Pensieri di china: Cécité Malaga di Benjamin Lacombe

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Il protagonista di oggi è “Cecité Malaga” di Benjamin Lacombe, tradotto da Francesca Mazzurana e pubblicato da Rizzoli.

Data di uscita: 15 marzo

Acquistalo subito: Cécité Malaga

Editore: Rizzoli
Collana: Ragazzi
Illustrazioni e storia: Benjamin Lacombe
Traduzione: Francesca Mazzurana
Età: Da 7 anni
Prezzo: € 22,00
Pagine: 40

L’artista prodigio era famosa in tutto il Paese. La gente voleva ammirarla e pensava di conoscere la sua leggenda.

Benjamin Lacombe è un autore e illustratore francese. Compie i suoi studi presso l’École Nationale Superieure des Arts Decoratifs di Parigi (ENSAD) e all’età di 19 anni firma i suoi primi libri di fumetti e illustrazioni. È tradotto e premiato in numerosi Paesi; ha esposto i suoi lavori nelle più importanti gallerie del mondo. Vive e lavora a Parigi. Con Rizzoli ha pubblicato molti libri illustrati, l’ultimo dei quali è L’incredibile famiglia Appenzell.

Cecité Malaga è un libro di cui ho sentito parlare tanto, soprattutto da qualche tempo a questa parte, l’ultima opera del talentuoso artista Benjamin Lacombe, ora come non mai sulla cresta dell’onda. Questo giovane illustratore ha già realizzato diversi albi illustrati, storie a fumetti e persino mazzi di carte che riportano le sue bellissime opere, ma penso che con Cecité Malaga abbia sfiorato il cielo e l’abisso con un dito, nello stesso momento.
Come ho detto ho sentito molto parlare di questo albo prima di averlo fra le mani, ma penso che trattando un’opera di questo tipo l’errore sia proprio quello di parlare, bisognerebbe invece vederlo, sentirlo, toccarlo.Cecité Malaga è un viaggio attraverso i sensi e attraverso la vita di chi pensava di aver perso tutto ciò per cui valeva la pena lottare, un viaggio di cui si può parlare, si, ma non sarà mai come viverlo attraverso le pagine ben studiate di questa opera editoriale.

Penso che sia anche sbagliato chiamarlo albo illustrato in quanto non si tratta solo di quello, persino la scelta della carta per alcune parti del libro è fondamentale nella sua stesura, la sua ruvidità e lo spessore che cambiano a seconda di ciò che la protagonista vive e percepisce, accompagnandoci attraverso la sua personale percezione del mondo. Ma entriamo nel dettaglio.

Questo racconto ci porta sulla scena di un circo, lo stesso dove ogni sera la magnifica equilibrista Cecité Malaga affronta il baratro camminando su un sottilissimo fili teso, sempre a testa alta, dimostrando la sua sprezzante bravura e maestria nel portare a termine un percorso che pochi
saprebbero affrontare.

La protagonista è cieca da quando ha memoria e il colmo sta proprio nel fatto che la sua memoria è svanita, dal momento in cui si è trovata davanti al tendone del circo Franconi, con i vestiti malconci, la memoria strappata e gli occhi coperti da un velo. A causa di questa sua condizione la ragazza pensa di non avere nulla da perdere e quindi decide di avventurarsi nella più ardua delle imprese, inizia a camminare sul filo e mettere in gioco la sua vita ogni sera in cambio di qualche applauso un vitto ed un alloggio. La sua nuova famiglia l’ha sempre accudita come se fosse quella vera, portandola al successo e alla fama, ma anche la luce più brillante è destinata a spegnersi in favore delle ombre prima o poi, nel caso di Cecitè i suoi riflettori si spengono nel momento in cui mette il piede in fallo e cade.

Ma da quella caduta sembra essersi riacceso qualcosa in lei, prima erano i riflettori ad illuminarla, mentre ora diventa capace di emettere luce propria, poco a poco inizia a riacquistare la sua vista e con essa i ricordi dei suoi genitori e del tragico incidente che l’ha separata dalla loro, dalla vista e dai suoi preziosi ricordi. A questo punto però Cecitè Malaga non può più rischiare la vita sul filo, la sua identità ritrovata l’ha portata ad un nuovo inizio; davanti a lei si dipana una misteriosa strada fatta di luci, colori e novità ritrovate, qualcosa che non si può più rischiare ogni giorno camminando sull’orlo di un baratro mortale.

È proprio in questo modo che la protagonista di questa storia tocca il cielo con un dito, rischiando la vita passo dopo passo, ma allo stesso tempo cadere nel vuoto le restituisce la vita che aveva perso in passato assieme a tutto ciò che era stata.
La profondità di questa opera è tangibile, partendo proprio dal fatto che alcune pagine del libro sono un velo che ricopre e offusca le magnifiche illustrazioni di Lacombe, un ostacolo alla vista, una foschia fisica che viviamo con la vista e con il tatto grazie alla ruvidità di questo velo, al suono diverso che emette quando lo si sfoglia. Un vero e proprio viaggio attraverso i sensi.

La cosa che rende ancor più evidente il valore di questo volume è il fatto che la storia di Cecité Malaga assomiglia a quella del suo autore che afferma di aver perso la vista per qualche ora in seguito ad un grave lutto. Da quella sensazione di smarrimento nasce proprio questa storia, fatta per insegnare qualcosa, per accompagnare i lettori attraverso un percorso difficile, ma anche per sfogare e raccontare una paura folle che si cela dentro ognuno di noi. In fondo tutti temiamo di perdere qualcosa, da un senso ad un arto, da una persona cara a tutti i nostri averi e questa storia spiega in qualche modo come sia possibile rialzarsi dopo una tragedia.

Cecité Malaga è una storia che nasconde un’altra storia, un viaggio attraverso la perdita di se stessi, attraverso la paura e lo sconforto che insegna a rimettersi in piedi dopo ogni disastro, a patto che siamo disposti a non abbassare mai lo sguardo, a mettere un piede davanti all’altro e trovare un nuovo percorso da seguire.


 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Rizzoli per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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