BLOGTOUR: Maledizione Notre-Dame di Barbara Frale – Il Maligno

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Nuovo giorno, nuova tappa! Oggi parliamo della rappresentazione del Maligno in occasione del blogtour dedicato a “Maledizione Notre-Dame”, il nuovo romanzo di Barbara Frale, uscito per Newton Compton Editori da qualche giorno.

Data di uscita: 21 Marzo

Acquistalo subito: Maledizione Notre-Dame

Editore: Newton Compton Editori
Collana: Nuova narrativa Newton
Genere: Thriller Storico

Prezzo: € 5,99 | € 12,00
Pagine: 288

Parigi, 1302.
C’è una maledizione che aleggia sulla porta sinistra della facciata di Notre- Dame, quella forgiata dal geniale fabbro Biscornet con l’aiuto del Maligno: chi la attraversa nelle notti di luna nera può evocare lo spirito del fabbro e chiedere il suo aiuto per compiere imprese impossibili a un comune mortale.
A questa leggenda pensa il re di Francia Filippo il Bello, proprio in una notte di luna nera. Una minaccia inimmaginabile incombe sul suo regno, e per allontanarla il sovrano è disposto a tutto, anche ad attraversare quella soglia maledetta.
Nello stesso momento, a Roma, il sonno di Dante Alighieri è turbato da un incubo: una foresta oscura, popolata di fiere e attraversata da un sentiero che conduce a una terribile porta… È la porta dell’Inferno, che lo attende come un sinistro presagio di dannazione.
Quando la giovane Maddalena Caetani, nipote di papa Bonifacio VIII, scompare misteriosamente nel nulla, i sospetti si addensano proprio su Dante, che ha lasciato Roma pochi giorni prima. L’A­lighieri intende vendicarsi di Bonifacio VIII che ha favorito la sua condanna all’esilio? Oppure è stato il re di Francia a ordinare quel sequestro, per tenere il papa sotto ricatto?
Qualcuno ha davvero attraversato la porta maledetta di Notre-Dame e stretto un oscuro patto con il demonio. Un nemico senza volto si muove nell’ombra, deciso a scatenare una guerra all’ultimo sangue tra Filippo il Bello e Bonifacio VIII, pronto a sacrificare senza il minimo scrupolo tutte le vite innocenti che serviranno per raggiungere il suo scopo.

Dei molti misteri intrappolati nella fitta nebbia del Medioevo la maggior parte è legata alla sfera dell’occulto, basti pensare alla stessa leggenda che si cela dentro la cattedrale di Notre-Dame,  pare che le sue serrature così dettagliate e finemente decorate non siano frutto solo del lavoro di Biscornet, il fabbro che si racconta abbia venduto l’anima al Diavolo per vedere completata la sua opera. Se la si guarda attentamente ogni parte della cattedrale sembra celare un lato oscuro. I famosissimi gargoyle da cui scaturiscono numerose leggende adornano la facciata di questo splendido monumento.

In questa macabra atmosfera Barbara Frale tesse la sua storia, riportandoci indietro nel tempo, in un’epoca dove religione e superstizione andavano a braccetto, scindere le due cose risultava quasi impossibile dal momento che le tentazioni si facevano sempre più pressanti nell’animo umano. Tra fatti storici, luoghi di una bellezza immutabile e finzione ripercorriamo un momento storico in cui la chiesa e la monarchia erano in forte contrasto fra loro, un conflitto spirituale e politico che ha portato persino il Re Filippo il Bello a dubitare delle sue capacità e del suo potere.

In questo scenario la razionalità e il subconscio giocano una partita fondamentale nella vita del Re, il quale in preda ad angoscianti visioni inizia ad indagare il suo animo, intraprendendo un lungo pellegrinaggio interiore. La stessa cosa accade al Sommo Poeta Dante Alighieri, il quale fa uno strano sogno in cui si ritrova a vagare per una selva oscura invasa da fiere di ogni sorta, bestie che sembrano fuoriuscire da un incubo. Ma nell’inoltrarsi in questa selva, il poeta trova una macabra porta ad attenderlo, con un’altrettanto macabra incisione pronta ad ammonirlo.

“Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore:
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e ’l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch’intrate”

Inferno – Canto III

La porta sognata da Dante Alighieri è incredibilmente somigliante alla Porta del Diavolo presente a Notre Dame, una misteriosa entrata di cui si narra le serrature siano impenetrabili, serrate dalla sua costruzione e impossibili da aprire, neppure usando i più sacri rituali. Solo con l’uso dell’acqua santa sembra sia stato possibile schiudere questa misteriosa porta. Entriamo così nel cuore del nostro viaggio, pronti ad esplorare la figura del Maligno.

I macabri e al tempo stesso affascinanti dettagli sulla porta di Notre-Dame

Una porta di simile fattura non era mai stata concepita, non da mani umane almeno, ed è per questo motivo che nasce la leggenda riguardo la sua creazione, avvenuta per mano di un fabbro maledetto, che si pensava avesse venduto la sua anima al diavolo in cambio della forza necessaria a forgiare le serrature della splendida cattedrale. Nel corso dei secoli non pochi fatti inspiegabili sono stati attribuiti a patti demoniaci stipulati con Lucifero in persona, perigliosi scambi fatti col signore delle tenebre, la propria anima in cambio di qualcosa che si desidera profondamente.

Ma, ahimè, spesso e volentieri questi “scambi” hanno sempre delle conseguenza macabre per coloro che li effettuano, dare via l’anima è un atto ignobile, ogni cosa scaturita dalla sua cessione è maledetta perchè priva di ogni possibilità di redenzione, chi desidera ricchezze muore di stenti, chi desidera potere resta dimenticato e chi chiede la forza per completare la sua opera, beh, in quel caso muore completandola.

Il male può assumere diverse forme, nel corso del Medioevo, infatti, il diavolo è stato raffigurato in diversi modi, sia nelle storie che venivano narrate, sia nelle sue rappresentazioni artistiche. La più comune è la sua veste caprina, quella in cui rassomiglia una capra eretta su due zampe, due grandi ali dietro la schiena e lunghe zanne che fuoriescono dalla bocca. Più comunemente potremmo dire che la sua era una forma pressoché bestiale, ma era sempre accomunata all’uomo, peccatore sin dalla nascita e in quanto tale predisposto ad accogliere il demonio dentro di se, come se fosse stato progettato proprio per questo scopo.

Nell’immaginario collettivo ogni sciagura veniva attribuita al Maligno, che attraverso i suoi sottoposti mirava a distruggere la pace e la quiete dei viventi, portando malattie, carestie e indicibili piaghe fra la popolazione. L’unica risposta a questo male sembrava essere la fede in dio, la fede nella Chiesa e in tutti i suoi insegnamenti, solo la preghiera poteva salvare l’animo umano dalla perdizione, solo la Chiesa e il Papa potevano perdonare i peccati dell’uomo agli occhi del Divino.

E difatti cosa c’è di più sconsacrato, maledetto e blasfemo di un Re che rifiuta il potere della Chiesa? Come può un uomo trovare salvezza se rifiuta l’unico strumenti di salvezza che Dio gli ha offerto?

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disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Newton Compton Editori per la copia omaggio.

 

 

 

 

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