Review Party: Giallo all’ombra del vulcano di Letizia Triches

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

E mentre i colori del cielo, prossimo al tramonto, calavano dolcemente nell’anima degli altri, rendendo lieve ogni cosa, l’approssimarsi della notte a lui confermava la certezza di una sciagura ormai consumata.

Pagine: 320

Acquistalo subito: Giallo all’ombra del vulcano (Le indagini di Giuliano Neri Vol. 4)

Editore: Newton Compton Editori
Collana: Thriller
Data di uscita: 11 Gennaio 2018
Prezzo: € 10,00
Pagine: 320
ISBN:
9788822716033

È una mattina come tante, quella in cui Rachele De Vita saluta suo marito ed esce di casa per andare al lavoro. Cinque giorni più tardi il suo corpo viene ritrovato tra le rocce del tratto di costa compreso fra Aci Trezza e Acireale, straziato da sette colpi di pistola. Come si giustifica tanta ferocia nei confronti di una ragazza dall’esistenza apparentemente molto tranquilla? Le indagini sul caso vengono affidate al pubblico ministero Elena Serra, che inizia da subito a ricostruire nel dettaglio la vita della vittima: quel che ne emerge è un quadro complesso fatto di mezze verità, di piccole e grandi menzogne, che coinvolgono gli affetti recenti e passati della giovane archeologa. Giuliano Neri, a Catania per aiutare un amico in un’opera di restauro, sarà ancora una volta coinvolto in un caso di omicidio in cui l’arte si intreccia spesso con la realtà. Insieme al magistrato, si renderà conto che ci sono passioni distruttive che continuano a bruciare tra i vicoli della città ai piedi dell’Etna. Con la stessa forza del magma sotterraneo del vulcano…

Quando giunsero sul posto, si trovarono di fronte a un paesaggio da togliere il fiato. Tanta bellezza per fare da cornice a una scena terribile. Un dramma antico che riviveva in tutta la sua crudezza.

Source: Pinterest

In occasione del review party oggi parliamo del nuovo romanzo di Letizia Triches, “Giallo all’ombra del vulcano”, pubblicato da Newton Compton per la collana Giallo Italia.

Ci insegnano sin da bambini l’importanza di rincorrere i nostri sogni e per questo motivo moltissime giovani menti si librano in aria come farfalle pronte a posarsi di fiore in fiore fino a raggiungere la meta stabilita. Tuttavia non sempre la frase di Walt Disney, “se puoi sognarlo, puoi farlo”, è vera. Ci sono volte in cui a qualcuno vengono tarpate le ali, obbligandolo a seguire vie traverse per sperare di arrivare prima o poi al suo obiettivo. Questo è il caso di Rachele De Vita, il cui padre, un noto avvocato, cerca di imporre le sue regole, insegnandole che stare al mondo equivale a esaudire sempre e solo il suo volere e non seguire i propri sogni.

Rachele, però, è una piccola anomalia all’interno della famiglia De Vita, lo dimostra il fatto che nonostante tutto scelga sempre e comunque la sua passione, l’archeologia, anche se significa andare contro il volere di suo padre. La passione per la storia le è stata trasmessa da un libraio, il signor Giovanni Greco, ex proprietario di Cala Bruna, e da quel momento per Rachele comincia una nuova fase della sua vita fra scavi e cultura.

Sono tempi duri per i sognatori, soprattutto per quelli che non demordono e si aggrappano con le unghie e con i denti pur di non cadere nel baratro della monotonia. Rachele ha inseguito la sua passione fino alla fine e ora, archeologa e moglie, la sua vita viene bruscamente interrotta a colpi di pistola. E finisce lì, con il suo corpo in mare, l’ultima briciola di ribellione, mentre le onde si infrangono contro gli scogli e il mare ruggisce possente.

Il cadavere della vittima viene ritrovato in una caletta di sabbia nera, contornata dagli scogli, ogni elemento sembra appartenere a un quadro suggestivo dove la morte è la protagonista indiscussa del quadro. Al magistrato Elena Serra viene affidato l’arduo compito di portare avanti le indagini, limitando quanti più danni possibili e facendo in modo che non si sappia nulla del caso in corso.

Un’intera esistenza ci viene presentata attraverso dei flashback che mostrano Rachele prima ancora di compiere il grande salto, mentre nel presente Elena Serra cerca di dare un senso alla storia, ricostruendo gli spostamenti della vittima passo dopo passo per poter creare una vera e propria traccia da seguire verso il colpevole.

“Giovanni Greco narra a Rachele delle storie meravigliose. Nessuno sa raccontare in quel modo. Parla di miti e di leggende antiche con una passione contagiosa, ne descrive ogni volta un aspetto diverso e, ogni volta, Rachele ha l’impressione di precipitare nel passato.”

Source: Pinterest

Giuliano Neri questa volta si dirige a Catania in veste di restauratore per aiutare il suo amico Massimo Lentini con la tenuta di Cala Bruna, acquistata dieci anni prima dal Comune di con l’obiettivo di trasformarla in un museo della civiltà agricola.

La tenuta ha una storia particolare, è passata di testimone in testimone nella speranza di ritornare al suo antico splendore ed è proprio questo luogo così peculiare a rivelarsi essenziale per risolvere il caso di Rachele De Vita. Da semplice osservatore Neri si ritroverà invece a prendere parte attiva alle indagini, aiutando il magistrato a illuminare quegli angoli ancora oscuri sulla misteriosa morte di Rachele.

Questa è un’indagine in bilico tra presente e passato, dove le risposte alle molteplici domande vanno ricercate fra le pieghe del tempo, dove ciò che è stato diventa un terribile movente per un omicidio nel presente e allo stesso tempo vacilla fra miti e leggende della terra, che si rivelano letali per chi intraprende il sentiero dell’avventura.

“Lo so benissimo cosa avrebbe detto. […] Che l’arte è un riscatto per la nostra esistenza. Che ci rende migliori. Parole vuote, prive di significato. […[ L’arte è il narcotico dell’umanità.

Source: Pinterest

Questa è la quarta indagine per Giuliano Neri, ma per me è come se fosse la prima ed in effetti lo è. Questo è il primo romanzo che leggo di Letizia Triches e dopo averlo ultimato posso soltanto dirvi che sono molto curiosa di leggere i capitoli precedenti.

Il personaggio è unico, ultimamente mi stanno capitando fra le mani eccezioni che hanno a che fare con il mondo del crimine che riescono a lasciare un’impronta indelebile in grado di permettere a chi legge di ricordarli, di apprezzarli nella loro unicità e di godersi le loro riflessioni quando mettono insieme tutti i tasselli e risolvono il caso.

Pur essendo una novellina nel mondo di Giuliano Neri ho apprezzato moltissimo lo stile dell’autrice, che si presta bene nel raccontare una storia ingarbugliata, snodandola poco a poco senza risultare pesante, ma va liscia come l’olio.

Alla fine della fiera non si tratta che di drammi familiari così contorti da risultare sciocchi. Un padre che allontana sua figlia solo perché non ha seguito le sue regole non è un vero padre, ogni tanto credo che dobbiamo lasciare che ognuno viva la propria vita, cadendo, inciampando e rialzandosi. Ma c’è molto di più, Letizia Triches riesce a mettere in scena tante piccole tematiche che si amalgamano fra di loro, portando verso una sola direzione: la verità.

L’arte e la mitologia svolgono un ruolo cruciale all’interno del romanzo, dove di certo non mancano i colpi di scena, arricchiti dalla bellezza delle descrizioni dei luoghi e della storia stessa.

May the Force be with you!
Precedente Chi cerca trova – Day #23: Una stanza senza libri è come un corpo senz’anima Successivo Wonder | Recensione di Deborah

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.