Domino Letterario di Luglio: American Gods di Neil Gaiman

“Non era superstizioso. Credeva solo in quello che vedeva, però da qualche settimana sentiva la catastrofe aleggiare sopra la prigione con la stessa precisione con cui l’aveva sentita nei giorni precedenti.”

IL ROMANZO

Pagine: 523 | Prezzo: € 13,00

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Dopo tre anni di prigione Shadow sta per tornare in libertà quando viene a sapere della morte misteriosa della moglie e del suo migliore amico. Sull’aereo che lo riporta a casa l’uomo riceve una proposta di lavoro da un tipo piuttosto enigmatico, Mister Wednesday: Shadow accetta, ma gli servirà ancora qualche tempo per scoprire chi sia in realtà il suo capo, chi siano i suoi compagni d’affari e chi i suoi concorrenti.

Neil Gaiman è nato in Inghilterra, vive negli Stati Uniti. Scrittore, fumettista, giornalista e sceneggiatore televisivo e radiofonico è legato al mondo del rock.
È autore di graphic novel come quelli della serie The Sandman.
Tra i romanzi pubblicati si ricorda American Gods, Stardust, Il figlio del cimitero e la raccolta di racconti Trigger Warning.
La sua opere più celebre è Coraline (edita in Italia da Mondadori nel 2003) da cui il film d’animazione del 2009 diretto da Henry Selick (il regista di Nightmare Before Christmas) e realizzato in stop-motion.
Ha ricevuto numerosi premi letterari, tra i quali ricordiamo: Premio Bram Stoker al romanzo 2001 con American Gods, Premio Hugo per il miglior romanzo 2002 con American Gods, Premio Nebula e Premio Hugo per il miglior romanzo breve 2003 con Coraline, Premio Hugo per il miglior racconto breve 2004 con Uno studio in smeraldo, Premio Hugo per il miglior romanzo 2009 con The Graveyard Book, Carnegie Medal 2010 con The Graveyard Book.

Let’s talk about “American Gods”

“Nessun uomo può dirsi felice fino a quando non è morto.”

La mia tessera per questo mese è l’affascinante American Gods di Neil Gaiman, di cui Starz ha tradotto l’essenza in una serie tv, in streaming su Amazon.

La storia di American Gods ruota tutta attorno a Shadow Moon, ex galeotto appena uscito da tre anni di reclusione a causa di una rapina finita male. Shadow ha avuto tre lunghi anni per riflettere sui suoi errori, scontando la sua pena in attesa di tornare da sua moglie Laura, ma il destino sembra giocargli un brutto scherzo quando, a pochi giorni dalla scarcerazione, riceve un messaggio dal secondino del suo braccio che gli riferisce della morte della moglie.
Appena uscito di prigione Shadow non perde tempo e affranto dal dolore fa di tutto per prendere il primo volo per raggiungere il luogo del funerale e proprio sull’aereo incontra il carismatico Mr. Wednesday, un anziano signore con un occhio di vetro che sembra essere molto interessato alla vita del protagonista e che chiacchiera dopo chiacchiera lo convince a diventare la sua guardia del corpo.

“Poi le luci si spensero e Shadow vide gli dei.”

Da qui inizia il lungo viaggio di Shadow Moon all’interno del mondo sotto al mondo, che lo porterà a conoscere una realtà nascosta agli occhi di tutti, fatta di Dei vecchi e nuovi, in guerra fra loro per contendersi la fede degli esseri umani.

Fra leprecauni e cadaveri rianimati, martelli sanguinanti e un certo numero di Gesù di diverse nazionalità Shadow sarà costretto a percorrere una “strada che porta da niente a tutto”, che lo condurrà verso la sua battaglia finale, quella che attende tutti noi alla fine del nostro cammino e che in tempi più bui ci avrebbe aperto le porte del Valhalla.

Neil Gaiman in questo romanzo ha deciso di trattare un tema spinoso al giorno d’oggi, ovvero l’immigrazione, sempre più sulla bocca di tutti a causa di varie voci in contrasto fra loro, che se da una parte sono ben felici di accogliere chiunque, dall’altra non vedono l’ora di erigere muri e mettere mano alle ruspe.

“Shadow si rendeva conto che quel periodo nella dimora dei morti era stato solo una sospensione momentanea; cominciava già a sembrargli un evento accaduto a qualcun altro, tanto tempo prima.”

In American Gods si parla proprio di questo, infatti quando un popolo si sposta ed emigra da un posto ad un altro porta con sé anche la sua cultura, le sue radici e la sua fede. Così la storia dei vecchi Dei che vengono trascinati dalla loro gente nel nuovo mondo ha inizio e uno per volta tutti arrivano sulle coste della grande America.

Odino, Loki, Bast, Toth, Anubi, Bilquis, Anansi, presto o tardi tutti vengono portati nel nuovo mondo, colonizzatori di anime che seguono a ruota i loro amati guerrieri, i contadini e persino gli schiavi.
Ovviamente col passare del tempo le varie culture che compongono l’America di oggi (sia al Nord, sia al Sud) si sono fuse tra loro, dimenticando una parte delle proprie origini e con esse le vecchie divinità che si vedono private del loro potere e vigore.
Lo stesso Neil Gaiman, visto l’avvento dell’omonima serie tv di Starz su Amazon, ha dichiarato che sebbene il suo romanzo nel 2001 non fosse inteso come una critica diretta contro coloro che ostacolano l’immigrazione, spera invece che oggi la diffusione mediatica della serie tv alzi un vero e proprio polverone sulla questione perché c’è bisogno di dialogo per abbattere i muri e fermare le ruspe.

“Digli che il futuro siamo noi e che non ce ne frega niente né di lui né dei suoi simili. È stato consegnato alla discarica della storia mentre quelli come me viaggiano a bordo di limousine lungo le superautostrade del futuro.”

La nostra cultura, che sia un piatto tipico, un libro o un culto religioso, è la cosa più preziosa che abbiamo e che è parte integrante di noi stessi, rendendoci effettivamente ciò che siamo. Non possiamo togliere dei pezzi del puzzle e sperare di continuare ad essere individui distinti e con una personalità unica se scendiamo a patti con chi vuole imporre soltanto la propria cultura ed il proprio pensiero su tutti, castrando tutto il resto.
Così Gaiman decide di creare una vera e propria guerra fra divinità: da una parte i vecchi Dei della mitologia, ormai dimenticati e soli, spoglie decrepite di un mondo fatto di sangue e violenza, mentre dall’altra i nuovi Dei intenti ad omologare il mondo attraverso la tecnologia, le tendenze e i social network.

Se penso che questo libro risale al lontano 2001 mi viene quasi da pensare che Gaiman abbia una sfera di cristallo o che sia un profeta perché al giorno d’oggi la nostra vita dipende quasi totalmente dai cellulari e i social network. Chi non scatta una foto al pranzo o un selfie con gli amici e lo posta su Instagram o Facebook? Chi esce di casa senza il cellulare in mano? (non in tasca, in mano) Chi non si sfoga su facebook lamentandosi delle proprie giornate storte o chiede consiglio ad una community per risolvere un problema?
Oggi siamo tutti zombi che vagano senza meta con il cellulare in mano e passiamo ore a scollare le nostre home di Facebook in cerca di qualcosa che nemmeno si sa cosa sia, quindi la nostra società ha effettivamente elevato la tecnologia e i media al livello di divinità, sostituendo concretamente ogni altra fede con una manciata di like e followers o con un processore più potente ed una fotocamera migliore.
In questo scenario l’autore ha colto nel segno e ha predetto con quasi venti anni di anticipo la nostra realtà odierna, catapultandola in uno scenario apocalittico degno del Ragnarok.

“Adesso il sentiero stava diventando scivoloso. il fondo roccioso era coperto da uno strato gelato.”

Il romanzo scivola via con facilità, nonostante l’argomento e il mondo abilmente tratteggiato da Gaiman, si legge con molta rapidità. Era il lontano 2001 quando sbarcava nelle librerie e sedici anni più tardi si rivela essere ancora più attuale, come se fosse un romanzo profetico e più tardi lo si legge, più le sue parole sembreranno veritiere.

Una cosa che ho apprezzato, oltre alla storia, è stato il gioco di parole di alcuni nomi di divinità. Anansi, il dio ragno, diventa per Gaiman Mr. Nancy e Loki, Low Key, un richiamo fonetico ai nomi originali che si camuffano abilmente nel nostro mondo. C’era da aspettarselo da una penna brillante come quella di Neil, questi piccolissimi dettagli hanno un senso nella storia e per chi è appassionato non possono passare inosservati. Sono felicissima che abbiano deciso di rispolverare questa perla per creare una serie tv e lo sono ancora del fatto che Gaiman (forse) ci regalerà un seguito. Intanto sono curiosa di leggere lo spin-off “I ragazzi di Anansi” e il racconto contenuto in “Cose Fragili” con Shadow protagonista.

Vi ricordo il calendario del domino di luglio, non perdetevi neanche una tessera!

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3 commenti su “Domino Letterario di Luglio: American Gods di Neil Gaiman

  1. Deb_Leggendo Romance Blog il said:

    Bellissima recensione! Non è proprio il mio genere e il numero di pagine mi spaventa un po’ ma non si sa mai, magari potrei dargli un’opportunità :)

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