Un libro per due: Blackwater I. La piena di Michael McDowell

Per Un libro per due io e Sara di Bookspedia questa volta abbiamo scelto il primo romanzo della saga di Blackwater, “La Piena”, edito da Neri Pozza e tradotto da Elena Cantoni.

Data di uscita: 17 Gennaio

Acquistalo subito: Blackwater I. La piena

Editore: Neri Pozza
Collana: BEAT Edizioni
Genere: Horror
Traduzione: Elena Cantoni

Prezzo: € 9,90
Pagine: 256

1919. Le acque nere e minacciose del fiume sommergono la cittadina di Perdido, Alabama. Come gli altri abitanti, i ricchissimi Caskey, proprietari di boschi e segherie, devono fronteggiare il disastro provocato dalla furia degli elementi. Ma il clan, capeggiato dalla potente matriarca Mary-Love e dal figlio devoto Oscar, dovrà anche fare i conti con un’apparizione sconvolgente. Dalle viscere della città sommersa compare Elinor, donna dai capelli di rame con un passato misterioso e un oscuro disegno: insinuarsi nel cuore dei Caskey.

Ho provato a resistere al fascino di Blackwater, ma non ci sono riuscita. Dietro quello scatto, infatti, si nasconde la storia di una lettrice che rischiava di non trovare il primo volume e se solo si potesse animare l’immagine si vedrebbe il sorriso stampato dopo aver trovato l’unica libreria che lo aveva disponibile al lancio. Col passare del tempo quella lettrice ha imparato la lezione, infatti, ha prontamente prenotato la sua copia in modo da poterli raccogliere tutti e godersi poco a poco il viaggio verso Perdido in compagnia della partner in crime perfetta, Sara di Bookspedia. 

Mettevi comodi perché il nostro viaggio ci porta in una cittadina dell’Alabama dal nome singolare, per l’appunto Perdido, che riesce ad evocare con vividezza quel senso di smarrimento dopo un disastro naturale. È il 1919 e l’intera città è allagata, nonostante i cittadini si siano rifugiati sulle parti più alte, i danni causati dalla piena sembrano essere irreparabili. L’acqua è spesso simbolo di ricchezza, di prosperità, ma a volte può diventare il peggior nemico dell’uomo, soprattutto nel caso in cui la sua devastante forza non riesce ad essere contenuta nemmeno dagli argini di un fiume.

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L’acqua di una piena, come ci racconta Michael McDowell è putrida, sembra risucchiare nell’oscurità qualunque cosa vi nuoti dentro, persino i pesci sembrano essere smarriti nuotando a caso in quella che un tempo era una città fiorente ed è tra quello che è rimasto a galla che si scorge un’ombra particolare, qualcosa che lì per lì non ci dovrebbe essere ma che con sorpresa per Oscar Caskey e Bray Sugarwhite appare all’improvviso: una giovane donna dai capelli ramati, rimasta intrappolata all’Osceola Hotel, Elinor Dammert. Questa donna è un vero e proprio mistero, una sedicente insegnante che però, non è mai stata richiesta da nessuno, apparsa quasi senza un motivo plausibile in città dopo aver smarrito i suoi documenti e qualunque altra cosa potesse confermare l’identità. Ma non è l’unica stranezza.

Per quanto possa sembrare strano la cittadina di Perdido sembra essere governata da sole donne, Mary-Love e Sister Caskey, due delle tante abitanti che mandano avanti la baracca. In tutto questo la cosa più strana è che dopo alcune testimonianze, alcune persone affermano che Elinor sembrasse quasi un’ombra nell’acqua, come se una volta sotto la superficie, il suo corpo mutasse in qualcosa simile ad un pesce. A tutti gli effetti è l’arrivo di questa misteriosa donna a dare inizio ad una serie di strani eventi, tanto misteriosi e torbidi quanto ponderati. 

Non c’è da stupirsi che uno scenario del genere sia scaturito dalla magica penna di Michael McDowell, già autore delle storie Beetlejuice e Nightmare Before Christmas, un uomo capace di portare il “sovrannaturale” nella vita di tutti i giorni e farlo sembrare quasi normale, una capacità che trasforma questo primo volume in un dolce boccone da assaporare tutto d’un fiato. Non è una storia dell’orrore, ma nasconde del suo macabro al suo interno, non è una favola per bambini, ma allo stesso tempo porta con se un mistero sempre più cupo, sul quale viene voglia di fare luce volume dopo volume. 

La stessa ambientazione dell’Alabama è evocativa, all’incrocio di due fiumi di “colori diversi” lungo una tratta fluviale in cui il commercio di legname e il suo trasporto con i battelli a vapore era più che fiorente prima della piena, ma non è solo questo a contornare la nostra storia, infatti, si capisce bene che questo è solo l’inizio di una saga familiare che nasconde l’orrore nelle stesse dinamiche di questa strana famiglia, per l’appunto i Caskey, che attraverso la segheria e il suo potere economico in qualche modo sembrano tirare le fila di tutta la città, almeno fino al momento in cui la piena fa i danni. Dopo un colpo di questa portata risollevarsi è difficile, ma solo proseguendo con la lettura scopriremo se questa potente e “sventurata” famiglia riuscirà a farcela e così anche Perdido.

Blackwater. La piena è un tuffo nelle acque nere e profonde di un fiume che sotto la sua superficie nasconde ben più di un segreto, un mistero che scava a fondo dei rapporti familiari dei Caskey fino a sommergerli.

Non perdetevi anche la recensione di Sara sul suo blog, Bookspedia, in attesa del prossimo appuntamento con un libro per due!

«Davanti a lui c’era il punto in cui l’acqua rossa del Perdido e quella nera del Blackwater si incontravano, lottavano l’una contro l’altra e poi venivano entrambe risucchiate dal turbine del gordo che vorticava nel mezzo. […] L’acqua le scorreva accanto impetuosa, eppure lei restava immobile, come se fosse bloccata da qualcosa; in quel punto, però, il letto del Perdido era profondo, senza intralci a ostacolarne il corso».

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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