Let’s talk about: Il pittore fulminato di César Aira

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Rugendas fu un pittore di genere. Il suo genere era la fisiognomica della Natura, un procedimento inventato da Humboldt. Questo grande naturalista fu il padre di una disciplina che in pratica morì con lui: la Erdtheorie, o Physique du Monde, una sorta di geografia artistica, una comprensione estetica del mondo e una scienza del paesaggio.”

Pagine: 94

Acquistalo subito: Il pittore fulminato

Editore: Fazi Editore
Collana: Le strade

Data di uscita: 1 Marzo
Prezzo: € 13,00
Pagine: 94
ISBN:
9788893252768

Johann Moritz Rugendas, noto pittore tedesco dell’Ottocento, compie un viaggio tra la regione andina e l’Argentina insieme a un altro pittore più giovane, il fidato amico Krause. I due paesaggisti cercano il volto nascosto della loro arte e sono catturati dall’ignota immensità, che palpita di mistero; si immergono nella ricchezza della natura, nella sua specificità, nella vivida diversità rispetto ai climi e agli ambienti del Vecchio Mondo. Sono entrambi alla mercé di un mondo tanto fiorente quanto violento: da un lato ci sono gli indios, con la loro ferocia primitiva e le loro scorribande imprevedibili, veri e propri tifoni umani che i due europei sognano di immortalare; dall’altro c’è un tempo atmosferico mutevole e spietato. Sarà proprio quest’ultimo, con uno scherzo crudele, a cambiare le sorti del viaggio e della vita stessa del protagonista: un giorno, Rugendas viene colpito da un fulmine insieme al suo cavallo…
Uno dei più stimati scrittori sudamericani di oggi, paragonato a Calvino e Nabokov per il suo allegro gioco letterario, torna nelle librerie italiane con uno dei suoi romanzi più apprezzati: una vicenda intrigante ed eccezionale, come il suo protagonista. Un viaggio suggestivo attraverso la bellezza, l’arte e il lato grottesco della natura.
 

Le montagne sfilavano così lentamente davanti a loro che lo spirito scopriva passatempi costruttivisti per rimpiazzarle.

Source: Pinterest

Ci sono volte in cui si ha fra le mani una pietra preziosa e rara di cui ci si realizza il valore solo in seguito, come in questo caso.

Mi sono resta conto che “Il pittore fulminato” aveva una marcia in più nel momento stesso in cui i miei occhi hanno cominciato a catturare le descrizioni dei luoghi, trasformandoli in immagini ed è successo allora, è scoccato il colpo di fulmine e ho rallentato la lettura, godendomi appieno ogni sfumatura, ogni parola e l’essenza di questo libricino di appena novanta pagine.

César Aira è un autore argentino conosciuto per la scelta di scrivere opere brevi, ma condensate, dove oltre alla storia ha la sua rilevanza il linguaggio. Il suo infatti è uno stile di scrittura altamente suggestivo, simbolico e descrittivo, che riesce a catturare chi legge e trascinarlo nel viaggio del “pintor viajero” (pittore viaggiatore).

L’autore racconta un episodio nella vita del pittore viaggiatore Johann Moritz Rugendas, paesaggista tedesco dell’800, celebre per i suoi dipinti realizzati in America Latina, quando decise di partire insieme al suo amico Roberto Krause per l’Argentina per dipingere in maniera vivida il lato selvaggio di essa, partendo da San Felipe de Aconcagua, in Cile e attraversando la cordigliera delle Ande diretto a Buenos Aires. Questo sarà un viaggio che segnerà la vita del paesaggista, fulminato mentre era in sella al suo cavallo e devastato dal dolore che ne consegue dall’evento e per mettere a tacere le grida ricorrerà alla morfina, l’unico antidoto in grado di placare la sofferenza e permettergli di proseguire nel suo obiettivo.

L’intensità del racconto cambia quando il pittore viene fulminato, diventa più lancinante e apre una voragine nel cuore del lettore, che ne segue le vicende ormai rapito dalla bravura dell’autore nel dividersi fra arte e vita. A primo acchitto potrebbe sembrare una biografia di un paesaggista, ma non è così. Il racconto di Aira si spinge oltre il semplice narrare un frammento di vita, ne allarga l’orizzonte, guidando il lettore verso la meravigliosa quanto insidiosa regione andina, mostrandone la bellezza ma anche il lato selvaggio.

Alla fine divenne evidente che si stavano lasciando alle spalle quei paesaggi. Li avrebbero riconosciuti se fossero passati di lì un’altra volta? “Mi è rimasto negli occhi”, si dice comunemente. Perché solo negli occhi? Anche in tutta la faccia, nelle braccia, nelle spalle, nei capelli, nei talloni… Nel sistema nervoso.

Source: Pinterest

“Il pittore fulminato” racconta la storia di un viaggio, dove il lettore si trasforma a tutti gli effetti in un esploratore vero e proprio alla ricerca di enigmi e misteri da risolvere, ma ciò che trova è invece il lato nascosto della natura, la faccia grottesca e affamata sempre pronta a saziare la propria fame. Sotto questo punto di vista Aira dimostra di essere un grande conoscitore della flora e fauna che circonda la regione andina, dove oltre alle insidie vi è traccia degli indios, popolo guerriero che ha abitato queste terre e che è in continuo conflitto fra di loro.

Scrittura e pittura si fondono creando una nuova sfumatura di colore, difficile da ignorare, accesa e marcata e a suo modo indelebile.

Aira è uno degli scrittori più affermati nell’America Latina, uno che sto imparando a conoscere soltanto adesso per colmare le mie lacune. Leggere questo autore significa tuffarsi in storie che vanno oltre la semplice narrazione, infatti, ci si immerge totalmente in un nuovo mondo in cui ogni dettaglio è vivo e ha una sua storia, quindi non è lasciato a sé sullo sfondo come se non contasse.

May the Force be with you!
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