Amore a prima copertina – Cover love #11

Rubrica originale ideata da l’Atelier dei Libri

Molto spesso grafici ed illustratori regalano delle cover indimenticabili, quelle copertine che non si smette mai di fissare per quanto sono belle. Per questo ho pensato di racchiudere in un solo articolo le cover che mi hanno colpita dei romanzi che ho letto/leggerò.
Siete pronti a scoprire la mia top 3?

 

#1 La cover preferita – Un posto chiamato incanto

A bordo c’è il diciannovenne Patricio, che il suo bagaglio lo porta tutto addosso: un completo di lana, un paio di vecchie scarpe, e una scatola di sardine. Ma la sua vera ricchezza è racchiusa nei cinque “talenti”, che sull’isola lo porteranno a conquistare alleati e nemici: la faccia tosta, un paio di splendidi occhi azzurri, l’inventiva, la giovinezza e la fame. Arruolato come factotum dal fondatore dei Grandi Magazzini El Encanto, Patricio scopre un luogo magico frequentato da splendide donne, milionari e star di Hollywood. E proprio qui, tra le scintillanti vetrine e l’atmosfera esclusiva di El Encanto, incontra l’amore della sua vita, la bella, inquieta e sposatissima Gloria. Separati dalle differenze di classe, dal destino e dalla Storia, i due innamorati si ritroveranno a distanza di anni, grazie alla tenacia dei sogni e al profumo inconfondibile della mariposa.

#2 Sleeping beauties

In un futuro tanto reale e vicino da assomigliare al presente, quando le donne si addormentano accade qualcosa di inquietante: attorno al loro corpo si forma uno strano involucro, bozzolo e scrigno allo stesso tempo. Se qualcuno le sveglia, se l’involucro viene violato, le donne diventano feroci e spaventosamente violente. Ma se le si lascia dormire, entrano in un mondo nuovo. Un altro mondo…

#3 Il giardino di Elizabeth

In fuga dall’opprimente vita di città, l’aristocratica Elizabeth si stabilisce nell’ex convento di proprietà del marito, un luogo isolato e carico di storia in Pomerania. A vivacizzare le giornate della signora ci sono le tre figlie – la bimba di aprile, la bimba di maggio e la bimba di giugno –, le amiche Irais e Minora, ospiti più o meno gradite con le quali intrattiene conversazioni brillanti e conflittuali, sempre in bilico fra solidarietà e rivalità femminile, e poi c’è lui, l’Uomo della collera, «colui che detiene il diritto di manifestarsi quando e come più gli piace». Ma soprattutto c’è il giardino, una vera e propria oasi di cui Elizabeth si innamora perdutamente. Estasiata dalla pace e dalla tranquillità del luogo, trascorre le ore da sola con un libro in mano, immersa nei colori, nei profumi e nei silenzi, cibandosi soltanto di insalata e tè consumati all’ombra dei lillà. Mentre le stagioni si susseguono, Elizabeth ritrova se stessa, i suoi spazi, i suoi ricordi e la sua libertà. Una storia che ha molto di autobiografico narrata da una donna più avanti del suo tempo: una donna di mondo coraggiosa e irriverente che parla a tutte le donne di oggi. Uscito per la prima volta nel 1898 in forma anonima, Il giardino di Elizabeth, primo romanzo di Elizabeth von Arnim, ebbe da subito un successo clamoroso. Presentato qui in una versione integrale fino a ora inedita in Italia, è un romanzo del passato che colpisce per la sua modernità.

Quali sono le vostre cover preferite?

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