Gli occhi neri di Susan di Julia Heaberlin | Recensione di Sandy

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Che tipo di persona soffoca un palpito nel petto ogni volta che il sole si nasconde dietro una nuvola, terrorizzata dal fatto di poter tornare cieca? Oppure ogni volta che apre un barattolo di burro di arachidi? O quando qualcuno grida: «Susan!» dall’altra parte del parco giochi?

Dettagli:

  • Titolo originale: Black-Eyed Susans
  • Genere: Thriller
  • Editore: Newton Compton
  • Collana: Nuova Narrativa Newton
  • Pagine: 336
  • Prezzo: € 2,90 (e-book)
  • Prezzo: € 12,90

Il Libro – Trama:

Tessa Cartwright, sedici anni, viene ritrovata in un campo del Texas, sepolta da un mucchio di ossa, priva di memoria. La ragazza è sopravvissuta per miracolo a uno spietato serial killer che ha ucciso tutte le altre sue giovani vittime per poi lasciarle in una fossa comune su cui crescono delle margherite gialle. Grazie alla testimonianza di Tessa, però, il presunto colpevole finisce nel braccio della morte. A quasi vent’anni di distanza da quella terrificante esperienza, Tessa è diventata un’artista e una mamma single. Una fredda mattina di febbraio nota nel suo giardino, proprio davanti alla finestra della camera da letto, una margherita gialla, che sembra piantata di recente. Sconvolta da ciò che evoca quel fiore, Tessa si chiede come sia possibile che il suo torturatore, ancora in carcere in attesa di essere giustiziato, possa averle lasciato un indizio così esplicito. E se avesse fatto condannare un innocente? L’unico modo per scoprirlo è scavare nei suoi dolorosi ricordi e arrivare finalmente a mettere a fuoco le uniche immagini, nascoste per tanti anni nelle pieghe della memoria, che potranno riportare a galla la verità.

Recensione:

Il killer delle Black-eyed Susans era noto per seppellire le sue vittime in una fossa comune, dove crescono i cosiddetti “occhi neri di Susan”, delle particolari margherite gialle. Finora non c’erano mai state sopravvissute. Almeno fino a quando una ragazzina di nome Tessa Cartwright non è stata ritrovata sotto un cumulo di ossa, a soli sedici anni, priva di ricordi. Da allora è divenuta famosa con l’appellativo di Susan, nome che richiama questi particolari fiori che sbocciano in determinati periodi dell’anno.

Il presunto colpevole viene catturato, ma è soltanto col tempo, quando la nostra protagonista ormai madre e artista si ritrova di fronte a un fatto insolito: nota delle margherite piantate sul suo giardino, ben visibili dalla finestra della sua camera da letto.

La domanda sorge dunque spontanea: è davvero l’uomo nel braccio della morte il responsabile di ciò che le è accaduto da ragazzina? Perché se così fosse, come farebbe egli a piantare quei fiori?

Perseguitata dal suo orribile passato e dal suo presente sempre in bilico la Heaberlin dipinge un quadro più introspettivo rispetto ai thriller a cui siamo abituati. Sotto una lente di ingrandimento la nostra Tessa di oggi e del passato, in dei salti temporali degni di nota, sboccia lentamente permettendo al lettore di conoscere ogni sfumatura di quella fanciulla che ha smesso di essere tale dopo quel terribile avvenimento.

Il tutto si fonde egregiamente in una sinfonia di note lente, alcune un po’ più complesse di altre che portano il lettore a prestare particolare attenzione a quei dettagli apparentemente privi di significato che invece porteranno lo stesso ad avventurarsi fino alla fine, interrogandosi sempre di più sull’identità del famigerato serial killer che sembra avere ancora a cuore l’ultima delle Susan.

Nonostante il ritmo narrativo sia lento non è appesantito dai continui balzi temporali che permetteranno di conoscere meglio Tessa ma mai di identificarsi con essa. L’intera narrazione è filtrata dal suo punto di vista, diverso da ragazzina più indagatore da adulta e procede in maniera graduale, rivelando passo dopo passo l’essenza di questo thriller psicologico. Perciò, se cercate un libro pieno di azione sin dall’inizio è meglio se passate ad un altro. Se invece, come me, adorate cibarvi della psiche dei personaggi, dove ruota tutto attorno ad essa, questo è sicuramente un titolo da tenere a mente perché, il mondo partorito dall’autrice è qualcosa di spettacolare a cui, pur mancando qualcosa, mi ha rapita. Quel qualcosa che non mi ha lasciata, come dire, con il fiato mozzato è stato il finale. L’ho trovato un po’ tirato lì per “stupire”. È l’unico difetto che mi sento di sottolineare. Per il resto, ve lo consiglio assolutamente.

Stamberga - Voto 3

 

 

 

 

Note sull’autrice – Julia Heaberlin:

Nata in Texas, è una giornalista pluripremiata, che ha lavorato per varie testate locali («Fort-Worth Star Telegram», «The Detroit News» e «The Dallas Morning News»). Con Gli occhi neri di Susan è arrivata in vetta alle classifiche degli Stati Uniti e presto dal suo romanzo sarà tratto un grande film. Vive a Dallas.

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