Un libro per due #10: Un posto chiamato incanto di Susana López Rubio

“Fame di vita, di futuro, di colori, una fame che mi portavo dietro da anni. Si dice che la fede sposti le montagne, ma la fame non è da meno. Era per fame che avevo lasciato il mio il mio paesino delle Asturie e attraversato l’oceano per raggiungere la Perla delle Antille.”

IL ROMANZO

Acquistalo subito: Un posto chiamato incanto

Editore: Dea Planeta Libri
Prezzo: € 16,00

Pagine: 339
ISBN: 9788851152338

A bordo c’è il diciannovenne Patricio, che il suo bagaglio lo porta tutto addosso: un completo di lana, un paio di vecchie scarpe, e una scatola di sardine. Ma la sua vera ricchezza è racchiusa nei cinque “talenti”, che sull’isola lo porteranno a conquistare alleati e nemici: la faccia tosta, un paio di splendidi occhi azzurri, l’inventiva, la giovinezza e la fame. Arruolato come factotum dal fondatore dei Grandi Magazzini El Encanto, Patricio scopre un luogo magico frequentato da splendide donne, milionari e star di Hollywood. E proprio qui, tra le scintillanti vetrine e l’atmosfera esclusiva di El Encanto, incontra l’amore della sua vita, la bella, inquieta e sposatissima Gloria. Separati dalle differenze di classe, dal destino e dalla Storia, i due innamorati si ritroveranno a distanza di anni, grazie alla tenacia dei sogni e al profumo inconfondibile della mariposa.

COPERTINE A CONFRONTO

Let’s talk about “El Encanto”

“Il pensiero che all’Avana la mia vita fosse appena ricominciata, proprio come quella di un naufrago che si risveglia su una spiaggia e scopre di essere sopravvissuto, mi rese improvvisamente felice.”

Bentornati sul blog. Sono partita per l’Avana insieme a Susana Lòpez Rubio e il suo “Un posto chiamato incanto”, pubblicato in Italia da DeA Planeta Libri.

Questo romanzo celebra l’amore in tutte le sue sfumature e la vita, la sua imprevedibilità e il suo scorrere frenetica, mentre il tempo passa e la storia cambia, portando con sé una ventata di rivoluzione e novità del tutto inaspettate nella pittoresca capitale cubana, l’Avana.

Sono gli anni 50, un periodo in cui il flusso migratorio si spostava dalla Spagna verso la perla dei Caraibi.

Patricio Rubio è uno dei giovani asturiani che approda nell’isola con un misero borsone, nella speranza di riuscire a costruirsi un nuovo futuro. La vita a Cuba non è facile per nessuno, ma se si ha la giusta determinazione è possibile trasformare un lavoro umile in qualcosa di meglio.

Come tutti i giovani, anche Patricio è pieno di sogni e speranze, che purtroppo sembrano destinati ad infrangersi sulla battigia come le onde al tramonto. È il suo carisma a dargli la spinta necessaria per risollevarsi e dimostrare ai cubani che non è lì soltanto per spassarsela e vivere di rendita tra i suoi compatrioti, ma è in grado di farcela da solo.

Bisogna dirlo, Patricio è nato sotto una buona stella, almeno lo si pensa all’inizio, per il semplice motivo che riesce a trovare un lavoro, un posto dove stare e degli amici di cui fidarsi in breve tempo ed è grazie a questi ultimi che i suoi anni migliori diventano indimenticabili.

“Fame di vita, di futuro, di colori, una fame che mi portavo dietro da anni. Si dice che la fede sposti le montagne, ma la fame non è da meno. Era per fame che avevo lasciato il mio il mio paesino delle Asturie e attraversato l’oceano per raggiungere la Perla delle Antille.”

Patricio Rubio comincia a lavorare come lustrascarpe, fronteggiandosi con la parte marcia dell’Avana, la mafia. Cesar Valdés è un uomo potente e arrogante, che non si fa scrupoli a dimezzare la concorrenza o corrompere una persona per affari. Quest’uomo rappresenta ciò che c’è di peggio in quella terra e nonostante le persone lo odino, sanno che è meglio non mettersi contro di lui e i suoi scagnozzi.

Pur avendo quasi sfiorato la morte la sua buona stella gli ha permesso di fare un salto di qualità e quando apre il più grande centro commerciale della città, El Encanto, Patricio riesce ad ottenere un posto come tuttofare e da quel momento comincia la sua più grande avventura, quella che lo porterà a vivere intrappolato in una montagna russa emotiva, dove le discese, per quanto sono ripide, lasciano il segno.

Qui conosce Gloria, una donna straordinaria e di un’incredibile bellezza, che lo travolge facendolo suo con un semplice sguardo e da questo incontro cominciano i suoi problemi. Nonostante l’intesa che c’è tra di loro, Gloria è una donna irraggiungibile. Dietro di lei infatti si cela la figura di Cesar Valdès, suo marito e padre di sua figlia, Daniela.

“A occhio poteva aveva venticinque anni e , per andare dritto al punto, era la donna più bella su cui avessi mai posato lo sguardo.”

Gloria aveva soltanto tredici anni quando ha incontrato Cesar per la prima volta e da quel momento l’uomo ha segnato il suo destino. Ossessionato da lei, ha reso possibile la loro unione, nonostante la loro grande differenza d’età. A quattordici anni si sono sposati, dopo che Cesar ha ucciso suo padre e traumatizzato la madre, la sua famiglia è caduta in rovina a causa sua e lei non aveva voce in capitolo. Prigioniera di un uomo che non ama, non c’è stato giorno in cui non abbia maledetto la sua vita o abbia cercato di farla, ma ha resistito solo per Daniela, sua figlia, che non voleva abbandonare per impedirle di vivere ciò che lei ha vissuto.

Come se non bastasse, Cesar è un uomo geloso e nessuno può rivolgere uno sguardo a Gloria senza che lui lo sappia o che prende provvedimenti, per lo più drastici, per ricordare alle persone che è la sua donna e come tale, nessuno può averlo. A sorvegliare sua moglie c’è Marita, la sorella di Cesar, una donna spietata che farebbe di tutto pur di rendere felice suo fratello.

“Il ricordo di quel bacio e la promessa di altri in futuro vincevano tutte le mie paure e annullavano ogni cautela. Ero arrivato all’Avana affamato di vita, e l’amore per Gloria superava qualunque avventura avessi potuto immaginare.”

Ciò che provano l’uno per l’altra è pericoloso, un sentimento di cui nessuno deve sapere l’esistenza o sarebbe la fine per entrambi. Patricio e Gloria cedono al pericolo per sentirsi vivi e avere un motivo per andare avanti, l’amore che provano è unico e straordinario, come se non bastasse pur volendolo non riescono a rinunciare.

Cominciano a tessere una fitta rete di bugie per potersi vedere e trascorrere anche pochi istanti insieme. Un bacio fugace, una carezza o un semplice sguardo, riescono ad aiutarli a sopravvivere durante la lontananza, in cui lui è un semplice impiegato e lei è la moglie di Cesar.

Il Grescas e Guzmàn sono gli unici a conoscere ciò che accade tra Gloria e Patricio, e nonostante provino a fargli cambiare idea, l’amico è innamorato perso di una donna impossibile.

Nel frattempo El Encanto diventa una meta fondamentale per le celebrità di Hollywood. Ava Gardner, Frank Sinatra, John Wayne, sono alcune delle figure che hanno varcato le porte del centro commerciale, rendendolo ancora più popolare e permettendo a Patricio di salire di livello.

“Tutto ebbe inizio con un profumo, l’aroma dei fiori di mariposa mescolato ad altre essenze, il cui segreto era finito nella tomba con il profumiere che lo aveva creato.”

Sullo sfondo di una Cuba in continuo mutamento ci sono loro: Patricio e Gloria, la storia fugace che si trasforma in qualcosa di più profondo.

Susana Lòpez Rubio dipinge la città in maniera realistica, permettendo a chi legge di immergersi nella musica, bearsi dei colori e profumi dell’Avana, il cuore pulsante di Cuba. È la città che non dorme mai, dove le tradizioni e i valori vengono tramandati di generazione in generazione e allo stesso tempo, un legame è importante, così come una promessa.

“Un posto chiamato incanto” è la storia di un amore indimenticabile, un sentimento che non sbiadisce nel tempo, che continua a pulsare, nonostante faccia male, ma è anche una storia di amicizia, un legame duraturo nel tempo che lega tre ragazzi come se fossero fratelli.

Con questo romanzo il mio lato latino americano è uscito fuori, mi sembrava di essere dentro una telenovela di quelle che guardavo insieme a mia madre da piccola. Non mi vergogno a dirlo, ma mi sono appassionata alla storia di Patricio e Gloria, pur non essendo amante del romance. Questo vuol dire tanto e significa che l’autrice è riuscita ad andare oltre il semplice “e vissero felici e contenti”.

Questo romanzo è una tragedia continua, prima di arrivare a un lieto fine, Cuba è passata dalla dittatura di Batista al governo di Fidel Castro ed è palpabile tra le pagine del libro, come se fosse un film che vale la pena di essere visto.

***
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