Let’s talk about: Donne che comprano fiori di Vanessa Montfort

 

Instagram: @brivididicarta

In questo quartiere […] ci anche sono cinque donne che comprano fiori. All’inizio nessuna lo fa per se stessa: una lo fa per il suo amore segreto, una per il suo ufficio, la terza per dipingerli, un’altra per le sue clienti, un’altra ancora… per un morto. Quest’ultima sono io e questa, suppongo, è la mia storia.

Pagine: 384

Acquistalo subito: Donne che comprano fiori

Editore: Feltrinelli
Collana: I Narratori
Data di uscita: 15 Giugno 2017
Prezzo: € 15,00
Pagine: 384
ISBN: 
9788807032448

Nel cuore del barrio de las Letras, il quartiere più bohémien di Madrid, tra stradine pedonali e piazzette ombreggiate, proprio dove si narra che abbiano vissuto Cervantes e Lope de Vega, esiste una piccola oasi verde ricca di fascino e profumi: il Giardino dell’Angelo, il regno fiorito di Olivia.
Nel suo negozio, all’ombra di un olivo centenario, si incrociano le vite di cinque donne che comprano fiori. Tutte all’inizio lo fanno per gli altri, mai per sé: Victoria li compra per il suo amante segreto, Casandra per ostentarli in ufficio, Aurora per dipingerli, Gala per donarli alle clienti del suo showroom e l’ultima, Marina, per una persona che non c’è più.
Dopo la perdita del marito, infatti, Marina si sente completamente smarrita: per troppo tempo ha accettato il ruolo della copilota, lasciando a lui il timone della loro vita insieme. Mentre cerca disperatamente un modo per rimettersi in piedi, si imbatte per caso in Olivia e accetta di lavorare nel suo Giardino. Lì conoscerà le altre quattro donne, molto diverse tra loro, ma che, come lei, stanno attraversando un momento cruciale della propria esistenza per motivi lavorativi, sentimentali, familiari o di realizzazione personale.
Dall’incontro tra loro e l’eccentrica e saggia fioraia nascerà una stretta amicizia da cui dipenderà la svolta che prenderanno le loro vite.
Un romanzo intenso e pieno di passione, un viaggio nei sogni e nei desideri delle donne di oggi, alla conquista dell’indipendenza.

 

Ormai, però, sapevo che la vita era uno spettacolo senza prove, una prima senza una seconda chance. […] Si va in scena senza trucco e senza sapere la parte. […] E io avevo sempre avuto il terrore del palcoscenico. Era molto più facile affidare a un altro il ruolo da protagonista della mia vita. […] Non si trattava più di essere la protagonista, ma un personaggio secondario nello spettacolo della mia stessa vita.

Source: Pinterest

Oggi parliamo di un romanzo che mi ha davvero conquistata, sto parlando di “Donne che comprano fiori” di Vanessa Montfort, pubblicato da Feltrinelli nella collana “I narratori”.

Mi sono fermata per un momento e mi sono resa conto che l’anno scorso ho un po’ smarrito la via e non lo dico perché reputo inferiore alcuni generi che mi sono ritrovata a leggere bensì perché mi sono resa conto di essermi lasciata influenzare forse un po’ troppo dal gusto degli altri, perdendo di vista me stessa e ciò che amo, romanzi che pulsano di vita propria e raccontano storie di vite, che possono anche non essere eclatanti ma che sono significative per chi legge, in questo caso per me o perché no, indagini accattivanti tessute abilmente da sembrare quasi reali.

Come buon proposito del 2018, infatti, voglio trovare IL LIBRO, quello che racconta di me pur non sapendolo, voglio lasciarmi travolgere da crimini quasi perfetti a cui il detective di turno dovrà trovare la soluzione oppure ispirami a piccole grandi persone in grado di darmi quella forza necessaria per affrontare il bello e il brutto della vita.

Con Vanessa Montfort ci sono andata molto vicina, il suo romanzo è stata una ventata di freschezza primaverile, se chiudevo gli occhi potevo quasi sentire il profumo dei fiori dimenticando per un momento il mio presente ed è stato questo, odori, sensazioni e colori, che mi ha catapultata fra le strade spagnole con un sogno segretamente custodito nella tasca, diventando un elemento del dipinto dell’autrice così pittoresco e ricco di dettagli da spronarmi ad andare avanti fino alla fine.

“E queste righe dovrebbero assomigliare a un diario di bordo della mia vita destinato all’unica persona al mondo per la quale non sono abituata a fare nulla: ancora una volta, me stessa.”

Source: Pinterest

Il mio rapporto con i chick-lit non è mai stato dei migliori, eppure, lo stile di quest’autrice è riuscita a farmi mettere da parte ogni pregiudizio, facendo in modo che siano le parole a conquistarmi. È incredibile come con semplicità e ironia sia riuscita a sviluppare una trama che spinge a riflettere e regala quel senso di gioia e serenità alle quali non si può resistere. Senza ombra di dubbio è il suo modo di raccontare la vita che spinge a volerla vivere, partire per un lungo viaggio e godersi le piccole cose, guardarsi intorno e scoprire che c’è ancora un mondo da esplorare, anche quando non ci sembra possibile.

Marina è la dimostrazione di come una perdita e la depressione legata ad essa siano in grado di abbattere una persona, impedendole di vivere una vita normale e annullando la sua esistenza poiché non è più abituata a stare da sola. In breve tempo si rende conto di aver assistito allo spettacolo della sua vita restando sempre dietro le quinte e lasciando che a brillare sia un altro. Ma ora che ha un lavoro al Giardino dell’Angelo, un negozio di fiori, la sua vita comincia a cambiare e si intreccia a quella di altre quattro donne, tutte ad un punto decisivo della loro esistenza: vivere o lasciarsi vivere.

C’è chi sceglie di mascherare il trascorrere del tempo dietro l’ironia, fingendo di essere immune alle lancette che scorrono e lasciando che sia la propria energia a dettare le regole e non le rughe che compaiono sul volto o chi invece, per paura del giudizio, si spedisca dei fiori per mostrare al mondo di non essere da sola o chi invece preferisce dipingerli i fiori o chi, come la proprietaria del negozio, nasconda la sua vera essenza fra fiori ed edera vivendo alla giornata e non curandosi delle conseguenze.

Per il mondo, le donne di Vanessa Montfort hanno superato la “data di scadenza”, ma non è così. Unite queste cinque donne riesco a sostenersi, riuscendo così a tamponare quelle ferite che le stavano logorando poco a poco.

A Marina spetta l’arduo compito di scrivere la loro storia, un documento che possa essere tramandato nel tempo e che in qualche modo le renda immortali a chiunque lo leggerà un giorno. Non è casuale il titolo che sceglie per il manoscritto, “Cicatrici”, le stesse che lei aveva quando ha incrociato Olivia, la proprietaria del negozio, e con le quale alla fine riesce a convivere e condividere, dimenticandosi della loro esistenza.

“Ma la realtà è che tutto finisce, le cose belle e quelle brutte. L’amore e la sofferenza. Bisogna amare. E amare bene. Intensamente. Anche se poi finsice.”

Source: Pinterest

Ci sono donne che comprano fiori e altre no. I fiori hanno un loro linguaggio, affascinante, complesso e per alcuni molto importante e significativo che per essere decifrato necessita di una sensibilità profonda, simile a quella che può avere una delle nostre protagoniste, dopo aver combattuto la loro battaglia. In un certo senso bisogna aver sofferto per comprendere quanto sia importante un piccolo gesto come comprare o ricevere un fiore.

L’autrice con il suo raccontare ci insegna che non bisogna nascondersi dietro ai traumi della propria vita, usandoli come scudo nei confronti degli altri, ma esibirli con fierezza perché fanno parte di noi, del nostro essere e del nostro passato.

Alcuni potrebbero dire che la vita è fatta di emozioni, di rimpianti e di traumi, ma in realtà è composta soltanto da tantissimi attimi, che siano essi tristi o felici, ma che tutti insieme vanno a comporre un mosaico che rappresenta solo ed unicamente noi stessi.

“Donne che comprano fiori” è un romanzo raccontato da donne per spingere tutte le altre a comprendere ciò di solito che non è immediato, ovvero che una cosa brutta resta tale soltanto se noi decidiamo che lo è. Ma non solo, è anche una storia di amicizia, vita e voglia di esplorare sé stessi

 

May the Force be with you!
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