A tu per tu con Rosetta Spinelli

 

Rosetta Spinelli, veneta d’origine, vive in Brianza da molti anni. E’ stata traduttrice e insegnante, ma la sua passione resta la scrittura. Nel 2012 ha pubblicato il suo primo romanzo La perfezione dei punti, a cui ha fatto seguito nel 2014 Favole di Natale, racconto per bambini.

 

Il romanzo – la trama

È una mattina d’inverno del 1961 quando Francesca è costretta a lasciare la sua famiglia e a dire addio, forse per sempre, alle sue montagne per andare a fare la domestica in città. Ha solo undici anni, il cuore pieno di sogni e l’ingenuità degli innocenti. E la vita dura che la attende fa di tutto per spezzarla con fatiche e umiliazioni, come una Cenerentola senza più speranze. Anche Adriano ha solo undici anni quando, dopo la tragica e misteriosa morte della madre, viene rinchiuso in collegio, trascurato dal padre e odiato dal fratello maggiore che lo considera diverso. Quando Adriano e Francesca si incontrano per lei sarà un colpo di fulmine mentre lui userà il suo amore per nascondere un segreto sempre più difficile da conservare

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Buongiorno Rosetta,

benvenuta alla Stamberga d’inchiostro, è un vero piacere poter porle qualche domanda e conoscerci meglio. La ringrazio in anticipo per averci dedicato un pό di tempo!

 

  • Come è nata l’idea di “La bambina della Via Mala”?

Ho avuto la fortuna di frequentare personalmente la protagonista del mio libro (perché al settanta per cento è una storia vera) e conosco i luoghi in cui ho ambientato la storia. La Via Mala è un posto magico e misterioso che mi ha affascinato  subito.

 

  • Quale dei suoi personaggi le sta più a cuore? Come mai?

Naturalmente Franchina proprio per il motivo di cui sopra. E’ una persona a me vicina che ammiro molto.

 

  • È particolarmente legata ad uno dei luoghi che hanno ospitato la sua storia?

Legata devo dire di no però li conosco bene, non solo la Via Mala, ma anche la Brianza dato ci abito da moltissimi anni anche se sono veneta d’origine.

 

  • A primo impatto, secondo lei, quale sentimento emerge visitando la Via Mala?

Un sentimento di meraviglia e anche timore perché è la dimostrazione della grande forza della Natura.

 

  • Cosa significano per Franchina le sue montagne?

Significano “casa”, anche se i ricordi a volte non sono lieti.

 

  • Se la storia di Franchina fosse ambientata ai giorni nostri, quali sono le

maggiori difficoltà che incontrerebbe?

Difficoltà per quanto riguarda il lavoro sicuramente ma naturalmente le condizioni sono comunque cambiate dal punto di vista delle discriminazioni sessuali. Anche se…non proprio in modo ottimale.

 

  • Il rapporto tra Adriano e la madre è stato vissuto dai due in modo morboso, è questo che ha caratterizzato il ragazzo?

No, lui era già omosessuale, nonostante l’atteggiamento della madre.

 

  • Come mai i rapitori hanno scelto proprio Adriano?

Perché era il più vulnerabile.

 

  • Edoardo, dopo la scomparsa del fratello, si prende cura di Franchina e della bimba, una scelta coraggiosa, la risposta è l’amore?

Edoardo è sempre stato innamorato di Franchina quindi per lui è il coronamento del suo sogno.

 

  • Quale messaggio in particolare tiene a far arrivare i noi lettori?

La tolleranza, la solidarietà e il rispetto per chi viene considerato “diverso”. E poi l’amore ha molte facce!

 

  • Quale scrittore o romanzo la ispirano particolarmente?

Io sono una accanita lettrice, comunque è Dickens il mio scrittore preferito del passato e, per quanto riguarda oggi Pennac e Benni.

  • Diventare scrittori è un sogno rincorso da diverse persone, che consiglio darebbe?

I sogni, per non restare tali, hanno bisogno di impegno e costanza. La passione per la scrittura non è sufficiente, scrivere è faticoso e ti impegna mentalmente. E poi bisogna accettare le critiche e i suggerimenti di tutti.

 

  • Quali sono le più ardue difficoltà che ha incontrato nel mondo dell’editoria?

Io non ho trovato difficoltà perché mi sono affidata i piccoli editori che sono più disposti a sperimentare. E poi, alla mia età, si fanno le cose per passione, per continuare a vivere, non per lucro o per ambizioni di notorietà. Era il mio sogno scrivere fin da ragazzina: ci sono arrivata a settant’anni. Comunque, a parte i romanzi, la mia vera vocazione è scrivere libri per bambini  e ragazzi: infatti ne ho già pubblicati quattro.

 

È stato un vero piacere accoglierla alla Stamberga, grazie ancora per questa piccola intervista, è stato un grande piacere conoscerla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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