A tu per tu con Shanmei

Sono nata a Milano alla fine degli anni ’60. Dopo studi universitari, ho iniziato a occuparmi di libri e editoria. Dal 2010 pubblico in antologie varie racconti surreali, buffi, un po’ pop. Ho scritto poi negli anni novellette, romanzi e racconti (specialmente flash fiction) ancora inediti e alcuni in via di traduzione. Sono appassionata per lo più di hardboiled vintage anni 50 (sto curando la revisione di un romanzo appartenente a questo genere), ho parlato nei miei racconti anche di pirati, di piloti di cargo interstellari, di soldati di ventura, di ballerine del Moulin Rouge, di antichi romani. Da poco ho iniziato ad autopubblicarmi, troppo poco per fare un bilancio.

IL RACCONTO

Acquistalo subito: Un gioco di pazienza: Un racconto giallo nella Cina misteriosa di inizio ‘900

Pechino, 1902.

Nella Cina cosmopolita di inizio ‘900, sedata da poco la rivolta dei Boxers con la sua scia di saccheggi e devastazioni, il tenente Luigi Bianchi, di stanza a Huang Tsun, si trova a indagare sull’ omicidio di un ricco mercante francese, avvenuto in un ristorante dall’esotico nome de La Fenice d’Oro. Del delitto viene accusato un cameriere cinese, ma sarà davvero lui il colpevole? E soprattutto perché l’ambasciata giapponese sembra nascondere qualcosa?

Un breve racconto di ambientazione coloniale, in cui al mystery classico si aggiungono sfumature da spy story. Primo racconto in media res di una serie ambientata tra il 1900 e il 1905 con protagonista un militare italiano con l’hobby dell’investigazione.

Vi avevo parlato di questo racconto durante l’estate e oggi sono felicissima di condividere con voi la mia chiacchierata con questa promettente autrice, che vi invito a tenere d’occhio. Per saperne di più sul racconto giallo, potete cliccare l’immagine qui sotto. Buona lettura!

Un gioco di pazienza” è un racconto giallo ambientato agli inizi del ‘900. Come nasce l’idea di questo racconto?

Da un confronto con il mystery storico. E dai miei studi storici legati alla Cina del ‘900. Nasce dalle mie letture e dall’ idea di utilizzare parte delle memorie tramandate in famiglia reletive alla vita del mio bisnonno, che realmente visse in Cina tra il 1900 e il 1905. Naturalmente il racconto nasce dalla mia fantasia, ma ho voluto dargli le più attente connotazioni reali possibili. 

Raccontaci un po’ dei personaggi. Ognuno di loro arricchisce il racconto, ma come nasce l’idea per ognuno di loro?

Il protagonista si ispira molto liberamente a un personaggio reale, ciò mi ha costretto a visionare foto, leggere lettere e diari. Approfondire la veridicità di dettagli che l’immaginazione mi suggeriva. Oltre al tenente Bianchi, sullo sfondo, ma sarà un personaggio più approfondito nel proseguimento della serie, c’è la sua compagna, Mei, una donna cinese che permetterà al lettore di vedere le cose anche da un punto di vista femminile e cinese. In questo racconto i personaggi principali sono: il cappellano militare Padre Geroni, ispirato a un personaggio reale. Tutti gli altro sono di fantasia: il giovane Cheng, tutto fare della Caserma Italia,  Padre De Filippi, un missionario molto intraprendente, Sun Dong, un cameriere cinese al posto sbagliato, nel momento sbagliato e il militare giapponese Yunichiro Sakura.  

Una curiosità. Quanto c’è di Shanmei in questo racconto?

Forse, ad essere sincera, molto dei pensieri del protagonista, seppure ho cercato di renderlo un uomo del suo tempo, con limitazioni e anche credenze. Cercherò però di non condizionare troppo il personggio. Cercherò di far si che acquisti una sua voce. 

Qual è il messaggio che volevi trasmettere con “Un gioco di pazienza”?

Innanzitutto il racconto nasce come un’ opera di intrattenimento, un modo per far passare qualche ora piacevole al lettore. Dandogli anche qualche informazione storica, perchè la storia è una bella disciplina, ci aiuta a capire chi siamo stati e chi siamo ora.

Cosa riserverà il futuro a Shanmei?

Non lo so, ma spero di poter continuare a scrivere. Che i lettori amino i miei racconti, e che continui a divertirmi a scriverli.

Come nasce un giallo storico?

Da un attento studio, del periodo storico che si vuole trattare, e della società del periodo. Bisogna leggere molto, essere curiosi, e umili, di errori se ne faranno sempre, si deve solo sperare che non siano troppo evidenti. O che il lettore sia buono a perdonarteli.

Cosa è realmente importante per te quando pubblichi uno scritto?

Fare un buon lavoro, essere onesta col lettore, raccontare una storia che abbia un fondo di verità. Deludere chi mi segue sarebbe la cosa più triste.

Hai un hobby che continui a coltivare?

La scrittura per ora è un hobby, anche se spero diventi un lavoro. Mentre leggere continuerò a farlo fino a che ne sarò in grado.

In termini di tempo, quanto impieghi a scrivere?

Dipende. Posso scrivere una storia in un’ ora. O metterci giorni a scrivere e riscrivere anche una sola singola frase.

Una domanda che pongo spesso. Hai qualche consiglio per chi vuole diventare scrittore?

Per ora scrivo, ma non mi definieri ancora una scrittrice. Credo di avere ancora una lunga strada davanti. Ma tra le cose che spero non mi manchino mai e che auguro a chiunque voglia intraprendere questo mestiere  c’è la curiosità, la pazienza, e la voglia di migliore. Uno scrittore dovrebbe non smettere mai di leggere, e di mantenere uno stretto rapporto coi suoi lettori, anche i più critici. 

***

Anche questa intervista volge al termine, ringrazio Shanmei per il suo tempo e la sua disponibilità nel chiacchierare con me.

Alla prossima!

May the Force be with you!
Precedente Recensione: "La Legione Occulta" di Roberto Genovesi (Newton Comics) Successivo A caccia con Lea - Pancia in dentro e naso in fuori: Missione #1

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.