The whispering room: Cliché Noir di Riccardo Gramazio

 

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Cliché Noir di Riccardo Gramazio

Editore: Lettere animate
Data di uscita: 13 settembre 2017
Genere: Thriller
Prezzo: 2.99 €
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Un grossista da colpire, una squadra da allestire e parecchi soldi da intascare. Un viaggio scomodo da nord a sud per raggiungere la fittizia Purple Beach, città in cui risiede l’Alieno, il grande e meticoloso capo banda. Personaggi ambigui, violenti e dai tratti folli. Imprevisti, aneddoti, sangue e immoralità in abbondanza. Cliché noir è un omaggio sincero alla tradizione pulp, un romanzo che spiazza e diverte al contempo.

 

 

  • Come è nata l’idea di Cliché Noir?

Il romanzo è l’evoluzione di un progetto iniziato diverso tempo fa, credo durante la rilettura di
Sonnifera, il precedente lavoro. Volevo assolutamente intraprendere una strada diversa dal solito, sia per stile che per livello narrativo. Cambiare rotta, insomma, muovendomi davvero altrove. Soprattutto poi, volevo dedicarmi a generi letterari e cinematografici capaci di intrattenermi parecchio: il pulp, l’hard boiled e il noir. La lista delle ispirazioni sarebbe infinita, ma se proprio devo accostare il mio lavoro ad alcune grandi opere cito Le Iene e Pulp Fiction di Tarantino.

 

  • C’è un episodio che ti si è delineato prima degli altri?

La primissima fotografia scattata dalla mia testa ritraeva tre tizi ambigui a bordo di un’auto
sgangherata. Subito dopo ho compreso chi fossero e dove stessero andando. Sì, tutto è partito da quella immagine, poi sono andato avanti senza calcoli di nessun tipo. Sono stato di fatto il primo lettore/spettatore, per giunta parecchio curioso di conoscere di volta in volta il resto della storia. Strano, ma è stato realmente così.

 

  • A quale dei tuoi personaggi sei più legato?

Sarebbe banale affermare che provo amore per tutti i miei personaggi, perciò scelgo. Cat è una gran bella creatura. Credo che possa piacere ai lettori. E’ un po’ lo sfigato del trio, quello a cui non spetta mai l’ultima parola, ma che meriterebbe senza dubbio più rispetto da parte dei soci. Tra l’altro penso che sia quello con più valori umani. Anche Lola mi piace molto, è così cinica e selvaggia…

 

  • C’è qualche curiosità che non hai scritto nel romanzo e vuoi condividere con i tuoi lettori?

Beh, tra le pagine, come ho detto, ci sono chiari riferimenti al cinema di Tarantino, a cominciare dal nome dato alle città fittizie e ai vari luoghi. Se dico Pink Motel o Purple Beach, per esempio, qualcuno capterà sicuramente qualcosa. C’è poi un’improvvisa diretta radiofonica, un botta e risposta tra un conduttore e un ascoltatore. Ecco, quel testo preciso non è altro che un estratto del mio vecchio diario personale, uno sfogo che scrissi anni fa. Non c’entra praticamente nulla con la vicenda, ma è stato divertente inserirlo.

 

  • Quale messaggio vorresti arrivasse a chi legge il tuo libro?

Potrei mentire e tirare in ballo la violenza gratuita, la bassezza dell’essere umano, la cattiveria
del mondo o la criminalità. Non lo faccio e presento il romanzo per quello che è realmente, un
volume nato esclusivamente per intrattenere e divertire. Ci sono momenti di grande comicità,
situazioni che fanno ridere e che ancora non capisco come abbiano fatto a sbucare fuori dalla
mia mente. Cliché Noir rappresenta in pratica la mia pausa letteraria, equivale a un film da
guardare di sera, dopo lavoro e cena. Riuscire a stravolgere il mio modo di scrivere è stato un
grande esercizio. Chi ha letto Sonnifera si troverà davvero spiazzato. E la cosa mi piace
parecchio…

 

  • Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

In questo momento sto concentrando parecchie energie sul nuovo progetto discografico. In campo musicale sono Ricky Rage. Mi trovate senza troppi sforzi, per fortuna, un po’ ovunque.  Per quanto riguarda la scrittura, vedremo. Ho parecchie idee e diversi quaderni sporchi di inchiostro. Vorrei sperimentare ancora, questo sì.

 

In bocca al lupo!

 

 

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