Un libro per due #3: Un respiro nell’ombra di Christian Carayon

“La notte non può nascondere tutto. Gli elementi che ricopre anneriscono e si riducono a masse oscure.”

IL ROMANZO

Acquistalo subito: Un respiro nell’ombra

Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Pandora
Prezzo: € 19,90

Giochi nautici, balli, un fuoco, il picnic hanno animato allegramente un sabato sera già particolarmente bello. Nel clima disteso della festa, quattro ragazzini ottengono facilmente il permesso di fare campeggio sull’isolotto di Bois-Obscurs, una ricompensa per essere andati bene a scuola. Così, nella luce dorata del crepuscolo, prendono le loro canoe e si dirigono verso il centro del lago. Ma, la domenica mattina, i ragazzi si fanno aspettare. Allora uno dei genitori, molto arrabbiato, decide di raggiungere l’isola a nuoto. E scopre l’entità del massacro. Nell’isola della paura, innocenza e ferocia si sono mescolate nella più tragica delle storie. Trent’anni più tardi, uno dei bambini che sono stati testimoni della tragedia, Marc-Edouard Peiresoles, dieci anni all’epoca del delitto e ora stimato professore di storia, decide di tornare sul luogo del massacro. Per lui è un modo di esorcizzare, finalmente, antiche paure, ma anche di allontanarsi da nuove trappole sentimentali. Non appena mette piede nel vecchio paesino dove tutto è successo, però, si ritrova immerso in un passato fatto di ombre, quelle di indagini poco chiare, e di silenzi, quelli delle persone che hanno vissuto gli eventi. Con il passare dei giorni, davanti agli occhi di Marc-Edouard riprende vita il paese della sua infanzia, e lui si trova inevitabilmente a incontrare chi è rimasto, per ricostruire il mostruoso delitto. E trovare il vero colpevole.

Let’s talk about “Un souffle, une ombre”

“La notte non può nascondere tutto. Gli elementi che ricopre anneriscono e si riducono a masse oscure.”

Ci abbiamo preso gusto io e Sara di Bookspedia ed eccoci con una nuova lettura. Il libro scelto è un thriller francese, partorito dalla brillante penna di Christian Carayon, “Un respiro nell’ombra”. Un romanzo che ingrana lentamente, ma quando si incomincia ad entrare nel cuore della storia, questa scivola via come se niente fosse e le pagine si divorano in un solo boccone.

Nell’estate del 1980 a Basse-Misère, nel sud della Francia, si è consumato un omicidio, dove hanno perso la vita un gruppo di ragazzi. Justine, Emmanuel e Guillaume sono morti mentre la piccola Florie è riuscita a sopravvivere. È l’episodio che ha scioccato l’intera cittadina, che non avrebbe mai creduto che tra i suoi abitanti si nascondesse un feroce killer assetato di sangue o vendetta. Il volto del colpevole è rimasto celato nell’ombra e nonostante le varie ipotesi, nessuno è riuscito a scovarlo.

“La notte non può nascondere tutto. Gli elementi che ricopre anneriscono e si riducono a masse oscure.”

Marc-Edouard aveva solo dieci anni all’epoca ed è rimasto traumatizzato dalla ferita aperta nel cuore della sua cittadina, l’ossessione si è andata sviluppando a tal punto da tornare e ritornare con la mente a ciò che è accaduto.
La città cerca di andare avanti ma ormai la fama del massacro si è diffuso, nelle stesse scuole le versione dei fatti vengono via via cambiati in continuazione per dare più dramamticità o inquietudine alla storia, creando così una sorta di leggendo o mito da disfare, dove tutti possono continuare a fare ipotesi ma non è detto che riescano a trovare una risposta.

Stando ai fatti i ragazzi si erano addormentati e qualcosa provveniente dal mare ha stravolgo tre giovani vite, la più piccola, rimasta gravemente ferita, non  mai riuscita a recuperare del tutto le facoltà mentali, non riuscendo più a parlare e intrappolata in un mondo apatico da farla apparire come una sorta di zombie priva d’anima. Guillaume aveva il cranio sfondato, Justine era stata brutalmente violentata mentre Emmanuel lapidato a morte. Gli omicidi erano stati commessi nell’arco di due ore dopodiché la figura misteriosa si era volatilizzata lasciando dietro di sè una scia di sangue e violenza.

“Il seme è germogliato, nutrito mattino e sera, fino a diventare un’ossessione.”

Trent’anni dopo Marc-Edouard cerca ancora risposte alle molteplici domande su quella sera d’estate. Nonostante tutto è riuscito a diventare qualcuno, a realizzarsi, ma questo non signifca che quel capitolo della sua vita sia stato archiviato dalla sua mente.

Il professore di storia vuole scrivere un romanzo sul massacro di Bois-Obscurs, per questo decide di tornare e in quel momento gli torna in mente ogni cosa. Suoni, odori e sapori, questo mix lo riporta alla mente alla sua infanzia ed si ritrova improvvisamente a casa, la sua casa. Spera che mettendo nero su bianco ciò che è successo riesca a mettere fine ai suoi tormenti, ma più si addentra tra le storie di coloro che hanno subito la perdita e più si rende conto che moltissimi dettagli sono sfuggiti durante le indagini. A suo rischio e pericolo cercherà di trovare la verità, a dare un volto all’uomo nell’ombra, il cui respiro ha mozzato la vita di tre persone, segnando anche la vita di chi è sopravvissuto.

“Il declino è andora il marchio impresso a fuoco sul paese.”

La tragedia si è riversata sullo stesso paesino, che ora deve la sua fama al triplice omicidio. Attraverso le indagini di Marc la storia intrinsa di moltissime quesiti ancora irrisolti verrà sviluppata poco a poco, come una stampante vecchia che cerca di stampare un file ma che procede con lentezza. Nonostante non sia stato vittima del killer, la vicenda gl si è marchiata a fuoco nella mente, tanto di voler a tutti i costi sapere. In questa maniera cerca di dare l’ultimo saluto ai morti, portando a galla i fatti nel dettaglio, ma la verità è un percorso oscuro e pieno di ostacoli, dove il prezzo da pagare è alto.

Spesso non si pensa mai alle famiglie di coloro che subiscono la perdita,  il caso diventa un fenomeno mediatico dove l’assassino occupa il posto in primo piano affiancato dalla vittima, ma di coloro che restano a guardare la vita dei loro cari passare davanti alla tv o sui giornali, non si sa mai nulla o dopo un tot di anni narrano la vita di coloro che hanno perso e diventa il documentario dell’anno. Marc invece cerca di portare alla luce qualcosa che è rimasto sopito nell’ombra, trascinato dal mare e ben nascosto agli occhi di chiunque.

“La sensazione di soffocare era ancora reale, orribile.”

Per essere un debutto Christian Carayon ha buttato le basi di un romanzo che  si spinge oltre il thriller, mettendo in scena il punto di vista di uno storico, il cui unico scopo è cercare la verità. Non in quanto detective o per pavoneggiarsi delle sue abilità bensì dare risposte alle famiglia delle vittime e anche sè stesso. A questo si deve il suo sviluppare un romanzo corposo, ricco di dettagli, dall’atmosfera tagliente che prevale su ogni cosa, portando il lettore a volerne sapere di più sul mistero del luogo.

L’unica certezza è la determinazione che muove l’insegnante a renderlo terribilmente realistico. Lui con la sua vita in declino, con l’anima in perenne tempesta, troverà il modo di liberarsi attraverso questo caso.  Il peso che si portava da troppo tempo si sbriciola nell’aria quando riesce a scoprire cos’è realmente accaduto e io stessa ho provato un senso di pace e leggerezza nel aver concluso il viaggio insieme a lui. Dalle righe si evince l’amore dell’autore per la sua terra, così come la passione per la storia ed è per questo motivo che “Un respiro nell’ombra” è entrato tra i romanzi migliori che ho letto quest’anno.

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Non perdetevi la recensione di Sara di Bookspedia!

 

 

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