Due teste una penna #1: Partiamo da qui | a cura di Igor Damilano e Cinzia Lacalamita

Partiamo da qui

di Igor Damilano e Cinzia Lacalamita

Acquista subito: Partiamo da qui. Undici personaggi in cerca d’editore
Data di uscita: 23 febbraio 2017
Editore: Imprimatur
Prezzo: € 14,00
Pagine: 128

Quattro donne inglesi, diverse tra loro ma unite da una comune solitudine, si ritrovano a condividere un mese, aprile, nello splendido castello medievale di San Salvatore, in Liguria. Sono Mrs. Wilkinson, trenta anni, moglie infelice di un rispettabile avvocato di Hampstead, Mrs. Arbuthnot, sposata a uno scrittore, un’artista che sembra non amarla più, Lady Caroline, giovane e di una bellezza che non lascia nessuno indifferente e che unita alla sua estrazione sociale la obbliga ad essere sempre sulla scena, al centro degli sguardi di tutti, come una preda da catturare, e, infine, Mrs. Fisher, un tempo intima amica di grandi poeti e intellettuali come Robert Browning e Alfred Tennyson, oggi una signora anziana scontrosa e irritata dalla vita. È un annuncio pubblicitario sul Times a farle incontrare, la promessa di un mese baciate dal sole, in un giardino fiorito di glicine. Un luogo magico dove sfuggire al tran tran della vita, ai compiti e alle abitudini che il costume ha loro imposto, all’idea inculcata da generazioni che la felicità nasca solo dall’abnegazione. Nel lussureggiante giardino fiorito del castello, nella calda luce di aprile, durante giorni meravigliosi e dorati, quel rifugio che doveva essere un piacevole fuga, diventerà un luogo per ritrovare la gioia di vivere e quella che solo l’amore e gli affetti sanno donare, la possibilità di una vita autenticamente felice.

Parliamo di “Partiamo da qui”

 

Benvenuti lettori della Stamberga nella nostra nuova rubrica “Due teste e una penna”! Speriamo vi piaccia la nostra idea di ritorno al passato, noi siamo molto entusiaste all’idea di rituffarci indietro nel tempo. Quando nacque la nostra Stamberga eravamo solite recensire alcuni libri insieme, era molto bello confrontarci, scrivere e fornire due punti di vista differenti. Oggi con Partiamo da qui inauguriamo la nuova sezione, ringraziamo la cada editrice Imprimatur per l’opportunità di collaborazione. Il romanzo in oggetto è composto da una serie di racconti; essi sono scritti in modo molto fluido e lineare, saltano subito all’occhio metafore stupende disseminate tra le pagine. Vi proponiamo alcune nostre impressioni e considerazioni sui vari scritti.

  • Overture perdersi e ritrovarsi.

    Il racconto di apertura, nel quale emerge una condizione psicologica instabile  del narratore, tra le atmosfere cupe si fa luce la volontà di non perire di fronte ad una grande difficoltà. Bellissime metafore. Solitudine, fragilità e dolore sono protagonisti.

  • Grigio.

    Un racconto introspettivo molto cupo, un inizio monocorde perso nella filosofia della geometria. Il protagonista si apre con il lettore, lo accoglie dentro di sé, tra i suoi colori e le sue ombre. Questo racconto è come un viaggio introspettivo che porta in narratore a cogliere la propria vera essenza.

  • Desiderio.

    Pensieri di un amore platonico, un sentimento con cui tutti vorremmo essere amati. Parole dolci, tenere, rispettose e profonde. Rivelazione dell’autrice: una donna che ha scritto al maschile e che avrebbe tanto desiderato vivere un amore così.

  • Fenice.

    Un racconto emozionante, la vita pulsante che rinasce dalla ceneri, la metafora della redenzione, della rivincita. Il racconto straziante di una donna che prova ad andare avanti, privata dell’amore del suo uomo e dei suoi punti saldi. Metafore e frasi bellissime che trasmettano tanta voglia di vivere e di riscatto.

  • Bpm.

    Questo è il racconto che mi ha colpita più di tutti, forse perché mi rispecchio nella situazione vissuta dalla narratrice: il non essere ciò che si vuole, il non riconoscersi nella propria professione, il vedere trascorrere tempo che non ritornerà. Bellissime le descrizioni della natura. La metafora della corsa verso il cambiamento, verso la speranza di inseguire i propri sogni e diventare quello che si vuole, una corsa verso la felicità e la realizzazione, una corsa di speranza.

  • IL MARCIAPIEDE DI PARMA. 

    A chi non  è mai capitato di provare ad immaginare cosa penserebbero gli oggetti, cosa esse penserebbero di noi e di come vengono impiegati. Sarò un pò matta ma a me talvolta succede! Uno spaccato di vite, vite normali, vita banali ma vere raccontate da un punto di vista esterno, diverso e inanimato. Avrei letto ancora e ancora le storie narrata dal marciapiede.

  • IL NIENTE.

    Un racconto particolare e filosofico; racchiude tante cose e finisce in niente. Quattro colleghi si recano in un luogo sperso ed isolato per scrivere insieme. La narrazione è molto cupa, molte atmosfere inquietanti che sfociano poi nella violenza per denunciare i terribili femminicidi. Il racconto dei quattro non viene apprezzato, cade in niente.

  • ACCORDI E DISACCORDI DI PENNA.

    I protagonisti sono i medesimi dell’ultimo racconto di cui vi ho parlato, decidono di riunirsi con altri loro colleghi per scrivere. Credo sia una metafora del libro stesso: è difficile mettere d’accordo diverse teste ma se si riesce nell’impresa, il risultato non può che essere molto interessante.

     

“Possono, due giorni, avere un peso sul sentire un’intera esistenza?”

Benvenuti al nostro primo appuntamento con la rubrica “Due teste una penna”, in cui io e Deborah porteremo avanti un percorso che avevamo già iniziato, quello di recensire insieme un romanzo o, in questo caso, un’antologia di racconti.

“Partiamo da qui” è frutto dei corsi di scrittura creativa emozionale tenuti da Igor Damilano e Cinzia Lacalamita. La raccolta di racconti deriva dalla scelta dei due autori, che in queste undici storie hanno percepito passione, sentimento, talento. Non a caso bastano poche righe di ogni racconto per sentire emozioni forti e contrastanti. Undici voci si sono unite per spezzare la “monotonia” e l’alienante quotidianità che priva gli esseri umani del dialogo, la comunicazione, dimostrando che c’è altro, oltre la carcassa superficiale umana.

La scrittura si trasforma in bisogno di esternare ciò che si ha dentro, nonostante la continua lotta tra conscio e inconscio porti ad un conflitto interiore. Gli uomini e le donne protagonisti di queste storie sono persone qualunque eppure in ognuna di loro mi è stato possibile rivedere un frammento di me stessa. Sono diventata quel bambino di sei anni che avrebbe voluto conforto e la mia trasformazione è proseguita verso la bambina di otto anni che voleva essere diversa, una principessa e che affogava i suoi dolori nelle caramelle, le caramelle al veleno che recita lei stessa una volta diventata grande. Il mio viaggio ha continuato tra i dolori di una donna ferita, in balia di mille emozioni e drammi, ha ritrovato sè stessa. Si respira un’aria di libertà, nonostante l’ansia di un colloquio e la poesia che prosegue tra i versi di “spiego le vele”.

Leggere una raccolta di racconti non è mai facile, soprattutto quando ogni spezzone racchiude un modo a sè nel quale perdersi ed è ancora più difficile cercare di spiegare ciò che quelle righè hanno trasmesso. Non è solo l’arte ad essere soggettiva, ma anche la scrittura. Non è sempre e solo descrittiva come si penserebbe, ognuno di noi è in grado di ritrovarsi in pochi versi.

“Partiamo da qui” lo si potrebbe definire un viaggio emotivo in cui realtà si mescola eggregiamente alla fantasia, portando il lettore letteralmente a vivere tra le righe di questa antologia, come se ne fosse protagonista. Le figure di scrittore e lettore entrano entrano in simbiosi cercando la propria essenza, attraverso un linguaggio scorrevole e coinvolgente. È una raccolta che consiglio per perdersi tra le pieghe dell’animo umano, attraverso le diverse sfumature usate dagli autori che rendono il quadro pittoresco, ricco di dettagli, completo.

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