Cupido in love| Recensione

 

CUPIDO IN LOVE

Un amore impossibile

Ciao lettori!

Eccoci qui per un nuovo articolo, questo è decisamente particolare: vi segnaliamo un libro di un autore italiano emergente: “Cupido in love – Un amore impossibile” di Alessandro Mazzurana. L’autore ci ha gentilmente contattate su Twitter chiedendoci se ci avrebbe fatto piacere leggere il suo romanzo e io ed Annaëlle ci siamo prese per mano e lanciate in questa nuova avventura! Si tratta di un libro che evade dai nostri generi tipo, infatti siamo di fronte ad un romanzo paranormal romance, in generale non ci ha convinte tantissimo, forse proprio per questa nostra “lontananza”, ma comunque saremo più precise fornendovi i nostri due pareri. Se siete interessati potrete acquistarlo in formato e-book negli store online (noi ad esempio abbiamo utilizzato Amazon senza problemi), mi sono informata un pochino ma non credo vi sia l’edizione cartacea in libreria. Prima dei nostri resoconto vi lascio la trama subito sotto, così potrete meglio capire di cosa si tratta e fare un passo in questo mondo.

 

TRAMA: Leo è un giovane Cupido di Verona, consapevole del proprio ruolo e dei propri poteri. La sua vita è basata sul rispetto delle regole che ne derivano, con gli annessi privilegi e i conseguenti sacrifici. Deve favorire le infatuazioni e sposare una perfetta sconosciuta appena incontrata a Milano, per sistemare vecchi dissapori, sorti prima che entrambi nascessero, tra la sua famiglia di Cupidi e quella della futura sposa. È proprio tornando in treno dopo aver pranzato con la famiglia milanese che si imbatte in Luna, rimanendone affascinato come non dovrebbe accadere con una persona comune. Allora chi è questa ragazza che lo ha abbagliato pur mostrandosi da subito sgarbata e distaccata? È un’improbabile Cupida mai vista prima oppure fa parte dei Cinici, gli odiati nemici aventi obiettivi opposti a quelli dei Cupidi? Lo scoprirà nei giorni seguenti, così come verrà a conoscenza della ragione che sta all’origine del suo matrimonio combinato, mettendo a rischio equilibri consolidati e in dubbio il suo futuro designato, tra fughe e combattimenti, morti e rapimenti, passioni e innamoramenti in una Verona che sembra essere tornata ai celebrati fasti di Romeo e Giulietta.

 

ANNAËLLE: Voglio fare una piccola premessa. Non sono amante di questo genere di romanzi, tuttavia come scrissi la volta scorsa, Storia di un corpo di Daniel Pennac mi ha aperto la mente, permettendomi di accantonare i pregiudizi iniziali che avevo quando leggevo una determinata trama o titolo. Questa è una cosa meravigliosa, direte. All’inizio lo è stata, sono partita in quarta alla volta di nuove avventure, imbattendomi in generi diversi che poi leggerete tramite le mie recensioni. Ero realmente entusiasta di poter leggere di tutto, ma come ben saprete, non sempre la sete di un lettore viene soddisfatta. Innumerevoli sono i romanzi e miriadi le reazioni. Quello che vi propongo oggi è un mio punto di vista che va considerato tale, non un giudizio universale, ma solo l’opinione di una lettrice un po’ scalmanata alle prese con le sue letture. Dunque, dove ero rimasta?
Orsù, Anaëlle, vuoi arrivare al dunque?
Scusate, spesso tendo a dilungarmi un po’ troppo. Ah, ecco, sì, il libro. Cupido in love. E ora cosa succede? Dovrei riempirvi di chiacchiere circa la trama dettagliata, i personaggi, lo stile e chissà che altro. Sono spiacente ma questa volta non lo farò, non vi riempirò di inutili chiacchiere, per una volta mi limiterò a raccontarvi solo la mia impressione. Un po’ come se lo avessi letto anche io ad occhi chiusi. Ammetto che quando Deborah mi confessò di non aver letto nient’altro che il titolo ho pensato fosse impazzita e l’ho un po’ invidiata per il coraggio, leggere alla cieca non è cosa da tutti. Per noi lettori la trama spesso è fondamentale, per farci un’idea, almeno, di quello che andremo a leggere. Tornando a noi, ecco, questo sarà un semplice brodino di parole di questo romanzo scritto da Alessandro Mazzurana.

«Sento di averla incontrata. Sai, hai provato quella sensazione? Ti senti come se l’avessi già vista prima, come se la conoscessi da sempre.»

Questa bellissima citazione dal film Blue Valentine calza a pennello per questo libro, non trovate? Chi lo ha letto capirà il motivo della mia scelta, visto che a regnare è l’amore, non quello un po’ stereotipato e fermamente romanzato un po’ ovunque, ma quel tipo di amore nato un po’ per caso, come succedeva un tempo o ancora continua ad accadere. Ho trovato audace questo tipo di scelta sfortunatamente a smorzare i toni è la narrazione, in qualche modo l’autore non riesce a penetrare a fondo questa corazza un po’ dura e questo si fa sentire per tutta la durata del romanzo. Ho faticato a leggerlo tutto d’un fiato come avrei voluto, un po’ per i continui cambi di “inquadratura”. Non so voi, ma ogni tanto finivo per smarrirmi, perdevo il filo e questo non mi permetteva di andare oltre, rileggendo più e più volte per connettere. Avrei preferito che fosse uno dei due a narrare la storia, ma questa è un piccolo appunto personale. Dicono che la fretta sia il nostro peggior nemico, mai detto fu più veritiero. La storia si svolge in breve tempo, così breve da non permettere al lettore, in questo caso me, di godersi appieno la lettura. Leggendo molte recensioni sul web ho notato che invece il romanzo è stato molto apprezzato, in quelle parole però non ho ritrovato il prodotto che avevo tra le mani, pieno di potenziale ma un po’ perso tra le righe. Come ho detto prima, però, questa è solo una mia opinione, dopotutto l’apprezzamento è soggettivo, magari c’è chi è riuscito a cogliere ciò che a me è invece sfuggito, quindi prima di disprezzare un parere ricordatevi di fissare nella mente una sola cosa: è un parere. Se il vostro è diverso non c’è nessun problema, anzi, fatemi sapere voi che ne pensate perché sono sempre curiosa e aperta al confronto. Spesso si impara più dal confronto, lo sapete anche voi.
Ho invece apprezzato che l’ambientazione fosse italiana, è il secondo romanzo che leggo ambientato in Italia e per questo tanto di cappello all’autore. Non sono mai stata a Verona, ora ho un motivo per andarci.

 

DEBORAH: Ho iniziato la lettura di questo romanzo con diverse perplessità, non sapevo come potesse snocciolarsi questa nuova storia su Cupido, visto che avevo deciso di non leggere la trama. Inizialmente il romanzo mi aveva stupita molto, ero davvero contenta che avesse un effetto a calamita su di me: i primi capitoli li ho letteralmente divorati, anche perché ogni tanto ho davvero bisogno un romanzo fantasy/young adult/ paranormal romance per aprire la gabbia alla fangirl che è in me. Procedendo con la lettura la vicenda, a mio parere, è diventata un pό lenta e questa attrazione che provavo per le pagine elettroniche è piano piano scemata. La storia si svolge in un tempo davvero brevissimo, pochi giorni per intenderci, nei quali i due protagonisti si conoscono e si innamorano follemente sfidando le ire e le tradizioni delle rispettive famiglie di origine. In sé poteva essere un romanzo anche interessante ma secondo me l’autore non ci ha immerso approfonditamente nelle questioni mistiche, fantasiose che caratterizzano la vicenda. Mi è parso di non entrare veramente a conoscenza delle dinamiche in corso, percepivo informazioni un pό frettolose, poco approfondite. I protagonisti sperimentano il fatidico colpo di fulmine ma mi è sembrato che tutto fosse troppo precipitoso, davvero in pochi giorni diventano inseparabili e, io capisco l’amore incondizionato ed inaspettato però forse doveva essere sviluppato in tempistiche più lunghe visto che mi è parso di capire che i due protagonisti non siano proprio due adolescenti che si buttano senza un minimo di razionalità. Mi è piaciuto il fatto che le vicissitudini siano narrate da entrambi i protagonisti a capitoli alterni, così che risulti possibile conoscerli in modo completo; mi sarebbe piaciuto ugualmente molto se fosse stato narrato solo dal protagonista maschile perché è una scelta inusuale, solitamente siamo abituati ad una narrazione unicamente femminile. Ho adorato che fosse ambientato in Italia, in particolare a Verona, e, tra altro leggendolo mi è venuta ancora più voglia di visitare questa città magica e a me sconosciuta. Lo stile di scrittura credo sia la cosa che mi ha lasciata più perplessa, l’autore ha utilizzato per tutto il romanzo e per le narrazioni di entrambi i personaggi termini davvero inusuali. Mi sono segnata tutte le parole (o almeno credo tutte) a me ignote, in una nota, che ho incontrato durante la lettura vi riporto come esempio l’espressione che mi ha perplesso maggiormente: “ataviche e vetuste tradizioni”. Ecco personalmente non ho apprezzato questa scelta, non riesco proprio a capire cosa l’autore ha voluto trasmettere con l’utilizzo di queste terminologie inusuali, che abbia voluto provare ad insegnarci qualche parola desueta? Che sia un modo per vantare e sfoggiare un linguaggio forbito? Non so proprio, sono una persona curiosa e ho contemplato diverse ipotesi, non mi sono fermata a quella unicamente negativa anche se ribadisco questa decisone non mi è arrivata perché il target di persone dalle cui il libro può essere letto maggiormente, secondo me è compreso tra i 15-30 anni. Insomma si propone come una lettura leggera, piacevole e accattivante ma questo lessico gli fa perdere punti perché mi chiedo come le ragazzine possano conoscere questi termini, e non tutti sono portati a segnarli e guardare il significato perché un libro di questo genere deve essere immediato, incollarti alle pagine e farti sognare non ad avere affianco il vocabolario! Avrei apprezzato questa scelta nel caso in cui fosse stata una caratteristica peculiare di uno dei due protagonisti, e che fosse nel caso affrontata come tematica anche in modo scherzoso, ad esempio sotto forma di battute da parte dell’altro/a. Comunque se l’autore pubblicasse il seguito di questo romanzo, anche se il primo non mi è arrivato a pieno, credo proprio che lo leggerei per capire come si evolve la situazione che viene lasciata in sospeso e magari per conoscere meglio i misteri dei Cupidi e dei Cinici. Comunque la storia secondo me ha del potenziale, (infatti inizialmente ero incollata al Kindle!) non la sconsiglio a priori, specialmente se siete delle fangirl c’è parecchio materiale! È stato bello leggere un romanzo di questo genere di un autore italiano, gli auguro di far tesoro di apprezzamenti e appunti per scrivere libri sempre più intriganti!

 

In bocca al lupo dalla Stamberga d’inchiostro!

May the Force be with you

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