Let’s talk about: Io ti salverò di Émilie Frèche

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Avremmo dovuto inserirti in una storia, una tradizione, dirti da dove venivi davvero. Non l’abbiamo fatto perché pensavamo che la libertà fosse l’unica cosa importante, è che se tu fossi stata una donna libera la tua vita non sarebbe stata per forza un successo ma, perlomeno, quella che tu avresti scelto. Questo ci sembrava fondamentale, solo che la libertà non è necessariamente un’esperienza felice.

Pagine: 276

Acquistalo subito: Io ti salverò

Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora

Data di uscita: 23 Gennaio 2018
Prezzo: € 16,90
Pagine: 276
ISBN:
9788820063931

Da quando non ha più notizie di sua figlia, Laurence tiene un diario. Solo la scrittura le impedisce di soccombere al dolore che la consuma, alla collera che prova verso se stessa per non aver capito niente, per non essersi accorta di quello che stava succedendo nella vita e nella mente di sua figlia Éléa, che a soli sedici anni è partita per la Siria, reclutata dall’ Isis . Éléa non era un’adolescente problematica, non frequentava cattive compagnie, aveva un buon rapporto con i genitori, che l’hanno cresciuta nel nome della libertà e dell’apertura mentale. Mai si sarebbero immaginati che il fondamentalismo islamico fosse da includere nella lista dei pericoli da temere per i propri figli. Mai avrebbero pensato che il carattere idealista e sognatore di Éléa potesse renderla preda della rete insidiosa che l’Isis tesse su internet: con falsi profili Facebook inneggianti alla pace, o con video che ipnotizzano le menti tramite una retorica perversa e bugiarda. Alle pagine dolenti e coraggiose di Laurence si alternano quelle del diario di Éléa, scritte un anno prima ma trovate dalla madre solo ora. Leggerle è scoprire come una ragazza così solare e «normale» abbia potuto barattare sogni, amicizie e amore con la manipolazione, la sottomissione, l’estremismo, fino a ripudiare – al limite dell’odio – la sua vita, il suo mondo, la sua famiglia. Con una narrazione a più voci, intensa e travolgente, Émilie Frèche ci cala nel cuore di un tema drammaticamente attuale, e sempre più vicino a noi: la radicalizzazione islamica di giovani occidentali. Restituendoci il punto di vista solitamente trascurato dalla cronaca: il lato più intimo e toccante di questo dramma. Dove spicca, su tutto, l’amore inesauribile di una madre, disposta a qualunque cosa pur di salvare sua figlia.

“Dentro di me non c’è odio. Solo una tristezza infinita. E ancora la folle speranza che tu ritorni.

Source: Pinterest

“Io ti salverò” di Émilie Frèche apre uno squarcio nel tessuto del tempo, spingendo i lettori a riflettere su una tematica importante e della quale forse non si parla abbastanza, non in maniera approfondita e oggettiva: il fondamentalismo islamico. L’autrice però non si ferma solo a quello, scava a fondo dentro l’animo umano, dipingendo il dolore di una madre che, servendosi delle parole, cerca disperatamente di riavere indietro sua figlia, nascosta dietro la fede e disposta a tutto pur di compiere il suo “destino”, o meglio, l’idea di un destino che qualcun altro ha scelto per lei.

La verità è che leggendo questo romanzo avevo già intuito quanto potesse far male il dolore di un’altra persona; anche se di carta, la desolazione di Laurence è riuscita penetrare, a lacerarmi. Questo aiuta a comprendere quanto sia potente la scrittura della Frèche, che non distorce la realtà ma la serve per quello che è: cruda e violenta. Cruda in quanto tuttora siamo impreparati ai movimenti di un’organizzazione, sempre pronta a richiamare sotto la sua ala i fedeli, a trasformarli e renderli armi colme di odio, che feriscono più dei proiettili stessi. Violenta perché ciò che creano una volta disciplinati i loro adepti è un’ondata di caos e sangue che spazza via, giorno dopo giorno, vittime innocenti.

Laurence realizza di aver perso sua figlia nel momento stesso in cui è partita per la Siria, inseguendo un folle “sogno” e allontanandosi sempre di più dalla sua famiglia, dal mondo da cui volevano allontanarla per darle la possibilità di essere libera, non libera in quanto incatenata a qualcosa, ma libera di poter pensare con la propria testa ed essere sé stessa e non il burattino di qualcun altro.

Vedi, Éléa, l’amore di una madre ha questo, di incredibile: non si esaurisce mai. Ne sono ancora piena, anche dopo quello che ho letto, e se il destino mi offrisse l’incredibile fortuna di ritrovarti, saresti sempre mia figlia.

Source: Pinterest

Sin dalle prime pagine il diario tenuto da Laurence esprime tutto il suo dolore, quello che neanche le grida riescono manifestare. È nella carta macchiata da inchiostro e lacrime che si confida con sua figlia, cercando di stipulare un dialogo, di raggiungerla, anche se a parole. Ciò che emerge dalle righe non è soltanto angoscia, ma anche impotenza dinnanzi alla situazione; la sua famiglia si è sgretolata e non c’è niente che possa fare.

Scrivere nero su bianco tutto questo significa anche, a conti fatti, farsi una promessa, mettere fine al suo dolore e raggiungere sua figlia, strapparla dal “sonno” nel quale sembra essere caduta e riappropriarsi della vita e dei capitoli ancora da scrivere.

È un viaggio intenso quello che il lettore compie fra le righe, passando dalla sua vita in frantumi, a ciò che poco a poco sta conquistando e muovendo pur che altri bambini o adolescenti non inciampino sullo stesso sasso, ma non è facile, c’è ancora un grosso muro che impedisce il dialogo, una barriera che non è pronta a cadere, non quando si parla di potenziali pericoli per il paese.

Dall’altra parte a infierire c’è Éléa che racconta una storia diversa, fatta di amori, sogni e di odio, che come un dente avvelenato preme per essere ascoltato. L’odio nei confronti dei genitori, della sua vita prima che “aprisse” gli occhi e si rendesse conto di aver sempre vissuto con un velo sugli occhi. Assistiamo a ogni tappa del suo percorso fino alla sottomissione totale alla causa. Perde la sua identità, o è meglio dire che ci rinuncia, per indossare un’armatura tutta nuova, quella di fedele devota e serva del sistema nel quale non è altro che un ingranaggio, sostituibile, per giunta. E poco importa che della sua famiglia si stia consumando poco a poco la fiamma che un tempo ardeva come una torcia olimpica. La sua vita è cominciata soltanto ora e il passato non conta.

Deporrò i nostri due Moleskine sulla sua tomba e poi prenderò la strada per il Sud. Non preoccuparti: raggiungerò a tutti i costi quella terra e io ti salverò.

Source: Pinterest

Émilie Frèche racconta la storia di una famiglia distrutta, bucando la dimensione di carta e raggiungendo direttamente il lettore, giacché è questa la realtà che stiamo vivendo, pericolosamente minacciata dagli stessi di social network che tanto amiamo. Perché dico questo? Semplicemente perché è un modo come un altro di cui si serve l’Isis per reclutare nuovi seguaci, ma se pensiamo a come gira la nostra società, al suo ritmo frenetico, dove ogni cosa è un click, è facile cadere preda di qualsiasi pericolo semplicemente cliccando un tasto.

Questa è una storia che aiuta a riflettere per come è stata costruita, un documentario dal quale prendere ambe le parti e capire i diversi punti di vista, di chi viene manipolato e chi cerca di tirarlo fuori dalla sua condizione. Come impatto emotivo non lascia indifferente nessuno, sia per tematica che per emotività. Devo dire che mi ha sorpreso l’equilibrio raggiunto dall’autrice. Mostra il dolore e allo stesso tempo aiuta a comprendere, ad andare oltre i semplici fatti raccontati dai media.

Bisogna fare attenzione ad ogni passo perché si rischia di esplodere. Leggere “Io ti salverò” è esattamente questo, muoversi con attenzione, calcolando ogni passo e facendo attenzione a ciò che si dice, si fa o si pensa, perché basta una parola sbagliata per perdere la concentrazione e lasciarsi cadere. Io ho mollato la presa, mi sono lasciata travolgere dal fiume di emozioni che questo romanzo porta con sé e ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire non riuscire a frenarsi.

May the Force be with you!
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