A tu per tu con Anna Cancellieri

 

Anna Cancellieri Laureata in Fisica e diplomata in pianoforte, acquerellista e illustratrice, ha una formazione a 360° a cui ha contribuito anche l’amore per la danza, coltivata con passione
fino a livelli professionali. Al ruolo di docente ha affiancato per anni un’intensa attività musicale presso il liceo classico di appartenenza. Nel 2016 ha pubblicato con Rosanna Cancellieri Il libro dei colori (goWare). Nel 2017 Disegni a caccia di avventure ( Alcheringa edizioni).

 

 

Editore: Macchione
Data di uscita: 2018
Pagine: 132
Prezzo: 15.00 €
Acquistalo subito: La casa delle risposte

In un paese, un uomo vive in un malinconico isolamento: una maledizione pesa su di lui, privandolo inesorabilmente di ciò che ama. Perché? Un giorno un bizzarro mendicante gli parla di un luogo leggendario dove ogni domanda trova risposta. Lui non dà peso alla cosa, fino al momento in cui scopre di essere ricambiato dalla fanciulla che ama in segreto. Decide di partire per proteggerla, inseguendo quell’esile indizio. Lo aspetta un lungo viaggio tra città esotiche, antichi bazar, deserti sconfinati, fin quasi ai confini del mondo. Ma più si avvicina alla meta agognata, più essa sembra allontanarsi da lui come un miraggio. E mentre egli prosegue senza scoraggiarsi, qualcun altro è sulle sue tracce… Una ricerca che ha il sapore di una caccia al tesoro e si conclude in modo inatteso e folgorante.

 

 

Benvenuta Anna nella nostra piccola Stamberga, è un vero piacere fare la sua conoscenza e approfondire insieme il suo libro, La Casa delle Risposte:

 

  • Come è nata l’idea di La Casa delle Risposte?

È il mio libro più misterioso, con una genesi abbastanza difficile da ricostruire. Possiamo dire che ha preso forma attorno al disegno di copertina, una vaga visione interiore che a sua volta ha radici remotissime. Da bambina ascoltavo “Il cigno di Tuonela” di Sibelius e papà raccontava che nella tradizione finnica Tuonela è il regno dei morti, in cui il cigno nuota su un lago sotterraneo. In seguito ho visto una coreografia creata sulla stessa musica, in cui la ballerina danza con una lunga veste bianca in un’algida luce lunare. Nella mia mente si è creata la connessione fanciulla-cigno, molto diversa dai cigni dei balletti di repertorio: un’apparizione struggente che danza sul suo riflesso, in un luogo nordico e oscuro. Mi piaceva immaginarla come la meta finale di un interminabile viaggio di ricerca, di cui però non avevo la più pallida idea. L’immagine e rimasta lì, in naftalina, finché al momento giusto è saltata fuori.

 

 

  • C’è un episodio della storia che le si è delineato prima degli altri?

No, la storia è collassata come un precipitato chimico in seguito a un episodio che mi ha reso consapevole di un aspetto della mia personalità, oggi definito “auto-sabotaggio”, di cui all’epoca ero ignara. È uscita dalla mia penna in pochi giorni e poi l’ho contemplata come un miracolo: a volte le cose mi nascono fra le mani senza che io quasi me ne renda conto, un dono di cui ringrazio l’Universo. Però era troppo corta e il finale mi pareva difettoso. Sono passati anni prima che la riprendessi in mano per completarla e arricchirla dei significati maturati nel frattempo.

 

 

  • Quale personaggio è il suo preferito? Ha qualcosa in comune con lei/lui?

La ragazza, per la modernità dei suoi comportamenti in un’epoca in cui le donne non potevano fare quasi nulla da sole. È determinata e concreta, ma anche capace di riconoscere un disegno superiore nei segnali che riceve dal destino: “Poi ricordò a se stessa quanti doni aveva ricevuto fino a quel momento e in quanti modi l’universo aveva cospirato perché lei potesse riunirsi al suo uomo… Il suo cuore si riempì di serena fiducia”.

Lui disegna, lei danza. Lui è come ero prima, lei è come sono oggi.

 

 

  • La Casa delle Risposte è un luogo molto fumoso e misterioso, si è ispirata a qualcosa in particolare per dargli vita?

Le effigi incontrate lungo il cammino senza dubbio rispecchiano Castel del Monte, celebre residenza pugliese che dicono abbia nascosti significati esoterici. Mi piaceva la sua architettura ottagonale, così essenziale, compatta e geometrica.

 

 

  • Nel caso lei potesse raggiungere La Casa delle Risposte quale domanda porrebbe?

Non c’è bisogno di raggiungere la Casa delle Risposte per porre le domande. “Fai la Domanda, l’Universo risponderà”, così mi è stato insegnato. In effetti è proprio ciò che accade. L’importante è focalizzare il proprio obiettivo e sviluppare un’attenzione a 360°, perché le Risposte arrivano dove meno ce lo aspettiamo. Poi naturalmente da ogni risposta nasce una domanda nuova… altrimenti che divertimento è?

 

 

  • Il protagonista durante il suo viaggio raggiunge tanti luoghi diversi, secondo lei quale risulta essere magico?

Il Tempio dalle Cento Porte. Non solo magico, ma anche rivelatore.

 

 

  • Quale luogo della storia ha preferito creare?

Lo Scudo di Pietra. Un deserto alieno e torrido, con misteriose alterazioni magnetiche e geologiche. Una cornice perfetta per la morte di ogni speranza.

 

 

  • Si è ispirata ad un romanzo o ad un autore in particolare per scrivere la sua avventura?

No, come ho spiegato la storia è nata come Risposta (è proprio il caso di dirlo!) a un evento in apparenza incomprensibile della mia vita.

 

 

  • C’è qualche curiosità che non ha scritto nel suo libro e vuole condividere con i lettori?

L’epoca in cui si svolge la storia è lasciata nel vago, a parte il fatto che si viaggiava a cavallo/cammello o su velieri. Ma nel capitolo “Tre danzatrici” si parla di scarpette da punta e tutù di tarlatana. Ebbene, le scarpette da punta furono create nel 1832 per Mariia Taglioni, che nel balletto La Sylphide indossava un lungo e vaporoso tutù di tarlatana e alucce di organza. Questo permette al lettore di collocare il viaggio intorno alla metà dell’Ottocento.

 

 

  • Ha qualche consiglio per chi sogna di intraprendere il cammino della scrittura?

Leggere tantissimo. Avere qualcosa da dire. Non stancarsi di tagliare e ripulire i propri scritti. In più, come diceva mio padre, “bisognerebbe parlare di ciò che si conosce”. Oppure documentarsi con rigore certosino, aggiungo io.

 

 

  • Quali sono i suoi progetti per il futuro?

Nell’ordine: crescita spirituale, viaggiare, imparare cose nuove, continuare a scrivere.

 

 

Grazie mille per la sua disponibilità e per il tempo che ci ha dedicato, è stato un vero piacere conoscerla.

 

E io ringrazio Deborah per questa bella opportunità

 

 

 

May the Force be with you!
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