La bambina della Via Mala di Rosetta Spinelli | Recensione di Deborah

LA BAMBINA DELLA VIA MALA

 

Per Franchina il primo anno come domestica presso la signora Franceschi passò più serenamente di quanto avesse immaginato, anche se il lavoro era tanto perché la casa era grande, piena di ninnoli fragili e di argenti anneriti.

 

Titolo originale:  La bambina della via mala
Autore: Rosetta Spinelli
Casa editrice: Leucotea
Pagine: 191
Prezzo: 14,90

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Trama:

È una mattina d’inverno del 1961 quando Francesca è costretta a lasciare la sua famiglia e a dire addio, forse per sempre, alle sue montagne per andare a fare la domestica in città. Ha solo undici anni, il cuore pieno di sogni e l’ingenuità degli innocenti. E la vita dura che la attende fa di tutto per spezzarla con fatiche e umiliazioni, come una Cenerentola senza più speranze. Anche Adriano ha solo undici anni quando, dopo la tragica e misteriosa morte della madre, viene rinchiuso in collegio, trascurato dal padre e odiato dal fratello maggiore che lo considera diverso. Quando Adriano e Francesca si incontrano per lei sarà un colpo di fulmine mentre lui userà il suo amore per nascondere un segreto sempre più difficile da conservare

 

Recensione:

Cari lettori dell Stamberga,

oggi parliamo di un romanzo che non potrà non catturarvi e lasciarvi indifferenti, si tratta di La bambina della Via Mala, scritto da Rosetta Spinelli. Un romanzo davvero bello, mi ha riportato in atmosfere di altri tempi ed io adoro rivivere il passato.

 

Tua mamma aveva tre anni, ed eravamo in casa sole quella notte. Pioveva forte e non si riusciva a dormire, gli animali erano troppo silenziosi come succede quando sta per arrivare un terremoto.

 

Write, wrote, written – Lo stile di scrittura. La lettura è molto piacevole, le vicende ti avvolgono ed invitano a saperne sempre di più. L’autrice utilizza un italiano ricercato e fluido. Mi hanno colpita molto le atmosfere nelle quali il lettore viene condotto, si respira aria di passato, di un tempo che sta cambiando sopratutto nelle città. Le descrizioni delle ambientazioni e dei personaggi sono precise ed esaustive; tutto è ben caratterizzato. Conosco abbastanza alcuni dei luoghi in cui è ambientato, sono riuscita ad apprezzare ancora di più le care montagne di Franchina.

 

Il collegio mise in evidenza il carattere forte ed egocentrico di Edoardo e la fragilità di Adriano. Per Arnoldo il lavoro e i soldi divennero l’unico anestetico al dolore.

 

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La via Mala è l’antico tracciato, esistente già nel Medioevo, che collega la valle di Scalve alla Valcamonica, unendo gli abitati di Dezzo e di Angolo. Ancora oggi i precipizi che terrorizzavano i viaggiatori del passato lasciano senza fiato, e anche se le auto utilizzano una nuova strada, quasi interamente in galleria, il vecchio itinerario può essere tranquillamente ripercorso. anto meravigliosa quanto pericolosa, la via Mala è uno dei percorsi più spettacolari d’Europa, soprattutto in inverno quando l’acqua si trasforma in ghiaccio disegnando delle cascate bianche nel panorama roccioso.

Ma una domenica vide passare nel cielo un gruppo di uccelli migratori, probabilmente storni o anatre che facevano ritorno ai luoghi caldi…

 

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Francesca, detta Franchina, è una bimba di 11 anni che non ha mai conosciuto la spensieratezza dell’infanzia perché è stata abituata a lavorare duramente. A questa età la famiglia la spedisce a Bergamo da un’anziana signora per lavorare come domestica. Il lavoro è tanto ma, inaspettatamente, la giovane si trova davvero bene con la signora Ada. Le due con il tempo si conoscono e si legano moltissimo.è stato molto bello leggere di come Franchina ha fatto breccia nel cuore dell’anziana e abbia quietato il suo senso di solitudine con l’affetto. Per Franchina è stata la medesima cosa, il Natale che trascorrono insieme è il più bello per la giovane.

 

La strategia era insistere sulla continua definizione di peccato, di atti impuri e contro natura che l’avrebbero portato a rifiutare qualsiasi pensiero libidinoso nei confronti delle persone del suo stesso sesso.

 

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Dopo qualche anno al servizio di Ada, Franchina torna per due settimane alle sue montagne. La famiglia non la accoglie molto bene, in particolare la sorella Silvana a cui non sta per niente a cuore. Lì viene subito messa sotto a lavorare e da subito sentiva la mancanza della sua signora. Quando tornò a Bergamo scoprì che la signora Ada ebbe un ictus e rimase offesa. Si prese cura dell’anziana fino a che la avara nipote la mise alla porta. Subito i genitori le trovarono un altro impiego presso Milano, al servizio della famiglia di una loro compaesana.

 

 Adriano lo teneva sotto il cuscino e la sera, prima di addormentarsi, lo accarezzava, lo annusava per sentire ancora la lieve fragranza di lavanda che gli riportava in vita l’odore della madre.

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L’esperienza a Milano per Franchina fu devastante. Non doveva occuparsi solo della bambina della coppia ma di tutto il resto. I signori erano sgarbati e la trattavano unicamente come una serva. La giovane era costretta a vivere in un sottoscala che puzzava di carbone, dove non filtrava un singolo raggio di luce. Durante il periodo che trascorse lì la ragazza iniziò a deperire e fu sempre più emaciata. Fu salvata da una visita del cugino che si accorse della situazione e tornò con la madre Piera a prenderla.

 

Adriano ha fatto delle fotografie, me le ha portate oggi. E io le guardo e le riguardo, perché è stata una giornata indimenticabile.

 

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Il soggiorno a casa è breve, presto Franchina, divenuta ormai diciassettenne, parte con un’amica al servizio di una ricca famiglia di Cantù. In casa ci sono il padre, Arnoldo, e i tre figli. In questa casa Franchina non sarà trattata come una serva, ma con rispetto per lei e per il suo lavoro. La giovane donna, sempre più bella, attirerà le attenzioni di Edoardo, dal quale si sente più intimorita che lusingata. Invece Franchina si innamora di Adriano, il più piccolo, in lotta perenne con il fratello Edoardo. Quest ultimo rivelerà i propri sentimenti alla ragazza e di conseguenza lei lascerà la casa.

 

E sono uscita in fretta da quella stanza. Per questo me ne devo andare. Non posso più stare in quella stessa casa in cui c’è il signor Edoardo.

 

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Adriano la assumerà come domestica nella sua casa, dove lavora come architetto. I due diventano inseparabili e con il tempo, più per fare uno smacco al fratello Adriano chiede in sposa Francesca. Nutre un profondo affetto verso di lei, in lei ci rivede la sue stessa madre. Non si tratta però dell’amore tra moglie e marito perché innegabilmente egli è attratto dal suo stesso sesso, di questo Francesca è all’oscuro.

 

Quando Franchina vide sua madre non seppe trattenere le lacrime e le si aggrappò addosso con singulti sempre più forti.

 

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Adriano cercò di negare la sua vera natura fino a che conobbe Massimo. Quando iniziò a fare esperienze con questo ragazzo, riuscì ad avvicinarsi a Francesca una volta e fu concepita Elisa. Nonostante i propri sentimenti Adriano era felicissimo di diventare padre, anche la sua famiglia lo era. Accadde un fatto terribile, fu rapito dalla mala calabrese, sequestrato per moltissimo tempo. Quando fu liberato era una persona completamente diversa, debole ed emaciata. Appena si iniziò a riprendere seppe che Massimo era in fin di vita, colpito da un male sconosciuto (AIDS).

 

Il giorno in cui compì ventuno anni Adriano le chiese di sposarlo: era maggiorenne, non doveva domandare il permesso a nessuno, e lei disse di sì.

 

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Rivelò a Francesca i sentimenti per Massimo e la sua natura omosessuale. La donna ne fu sconvolta e trovò conforto in Edoardo che non smise mai di amarla e gli rinnovò di nuovo la sua dichiarazione d’amore. Francesca presa la bimba, Elisa, e fece ritorno alle sue montagne. Dopo qualche tempo fu informata da Edoardo della malattia di Adriano, anche lui morì poco dopo colpito dall’AIDS. Alla fine l’amore nata tra Edoardo e Francesca verrà coronato.

 

 

Lettori, in breve, questa è la storia della vita di Franchina. Gli altri personaggi menzionati, nel racconto saranno molto più approfonditi e incontrerete ricchi retroscena, gli intrighi e gli smacchi non mancheranno. La storia mi ha fatto davvero riflettere, gli anni in cui Franchina ha fatto questa vita era nata mia mamma, quindi quelle cose accadevano in un passato neanche troppo lontano e sconosciuto. Ciò mi fa pensare a quanto sono fortunata ad essere venuta al mondo in un’epoca in cui, almeno in teoria, vigono diritti e tutele. In un’epoca sempre più tecnologia e all’avanguardia in cui possiamo dire non manca quasi niente, a undici anni giocavo allegre e spensierata mentre Franchina iniziava a lavorare. Un libro che consiglio davvero, fa riflettere molto ed è davvero coinvolgente.

 

 

Nota sull’autrice:

Rosetta Spinelli, veneta d’origine, vive in Brianza da molti anni. E’ stata traduttrice e insegnante, ma la sua passione resta la scrittura. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo La perfezione dei punti, a cui ha fatto seguito nel 2014 Favole di Natale, racconto per bambini.

 

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