Recensione: Voce di Lupo di Laura Bonalumi (Il Battello a Vapore)

“Andai nei boschi per vivere con saggezza e in profondità e succhiare tutto il midollo della vita, per sbaragliare tutto ciò che non era vita e non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto.”

Autori: Laura Bonalumi

Titolo originale: Voce di Lupo

Genere: Romanzo per ragazzi

Editore: Piemme

Collana: Il Battello a Vapore

Serie: Vortici

Pagine: 192

 

Il Libro  Trama:

Vortici, la nuova collana del Battello a Vapore, dedicata ai ragazzi dai 12 anni.

Se il bosco potesse parlare, racconterebbe di due ragazzi che amavano respirare il profumo della resina. Se le montagne e i sassi avessero voce, direbbero che lassù, dove le cime graffiano il cielo, a volte il respiro si ferma. Come quello di Giacomo, bloccato dalla terra che all’improvviso frana; come quello del suo più caro amico, che preferisce non ricordare il proprio nome, perché da quando la montagna si è sgretolata niente ha più senso. E parlerebbero anche del respiro di Chiara, amica preziosa che ama i boschi solo in cartolina. Non bastano le parole di genitori, professori o amici per riempire un vuoto che sembra incolmabile: Giacomo se n’è andato e ha portato via il sole. Vivere ancora sembra impossibile, se non passando attraverso ciò che è accaduto. Passando di nuovo attraverso il bosco.

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Recensione:

Bentornati sulla nostra Stamberga, oggi vi parlo di un libro che ho amato dalla prima pagina fino all’ultima, “Voce di Lupo“, scritto da Laura Bonalumi e pubblicato da Piemme nella sua collana Vortici.

Anche questa volta ho dedicato al libro una mia illustrazione, qualcosa che potesse rappresentare la bellezza dei luoghi descritti dall’autrice nel suo romanzo.

Questo libro racconta una storia importante ed inizia da una decisione già presa, necessaria per un ragazzo, Buddy (il vero nome si scoprirà alla fine) che si sente ignorato da tutti, preso sotto gamba ed omologato alla massa di “adolescenti” suoi coetanei nonostante tutto ciò che ha perduto.

Buddy è il soprannome che gli ha affibbiato la sua amica Chiara e sta per Budy, Budino perchè le sue mani tremano come un budino che viene scosso con troppa forza.
Con loro c’era sempre Giacomo, un ragazzo forte, deciso e coraggioso, “il mio esatto opposto” direbbe Buddy, che con lui condivideva interminabili camminate lungo i percorsi di montagna, esplorando i boschi e l’infinita bellezza della natura.

Dopo la scomparsa di Gacomo, Buddy si chiude in se stesso e cambia radicalmente; le persone lo infastidiscono, tutti a cercare di capirlo senza riuscirci, lo schermo della Tv diventa soffocante e lo spegne anche quando vorrebbe guardare un documentario di Vincenzo Venuto, uno di quelli che adora, ma lo schermo nero è più adatto al suo nuovo stato d’animo.
Buddy odia le sue mani e le copre con i guanti di lana perchè sono state troppo deboli per impedire che Giacomo cadesse nel vuoto, reclamato dalle montagne che tanto amava.

Così il protagonista decide di andare alla ricerca del suo amico o del suo spirito o di qualsiasi cosa possa restare di una persona che scompare tragicamente e parte per i boschi, deciso a rimanerci contro la volontà di tutti.
Tutti si preoccupano, dai suoi genitori agli insegnanti, ma forse colei che soffre di più per questa decisione è Chiara che nonostante lo comprenda non accetta questo suo comportamento così “egoista”.

Il romanzo si sofferma su diversi temi, uno più importante dell’altro, primo fra tutti quello della perdita di una persona cara. Già è difficile perdere qualcuno figurarsi se scivola via dalle proprie mani, cadendo in un baratro senza fine.
La morte di qualcuno è un evento che lascia un vuoto incolmabile dentro al petto, un buco tanto oscuro che sembra quasi di non essere più capaci di riuscire a provare nulla se non dolore.

Il dolore che prova Buddy è immenso, così come quello che prova Chiara e l’unico modo che riesce a trovare per affrontarlo è la fuga nel bosco.
Ha bosogno di allontanarsi da tutti, dalla civiltà e dalle regole che vengono imposte agli “adolescenti” per smaltire questo dolore.
Ormai Buddy non sopporta più di sentirsi dire “so come ti senti” o “ci sono passato anche io” perchè pensa che chi ha vissuto qualcosa di così brutale possa soltanto provare dolore e non direbbe mai cose così futili e banali.

I suoi genitori lo soffocano con la loro presenza; vogliono che lui sia responsabile, ma vogliono che chiami ogni cinque minuti per dire che sta bene; vogliono che sia adulto, ma gli ricordano in continuazione che è ancora un bambino; vogliono che incassi i pugni della vita facendosi scivolare addosso il dolore, ma il suo corpo è fragile e i colpi fanno più male.
Tutti vogliono che lui sia più di quello che è e non potendo accontentarli si sente sempre inadeguato, inutile, non necessario.

Un altro tema che viene affrontato è quello della crescita, infatti durante la sua permanenza nel bosco Buddy sperimenta quando sia dura la natura, tanto bella quanto spietata. Ogni passo che fa verso il bosco diventa porta una nuova percezione delle cose, una crescita che altrimenti non sarebbe possibile.
Buddy affronta un viaggio sia fisico che spirituale in un certo senso, che lo porterà a comprendere che nel mondo esiste un equilibrio nonostante tutto e che se qualcosa viene a mancare, inevitabilmente, qualcosa di nuovo nasce e prende il suo posto.

Non posso dire altro se non che questo romanzo arriva dritto al cuore, portando qualcosa di necessario e insostituibile, facendoci affrontare un viaggio all’insegna della scoperta e della crescita interiore. Questo è senza dubbio un libro che non può mancare in nessuna libreria.

Buona lettura!

 

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Note sugli autori:

Laura Bonalumi vive a Milano. Dopo una lunga esperienza nel settore pubblicitario, ha scoperto la passione per la scrittura ed è diventata autrice per ragazzi. Con Il Battello a Vapore ha pubblicato Il lago del tempo fermo.

May the Force be with you!
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