Review Party: A dolor del vero di Ilaria Chinzari (BookRoad)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Il protagonista di oggi ha un volto familiare, si tratta di “A dolor del vero” di Ilaria Chinzari, edito da BookRoad.

Data di uscita: 16 Gennaio

Acquistalo subito: A dolor del vero

Editore: BookRoad
Genere: Narrativa
Pagine: 180
Prezzo: € 12,90

Chiara indaga per scoprire qualcosa di più sulla storia della sua famiglia, che presenta alcuni punti oscuri. Nel corso delle sue ricerche, emergono pochi frammenti di una scomoda verità in cui s’intrecciano vari elementi: i documenti falsi emessi dal vescovo Hudal per far scappare i criminali nazisti dall’Italia, i piani segreti dell’Ambasciata navale giapponese a Merano e un incidente mai chiarito, accaduto a una parente di Chiara poco prima che scoppiasse la seconda guerra mondiale.
Il tutto è coperto da un velo impenetrabile di menzogne sparse a tutela dell’onore familiare: sentimento antico e doloroso che la protagonista si troverà a scegliere se proteggere a sua volta, mettendo a rischio anche la verità.

Sterpaglia. Leggendo Ilaria Chinzari non vedo altro che sterpaglia. I suoi personaggi si muovono all’interno di un groviglio ferendosi e scoprendosi. Tracciare un albero genealogico alle volte può essere doloroso, ripercorrere la storia può portare alla luce quegli oscuri segreti sigillati all’interno del vaso di Pandora e che, se svelati, rovesciano nel presente quelle parole sussurrate intinte di vergogna. Eppure non si riesce a far a meno di vagare nel passato per mettere a fuoco ciò che sfugge agli occhi e svelare le menzogne a lungo raccontate per salvaguardare niente poco di meno che l’onore.

Chiara Morandi, pittrice e madre a tempo pieno, comincia a posizionare i rami dell’albero genealogico della sua famiglia, innescando inevitabilmente quelle scintilla in lei e suo marito di conoscere la vera storia della sua famiglia, quella nascosta tra le pieghe del tempo. Una ricerca che subito si trasforma in una corsa frenetica dove l’equilibrio viene a mancare e tutte le certezze sfumano, i rapporti diventano fragili e i personaggi si mostrano in tutta la loro vulnerabilità ed orrori, alle volte indossano una maschera per sopravvivere.

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A dolor del vero è un viaggio fra presente e passato in continua mutazione in cui è facile smarrire la strada, perdersi fra dubbi e timori. È nella ricerca delle sue radici che Chiara combatte in prima linea la sua battaglia personale in cui si rende conto che basta un battito d’ali per cambiare la direzione del vento e comincia a mettere in dubbio ogni cosa, dal suo compagno accanto alla veridicità delle informazioni sui suoi avi. E se è nel presente che la vediamo titubante, nel passato ogni cosa appare chiara e reale, gli orrori della guerra e la fotografia di un’Italia decadente che fa i conti con ciò che significa vivere nella misera e non sapere se ci sarà un domani.

Merano è il punto del non ritorno, dove alla violenza si risponde con la violenza e non c’è morale che tenga quando si tratta di mantenere ben saldo l’onore della famiglia e il proprio. Ci vuole coraggio per scavare a fondo ed uscire da quel groviglio di rami secchi e spine e ce ne vuole altrettanto per aprire il vaso di Pandora. In qualche modo la sete di conoscenza si tramuta in una lente che mette a fuoco i dettagli anche nel presente. Chiara in questo viaggio sofferto si ritroverà dinnanzi ad un bivio, scegliere la propria famiglia o proseguire il suo viaggio a rischio di perderla.

Ilaria Chinzari scatta una fotografia malinconica del passato in un romanzo dove il dolore è tangibile, emerge dalle righe ed invade anche lo stesso presente. I volti sbiadiscono e i sorrisi scompaiono mentre le domande restano lì, sulla punta della lingua, in attesa che qualcuno le ascolti e trovi loro le giuste risposte. Questo è un romanzo intenso che racconta a suo modo la famiglia, un nucleo che però si espande ed include anche il resto, frammenti di storia realmente accaduti che si infrangono nella vita di una madre, moglie ed amica. 

«Il tempo in quel momento si fermò. Mille pensieri affioravano dal nulla: la poveretta viaggiava dal violento presente al passato più lontano di una bambina che giocava in piazza».

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di BookRoad per la copia omaggio.

 

 

 

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