Assaggino Letterario #6: Agnese, una Visconti di Adriana Assini

Fra meno di quindici giorni sbarcherà il nuovo romanzo di Adriana Assini e io non potrei essere più felice. Mi aveva già conquistata con Giulia Tofana e ora ritorna a proporci un’altra donna tenace che rema controcorrente in una società dove appartenere al gentil sesso significava soffocare sè stesse.

29 Marzo

Acquistalo subito: Agnese, una Visconti

Editore: Scrittura & Scritture
Collana: Voci

Data di uscita: 29 Marzo
Prezzo: € 14,50
Pagine: 316

Sul finire del Trecento, a Milano governa Bernabò Visconti. Uomo dalla personalità magnetica, sa unire a una perenne sete di espansione l’amore per i suoi tanti figli, tra i quali Agnese è la prediletta. Per lei, che gli assomiglia nel volto e ancora di più nell’animo, predispone un avvenire radioso, sposandola al giovane Gonzaga, futuro signore di Mantova. Ma nell’incantevole città dei laghi i sogni hanno vita breve. Creatura indomita e fierissima, Agnese si rivela presto una spina nel fianco del consorte, rifiutandosi di vivere secondo regole e princìpi che le vanno stretti. Colpita da un susseguirsi di fatti tragici, fra battaglie perse e una passione travolgente, sfiderà a viso aperto le convenzioni dell’epoca e i nemici in carne e ossa, senza paura di mettere a repentaglio la sua stessa sorte. Una storia di emozioni forti, che testimonia quanto fosse pericoloso, in quello scorcio di secolo, essere una donna sola e battersi per le proprie idee.

Il drago ritrasse gli artigli, spense le fiamme. Come ogni autunno, per San Martino volle fare festa all’insegna del grasso e del lusso.
Nelle cucine di San Giovanni in Conca sciami di cuochi, scalchi, coppieri e trincianti si misero al lavoro per un banchetto da venti portate insaporite con zenzero, noce moscata e cannella: profumi d’Oriente giunti fin lì da Venezia, per le vie dell’acqua.
Non di solo sfarzo, però, viveva il Signore di Milano, quel Bernabò Visconti che governava con pugno di ferro uno degli stati più estesi della nazione latina, comprendente Bergamo, Brescia, Cremona e altri centri minori.
Autorevole e autoritario, ghibellino impenitente, il dominus Mediolani aveva fama di tiranno divorato dall’ombra. Contro il papato, contro l’impero, alla quiete del borgo preferiva le terre abitate dalle aquile dove, ramingo, s’aggirava Caino.
Che fosse o no simile a certi fiumi, impetuosi e selvaggi d’inverno, gole riarse d’estate, di certo Bernabò sapeva …”
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Save the date! Adriana Assini sta tornando ad emozionarci di nuovo.

May the Force be with you!
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