanti del Paese dei Giganti che come San-Guinario e Inghiotticicciaviva si nutrono di esseri umani, preferibilmente bambini. E così una notte il GGG – che è vegetariano e si ciba soltanto di Cetrionzoli e Sciroppio – rapisce Sophie, una bambina che vive a Londra e la porta nella sua caverna. Inizialmente spaventata dal misterioso gigante, Sophie ben presto si rende conto che il GGG è in realtà dolce, amichevole e può insegnarle cose meravigliose. Il GGG porta infatti Sophie nel Paese dei Sogni, dove cattura i sogni che manda di notte ai bambini e le spiega tutto sulla magia e il mistero dei sogni. L’affetto e la complicità tra i due cresce rapidamente, e quando gli altri giganti sono pronti a nuova strage, il GGG e Sophie decidono di avvisare nientemeno che la Regina d’Inghilterra dell’imminente minaccia, e tutti insieme concepiranno un piano per sbarazzarsi dei giganti una volta per tutte.

Let’s talk about The BFG:

Il Grande Gigante Gentile come Il piccolo principe ha incantato intere generazioni e nonostante gli anni continua a farlo con la stessa spontaneità di un tempo. Questi due best-seller hanno visto di nuovo la luce anche sul grande schermo, in due versioni differenti. Il piccolo principe come film d’animazione nel 2015, diretto da Mark Osborne mentre Steven Spielberg si affida ad una tecnica mista di effetti speciali per la sua versione live action de Il GGG (2016).

Quando ho sentito parlare di un film sul Gigante Gentile ho temuto il peggio, lo ammetto. Inutile dirvi che dopo aver visto la pellicola mi sono ricreduta. Quindi eccoci ancora una volta a parlare di cinema, stavolta l’articolo è dedicato interamente al gigante più dolce dei paesi dei giganti: Il GGG.

Il Grande Gigante Gentile non è una storia come le altre, chi lo ha letto sa di cosa parlo. Si tratta di un sogno abilmente articolato dove la fantasia si mescola alla poesia, regalando piccoli frammenti di magia in grado di sciogliere i cuori di grandi e piccini. Non poteva esserci dunque regista migliore per raccogliere la sfida di Steven Spielberg.

Quella del gigante è una storia fatta di piccoli sogni sfuggenti, soavi come le melodie più belle mai composte ed emozionanti quanto i libri meravigliosamente scritti. Solo un abile ascoltatore è in grado di interpretarli. In questo il GGG ha dimestichezza. Insegue i sogni e li cattura, poi li soffia ai legittimi proprietari. Nella sua umile dimora alberga la quieta, se si ha abbastanza immaginazione si può sentire la legna ardere sul camimo mentre il nostro gigante è intento a leggere un libro o se si presta ancora più attenzione si può vederlo all’opera a catalogare sogni e disporli ognuno al proprio posto.

Sophie questo lo ha capito bene. Trascorrendo del tempo con il Gigante ha imparato ad apprezzare le piccole cose, a mettere da parte le sue convizioni per fare spazio al suo nuovo amico e aiutarlo a combattere contro quelli della sua specie, che lo disprezzano e non hanno colto quanto abbia da offrire la sua persona.

Il GGG racconta una storia di speranza. La speranza di cui si ha bisogno nei momenti più cupi. Spielberg attraverso una spontanea leggerezza è in grado di regalarcene a sufficienza, colmando gli occhi dei più scettici di pura meraviglia e fantastica illusione. Lo spettacolo offerto dal regista è di pura scoperta. Scoperta di un mondo fantastico abilmente raccontato, toccando le note giuste di ognuno di noi.

Sin dal primo momento pare chiara la gioia del regista di rispolverare un classico di Dahl e dargli vita, ogni particolare anche il piccolo vive di vita propria grazie all’attenzione e la cura che Spielberg  gli ha saputo dare, rispettando in tutto e per tutto lo spirito dello scrittore. E tutto questo senza ricorrerre a troppi ed eccessivi effetti speciali che di questi tempi hanno invaso il mondo del cinema. Che altro posso aggiungere? Se non lo avete ancora visto, ve lo consiglio vivamente.

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