BLOG TOUR: Tempesta di guerra – Primo atto: Regina Rossa

Arriva oggi in libreria “Tempesta di guerra“, il quarto volume della serie di Victoria Aveyard, ma prima di scoprirlo ritorniamo indietro nel tempo, al 2015, quando veniva pubblicato per la prima volta in Italia il primo capitolo della saga, Regina Rossa.

Pagine: 432

Acquistalo subito: Regina Rossa

Editore: Mondadori
Collana: Oscar fantastica
Genere: Fantasy, YA, Distopia
Traduzione: Elisa Caligiana

Prezzo: € 12,50
Data di uscita (ristampa): 2 Maggio 2017

Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso… Mare rappresenta un’eccezione destinata a mettere in discussione l’intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l’altro e Mare contro il suo cuore. “Regina Rossa” apre una nuova serie fantasy dove la lealtà e il desiderio rischiano di esseri fatali e l’unica mossa certa è il tradimento.

Prima di arrivare a Tempesta di guerra torniamo indietro nel tempo, rispolverando i vecchi capitoli della saga di Victoria Aveyard, autrice ormai nota in tutto il mondo per la sua serie fantasy dalle sfumature distopiche per giovani adulti. Ad aprire le danze del blog tour ci sono io con il primo capitolo che ha dato origine alla serie: Regina Rossa.

La prima cosa che spicca osservando questo romanzo e l’intera serie sono le copertine: abbaglianti, d’impatto e intriganti, un vero e proprio invito ad avvicinarsi al mondo costruito dall’autrice e nel quale si spera di poter restare. 

Devo essere onesta, il vero motivo  per cui non ho mai letto Victoria Aveyard è il mio scetticismo verso le serie molto discusse nel mondo, ma se da una parte questo mi ha sempre fermata, quest’anno ho scelto di abbattere il muro del pregiudizio e permettermi di scoprire nuove storie, lasciando per dopo il resto e dopo aver finito questo primo volume posso dire con tutta franchezza che per essere l’inizio di una promettente serie, Regina Rossa, con le sue imperfezioni, merita decisamente un po’ più attenzione.

Il potere è un gioco pericoloso, recita il sottotitolo in copertina e questo è anche il fulcro di tutta la storia, infatti il potere, quello degli Argentei, è qualcosa che i Rossi temono da sempre e che tentano di combattere con tutte le loro forze fino al punto che dopo secoli hanno perso di vista il senso stesso di questa guerra.

Il potere attira sempre il sangue, qualcosa di noto fin dai tempi antichi, qualcosa che fa gola a chiunque, perchè, stando alle convinzioni degli stessi Argentei, non può esistere un mondo che non possa essere governato, senza una gerarchia regnerebbe il caos, ma è davvero così?

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

Il mondo di Victoria Aveyard è quindi suddiviso in due enormi classi: gli Argentei, nobili, magnifici e dotati di poteri, e i Rossi, il popolo, costretto a servire la nobiltà e ad andare in guerra in giovane età pur di saziare la sete di sangue che domina le loro esistenze da quando hanno memoria.

In questo clima di sfiducia, dolore, sofferenza e sfruttamento, Mare Barrow calca le scene per permetterci di vedere più da vicino la vita a Palafitte, dove la povera gente esiste soltanto per servire i nobili, considerati delle vere e proprie divinità per via del loro aspetto e delle loro abilità, qualcosa di ben lontano dal loro mondo ma con i quali devono convivere.

Quello che emerge subito dallo sguardo critico e attendo di Mare è la sua rabbia, la frustrazione per non poter far nulla se non essere uno spettatore di un futuro già scritto. Ha visto i suoi fratelli andare in guerra e non tornare, presto toccherà anche a lei impugnare le armi, per questo motivo è pronta a tutto pur di scappare dalla città insieme al suo migliore amico e lasciarsi alle spalle ogni cosa. La rete clandestina sembrerebbe il posto adatto per il compito, trasportare dei fuggitivi, ma la cifra per essere liberi è esorbitante e c’è solo un modo per racimolare tutto quel denaro: rubare.

Mare è abituata a rubare ai ricchi per portare qualcosa in più a casa sua e aiutare così la sua famiglia, ma quello che riesce a racimolare non basta, per questo motivo decide di puntare in alto, a Summerton, la parte benestante del regno, approfittando del fatto che sua sorella lavora lì come sarta. Quello che di certo entrambe non si aspettavano è che la Guardia Scarlatta, un gruppo di Rossi estremisti, colpisse una città proprio quando loro erano nella tana del lupo, quel folle gesto mette Mare e sua sorella a rischio, in breve tempo vengono aggredite dagli Argentei e una delle guardie frantuma le ossa delle mani di Gisa, sangue del suo sangue.

Da quel momento la vita di Mare diventa ancora più sofferta, ma come accade in un periodo buio, alla fine del tunnel intravede una luce, un ragazzo di nome Cal gli porge una tetrarca d’argento, portando a innumerevoli domande soffocate nell’aria e alle quali non ottiene una vera e propria risposta, ma mezze verità e così com’è venuta la luce, se ne va, lasciandola nel suo mondo privo di colori, seppur libero. 

La bravata della Guardia Scarlatta non passa inosservata, Mare viene prelevata dalla sua dimora e portata Summerton, La casa del Sole, dove per sua fortuna non viene condannata, ma assunta come cameriera per l’evento più importante della stagione, il Torneo delle regine, una manifestazione dove le giovani delle varie casate del regno dimostrano la loro forza e la loro abilità, in attesa di essere scelte come future mogli dei figli del re.

Proprio qui, durante l’esibizione di Evangeline, del casato Samos, una giovane ragazza prodigio in grado di manipolare il metallo, Mare scopre di avere un potere: controllare i fulmini. Davanti alla folla di Argentei la manifestazione del suo potere è come un fulmine a ciel sereno e tutti quanti restano a bocca aperta di fronte all’inverosimile: una Rossa con dei poteri. Le sue certezze crollano, insieme a quelle di tutti i presenti, in breve tempo viene rinchiusa in attesa di essere convocata dinnanzi al re. 

Lei stessa resta incredula quando scopre che il suo destino non è la forca ma diventare qualcosa di più, un’arma per placcare la sete di sangue e controllare i Rossi, una bugia vivente che la renderà prigioniera di un mondo che odia. Mare Barrow diventa Lady Mareena Titanos, la figlia di un Argenteo morto, una bugia insediata nella mente di tutti dal re stesso e dalla sua regina. Ed è qui, in questo nuovo ambiente, che Mare scopre la vera identità di Cal, e con suo rammarico deve lasciarsi alle spalle la sua vecchia vita che pur essendo misera le permetteva di fare ciò che voleva. È l’inizio della fine o la fine dell’inizio? Toccherà a voi scoprirlo.

Uno dei motivi per cui vale la pena cominciare questa serie è lo stile dell’autrice. Con uno stile descrittivo, arricchito dall’incredibile potenziale del worldbuilding, Victoria Aveyard ci catapulta in un mondo frammentato, un contrasto netto fra il lusso sfrenato e la miseria, una devastante lotta fra due fazioni spinta avanti solo dalla sete di potere di una e la voglia di rivendicare i propri diritti dell’altra.

I luoghi. In questo genere di romanzi ciò che mi piace leggere sono soprattutto gli scenari, perdermi nella vastità delle loro descrizioni ed entrare nel vivo dell’azione, tracciando una mappa, se non c’è una già presente nel volume e devo dire che nonostante alcune volte avrei voluto leggere qualcosa di più su alcuni luoghi, complessivamente ho apprezzato la maggior parte degli scenari.

La distopia. La suddivisione in fazioni potrebbe far pensare ad altri romanzi dello stesso genere, ma se dovessimo fare di tutta l’erba un fascio finiremmo per non apprezzare nulla, di conseguenza posso suggerirvi di distaccarvi da ciò che già conoscete e permettere a quest’autrice di fare breccia con una distopia che alla fine non è scontata. Gli Argentei e i Rossi non hanno nulla da invidiare ad altri romanzi, si distinguono nella schiera di prodotti già letti, l’unica cosa che mi piacerebbe è scoprire come siano arrivati a questo.

La copertina. Anche l’occhio vuole la sua parte, lo so. Per essere un prodotto moderno devo dire che è ben curato, sia in copertina che nelle illustrazioni all’interno, le quali rispecchiano sin da subito le due fazioni protagoniste dell’opera.

L’interpretazione della società in chiave fantastica. Oltre l’opera di fantasia è chiaro che l’autrice abbia voluto regalarci una sua personale visione del mondo, infatti, da un certo punto di vista potrebbe essere ritenuta una versione distorta nel mondo attuale, che ne rispecchia tutti i lati negativi e dove i problemi vengono non vengono affrontati ma celati al mondo.

Questi sono solo alcuni degli ingredienti per cui vale la pena avventurarsi nella serie di Victoria Aveyard, io onestamente non vedo l’ora di proseguire e vedere come si sono evoluti i personaggi da qui a “Tempesta di guerra“. Domani Sonia de Il salotto del gatto libraio ci parlerà del seguito, Spada di vetro, romanzo che io ho già prenotato in biblioteca e che non vedo l’ora di cominciare.

Regina Rossa è una corona grondante del sangue di coloro che nel corso dei secoli si sono immolati per una guerra priva di significato.

“Voi non ci vedete, ma siamo dappertutto. E sorgeremo, rossi come l’alba.”
Non perdetevi le tappe del blogtour!

 

 

 

 

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