Colpa delle stelle di John Green | Recensione di Deborah

 

 

 

 

 

 

COLPA DELLE STELLE DI JOHN GREEN

 

Alcuni infiniti sono più grandi di altri infiniti.

Mi hai dato un “per sempre” nei miei giorni contati e non so dirti quanto io ti sia grata per la nostra piccola infinità.

 

Titolo originale: The Fault in Our Stars

Genere: Romazo romantico, drammatico

Editore: Rizzoli

Pagine: 347

Prezzo: 13,00 €

 

Trama:

Hazel ha sedici anni, ma ha già alle spalle un vero miracolo: la malattia che anni prima le hanno diagnosticato è ora in regressione. Ma il mondo corre veloce, lasciandola indietro, fuori sincrono rispetto alle sue coetanee. Un giorno il destino le fa incontrare Augustus, affascinante compagno di sventure che la travolge con la sua fame di vita, di passioni, di risate. Insieme, possono riconquistare quel tempo che sembra perduto per sempre. Una storia d’amore che ha commosso milioni di lettori.

 

Recensione:

Ritengo che questo sia il romanzo più bello di John Green, ho letto anche “Cercando Alaska” e “Città di carta”, libri molto carini, storie frizzanti ma Colpa delle stelle mi ha fatto davvero emozionare e commuovere. Le tematiche del romanzo sono molto sensibili, siamo di fronte alla malattia, a malattie incurabili che stroncano un numero elevatissimo di giovani vite, infatti tutti i nostri protagonisti sono poco più che adolescenti, ragazzi la cui gioventù viene strappata senza motivo da qualcosa di distruttivo. La protagonista, Hazel, è un personaggio che mi piace molto, una ragazza seria, riflessiva ma che purtroppo si è a tratti rassegnata a convivere con la propria malattia, mi spiego meglio tende a caratterizzarsi con essa. Le risulta impossibile tentare di inseguire i propri sogni, anche se il tumore è in regressione, fino a che non conosce Augustus, un ragazzo che ha subito l’amputazione di una gamba a causa di un male simile. Gus la travolge con la sua voglia di vivere, di sognare, di fare, la nostra Hazel a poco a poco rinasce, ritorna a vivere abbastanza serenamente. Quello che proprio mi ha colpito è la forza con cui questo ragazzo è riuscita a scuoterla, a farle ricominciare a vivere una vita quanto più “normale” possibile. Lei è sempre più radiosa da quando si frequentano, i due passano spesso del tempo insieme, fino a che non si innamorano. La loro storia è splendida ma molto triste perché comunque la presenza della malattia aleggia costantemente e getta ombre sul loro futuro. Hazel dovrà affrontare alcune crisi ma Augustus resterà sempre al suo fianco, riuscirà a farle realizzare il suo grande sogno: andare ad Amsterdam e conoscere l’autore del suo libro preferito. Per loro sarà una splendida avventura ed esperienza, il loro rapporto si intensificherà sempre di più. Al ritorno la loro situazione si complicherà irrimediabilmente e andrà verso un finale triste, preparate davvero una scorta di fazzoletti. Questo libro porta a riflettere su quanto sia ingiusta la vita nei confronti di tantissime belle persone e quanto invece sia complice di esseri spregevoli. Il romanzo spinge a riflettere e ad apprezzare le piccole cose, le piccole fortune che ognuno di noi ha, aiuta a capire che nulla andrebbe dato per scontato perché oggi è così ma per il domani chissà. È un libro bellissimo, una grande storia d’amore ma non è proprio semplicissimo perché veniamo immersi nel mondo e nelle dinamiche della malattia, dobbiamo percorrere il calvario verso la completa degenerazione, sono scene reali, crude e disarmanti. Il romanzo merita cinque dei nostri libricini.

 

 

Nota sull’autore:

John Green è il pluripremiato autore di romanzi in vetta alla classifica del New York Times. Tra i riconoscimenti ricevuti, la Printz Medal, il Printz Honor e l’Edgard Award. È stato per due volte finalista al LA Times Book Prize. Insieme al fratello Hank, ha cofondato Vlogbrothers, uno dei canali video più seguiti al mondo. Potete seguire John su Twitter (@realjohngreen) e tumblr e sul suo sito ufficiale. John vive con la sua famiglia a Indianapolis, Indiana. È tra le cento persone più influenti al mondo del 2014 secondo TIMEMagazine.

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