Addio, Sweet Mister di Daniel Woodrell | Recensione di Deborah

Daniel Woodrell (1953) è considerato uno dei maggiori scrittori americani viventi. I suoi libri hanno ottenuto diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Pen Award, l’International iMac Dublin Literary Award e il Sundance Film Festival Award per l’adattamento cinematografico del suo libro Un gelido inverno. Ama ambientare le sue storie nei panorami dei monti Ozark, in Missouri. NNE pubblicato i tre volumi della Serie di West Table: La versione della cameriera, Tomato Red e Addio, Sweet Mister

 

«Ho un bel lavoro da fare: insegnarti a vedere te stesso come ti vedo io, tesoro.»

«Cioè come?»

«Come un asso in attesa di venire calato.»

 

Editore: NN Editore
Data di uscita:  21 ottobre 2021
Pagine: 192
Prezzo: 18.00 €

Shuggie è un tredicenne sovrappeso e solitario; vive ai margini di West Table con la madre Glenda e si occupa del cimitero locale. Il patrigno Red, uomo ottuso e brutale che vive di piccoli crimini con assoluta disinvoltura, gli impone di rubare medicinali nelle case di gente ricca e malata. Glenda è l’unica scintilla di bellezza nella vita di Shuggie: la donna, sensuale e appariscente, tratta il figlio come il fidanzato che avrebbe sempre voluto, lo chiama affettuosamente “Sweet Mister” e gli promette un futuro migliore. Un giorno arriva Jimmy Vin Pearce, smagliante a bordo della sua Thunderbird verde, che convince Glenda di poter davvero cambiare vita. Ma Shuggie si infiamma di un’accecante gelosia, che minaccia di inghiottire le loro vite.

Dopo La versione della cameriera e Tomato Red, Daniel Woodrell torna a WestTable, dove i bambini crescono in fretta e gli adulti cercano le tracce dell’innocenza perduta sul fondo di un bicchiere di bourbon. Addio, Sweet Mister è una storia amara e commovente, in cui con memorabile saggezza Daniel Woodrell mostra la tenace ambiguità delle passioni familiari, e le precarie linee di confine tra l’amore e la violenza.

 

Il freddo e l’umidità si stanno intesificando, di giorno in giorno l’inverno è sempre più vicino, è il momento migliore in cui lasciarsi alle spalle il panorama quotidiano per viaggiare con la fantasia, comodamente sdraiati sul divano sotto una morbida coperta avvolgente, fino ai monti Ozark. Daniel Woodrell ci conduce ancora una volta a West Table per l’ultimo capitolo della trilogia ambientata in questa località immaginaria del Missouri, con Addio, Sweet Mister salutiamo le magnifiche atmosfere country e la cruda realtà della provincia americana.

Io amo in modo particolare i romanzi che ci raccontano attraverso personaggi magnificamente imperfetti l’America cruda e agreste, la provincia americana degli ultimi e dei disperati, luoghi strabordanti di violenza, speranza e sogni. Proprio uno di questi luoghi che mi ha rubato il cuore è West table.

 

I ragazzini e i cani erano ancora là fuori a correre tra i morti, emettendo grida di gioia. Le lucciole brillavano sospese nell’aria e i pipistrelli scendevano in picchiata per mangiarsele.

 

Daniel Woodrell con la sua voce diretta e senza fronzoli ci immerge in una storia noir fatta di disperazione, campagna, crudeltà, speranza e sogni infranti. Le grandi tematiche attorno alle quali ruota la serie di West Table le troviamo in tutti i volumi, sviluppate e trattate in modi differenti, ogni volta assumono una forma particolare grazie alle storie personali dei personaggi. Ancora una volta Daniel Woodrell ci mostra la faccia oscura della medaglia che è il cosiddetto sogno americano, quella voglia di fuga, di successo e semplice voglia di felicità che concorre a far commettere continuamente ai personaggi scelte sbagliate, scelte che li trascinano sempre più vicini al baratro.

Addio, Sweet Mister è un romanzo di formazione non nel senso classico che possiamo essere portati a immaginare perché qui, il protagonista e voce narrante, Shuggie andrà incontro al suo destino inesorabile plasmato dalla rabbia, dall’ambiguità e dalla violenza che lo condurrà in modo tragico lontano dall’innocenza che lo caratterizza all’inizio del romanzo. I personaggi di Addio, Sweet Mister mi sono piaciuti molto, si tratta di persone imperfette che ricadono negli stessi vizi e negli stessi errori, errori che quasi sicuramente si tramandano di padre in figlio. Conosciamo anime intrappolate in una spirale continua di negatività, assistiamo alla lenta e inesorabile caduta di Shuggie, anche il protagonista alla fine si rivelerà uguale agli altri, incapace di emergere dal fango nel quale si dibatte da sempre. Lo stile di Daniel Woodrell ormai per me è diventato una garanzia, amo la veridicità e l’umanità che emergono dalle sue pagine e caratterizzano le sue storie.

 

 

Shuggie è un tredicenne solitario e in sovrappeso, non ha amici e trascorre le sue giornate a occuparsi del cimitero al posto di sua madre, Glenda; i due vivono in una baracca all’interno del cimitero ai margini di West Table. Glenda è una trentenne molto appariscente e sensuale, tratta suo figlio come se fosse il suo fidanzato ideale, lo chiama “Sweet Mister”, lo incoraggia e continua a promettergli un futuro migliore. Glenda è una sognatrice, sogna un uomo da amare che la protegga e la porti lontano, il più lontano possibile da quella cittadina spersa nel Missouri; molto spesso la giovane donna è costretta però a fare i conti con la realtà e questo la porta tra le braccia del suo amato “tè”. Shuggie e Glenda sono purtroppo in balia di Red, un uomo violento che non si fa troppi scrupoli ad alzare le mani sulla compagna e su suo figlio; Red è uno stolto, un bruto dipendente da medicinali che sopravvive grazie a piccoli furti nel quali coinvolge anche Shuggie.

Shuggie e Glenda hanno uno strano rapporto per essere madre e figlio, la loro relazione è molto ambigua e fuorviante, specialmente per un adolescente che è chiamato ad assumersi responsabilità di un adulto. Non sempre si percepisce chiaramente chi tra i due è il genitore, Shuggie si occupa di Gelnda con amore e devozione, la donna nonostante le continue scelte sbagliate è al centro del suo mondo. Il precario equilibrio sul quale si basa il loro rapporto viene brutalmente sconvolto da Jimmy Vin Pearce che entra nelle vite dei protagonisti a bordo di una Thunderbird verde, si tratta di un uomo di mezza età brillante ed elegante, l’esatto contrario di Red. Glenda è affascinata da quest’uomo, presto inizierà con lui una relazione clandestina eccitata dalla possibilità di ricominciare altrove, la donna però non ha fatto i conti con la gelosia e la rabbia repressa di Sweet Mister.

Addio, Sweet Mister di Daniel Woodrell è un romanzo che sa come tenere i lettori con il fiato sospeso, durante l’intera narrazione si ha la sensazione che ci sia sempre qualcosa di brutto dietro l’angolo, all’improvviso tutto si può frantumare in mille pezzi. Mi dispiacerà molto non poter tornare più a West Table, l’intero viaggio è stata una meravigliosa e cruda immersione nei meandri delle passioni umane.

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di NN Editore per la copia omaggio

 

 

May the Force be with you!
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