The whispering room: Le guerre delle piramidi di L. Camerini e A. Gualchierotti

 

Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita; Non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda)

 

Le guerre delle piramidi di L. Camerini e A. Gualchierotti

Editore: Il ciliegio
Collana: Pegaso
Pagine: 240
Prezzo: 16.00 €
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Più di vent’anni sono passati da quando, dopo varie traversie, un gruppo di sopravvissuti alla catastrofe che ha distrutto Atlantide ha raggiunto le terre fertili attorno al Nilo. Qui avviene la fondazione di Adhan-dar, una metropoli il cui sovrano è Sybillion, cugino di Adhon e protagonista del precedente romanzo degli stessi autori, “Gli eredi diAltantide”. La storia si apre quando Sybillion, mantenendo la promessa fatta molti anni prima al cugino morente, decide di lasciare il trono Adhan-dar al figlio adottivo, il principe Ammhon.

 

botta e risposta con L. Camerini e A. Gualchierotti

 

  • Come è nata l’idea di «Gli eredi di Atlantide»?

Andrea: molte volte le idee sbocciano dopo che hanno maturato per un po’ sottotraccia, ed è stato così anche per noi. Non ci siamo ritrovati la saga fatta e finita nella mente da un giorno all’altro, bensì c’è stato il sedimentarsi di tanti spunti che coltivavamo da tempo, e il desiderio di riunirli in un’unica miscela che affiancasse avventura esotica, mistero e miti antichi.
Lorenzo: abbiamo riflettuto ed unito spunti  di mistero ed archeologia misteriosa che ci hanno sempre interessato con la mitologia più famosa legata al mito di Atlantide, quella di Platone, cercando di dare al tutto un sapore epico ed arcaico, a partire dalla caratterizzazione dei personaggi.

 

  • C’è un episodio che vi si è delineato prima degli altri?

Andrea: prima ancora della storia e dei vari episodi, avevamo ben chiaro che tipo di personaggi avremmo messo su carta. Ci interessava dare vita a figure in qualche maniera paradigmatiche, in cui fossero riconoscibili i tratti degli eroi antichi contestualizzati nella trama che abbiamo inventato. Sebbene il chiaroscuro abbia il suo fascino, oggi abbiamo troppi libri, specie nella narrativa fantastica, dove si è accentuato il lato ordinario, decadente, volutamente “sporco” del racconto d’avventura. Alla lunga però queste storie prive di meraviglioso stancano, ed è un rischio che per il nostro lavoro volevamo evitare.
Lorenzo: all’inizio abbiamo delineato la storia solo a grandi linee, aspettando poi che i personaggi si evolvessero e alcune situazioni nascessero seguendo le nuove idee che si sviluppavano man man che il libro prendeva forma.

 

  • A quale dei vostri personaggi siete più legati?

Andrea: personalmente provo un pizzico d’affetto per tutti i personaggi, anche se Lorenzo sostiene che abbia la tendenza un po’ sadica di metterli in situazioni mortali da cui escono…non sempre! Nel caso del nostro nuovo “Le guerre delle Piramidi”, è stato un piacere descrivere un villain come il principe Dheineros, un sovrano marziale e cupo, ma dalla potente carica ideale. Anche ritrovare vecchi protagonisti in maniera diversa, “maturati”, è stata una sorpresa gradevole, benchè fosse proprio la nostra penna a crearli!
Lorenzo: personalmente, ho un debole per il veterano Tih-ger, che anche nel nuovo romanzo mostra tutta la sua tempra e il coraggio di un grande guerriero, anche se a distanza di più di venti anni dal primo libro. Ma comunque in genere sono affezionato un po’ tutti, anche perché, in qualità di autori, abbiamo il privilegio di far scomparire quelli che ci hanno stancato!

 

  • C’è qualche curiosità che non avete scritto nel romanzo e volete condividere con i lettori?

Andrea: direi di no. Gli spunti che avevamo piacere di inserire nel libro, allusioni mitologiche, richiami all’archeologia misteriosa e anche qualche citazione dei nostri autori preferiti, sono tutti finiti tra le pagine del libro, speriamo in maniera armonica!
Lorenzo: no, nessun mistero o messaggio esoterico. Abbiamo scritto un libro che speriamo piaccia e intrattenga in maniera serena i lettori, magari dando loro la curiosità di approfondire per conto proprio certi temi trattati nell’opera.

 

  • Quale messaggio vorreste arrivasse ai lettori?

Andrea: non esiste un vero e proprio messaggio all’interno del romanzo, non credo ce ne sia bisogno per godersi la lettura: un testo può e deve risultare avvincente indipendentemente da presunti messaggi, e ritengo svilente per un certo tipo di narrativa l’essere usata come mezzo e non come fine. Detto questo, una lezione viene tratta forse proprio dai personaggi della storia: forse non ci si può opporre al destino, ma si può cercare di uscire migliorati e non distrutti dalle prove che ci riserva.
Lorenzo: come ho detto sopra, uno dei tanti piaceri della lettura, è quello del puro e semplice intrattenimento, scevro da fini maieutici o morali. Del resto grandi scrittori come Tolkien e Dumas hanno più volte elogiato la letteratura di evasione!

 

  • Quali progetti avete per il futuro?

Andrea: il 2017 è stato un anno in cui abbiamo seminato molto, e diversi progetti si avviano a vedere la luce: a fine novembre uscirà per Ailus editrice un’antologia dedicata al principe Vlad di Valacchia, il Dracula “storico”, in cui è inserito il nostro racconto Pasqua di sangue, e in seguito anche altri lavori saranno pubblicati all’interno di varie iniziative.
Lorenzo: Andrea ha detto tutto, non ho nulla da aggiungere in merito

 

In bocca al lupo!

 

 

May the Force be with you!
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