Domino Letterario: L’uomo di gesso di C. J. Tudor

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Credo che quel giorno, per la prima volta, in vita mia, mi resi conto che tutto può cambiare in un solo istante.

Pagine: 398

Acquistalo subito: L’uomo di gesso

Editore: Rizzoli
Collana: Rizzoli best
Genere: Thriller
Traduttore: S. Ristori

Prezzo: € 20,00

Sono trascorsi trent’anni. Ed Munster adesso è un uomo, è rimasto a vivere nella stessa cittadina e insegna nella scuola locale. Abita nella bella casa che gli ha lasciato la madre e affitta una stanza a una studentessa vivace da cui è attratto, suo malgrado. Ed sembra essersi lasciato il passato alle spalle, quell’estate del 1986 in cui era un ragazzino e trascorreva giorni interi con i suoi amici. Tra infinite corse in bicicletta, spedizioni nei boschi che circondano la pittoresca e decadente Anderbury e i pomeriggi a scuola, il loro era un tempo sereno: erano una banda, amici per la pelle. E avevano un codice segreto: piccole figure tracciate col gesso colorato, per poter comunicare con messaggi comprensibili solo a loro. Poi, un giorno, quei segni li avevano condotti fino al bosco. Fino al corpo smembrato di una ragazza. Chi sia stato l’artefice di un simile delitto, in questi trent’anni, non si è mai saputo. Sono state percorse innumerevoli piste, tutte finite in vicoli ciechi, tutte rimaste fredde. La verità di cosa sia successo quel giorno nel bosco non è mai emersa. Ma adesso Ed ha ricevuto una lettera: un unico foglio, un uomo stilizzato, disegnato col gesso. Anche gli altri hanno ricevuto lo stesso messaggio. L’uomo di gesso è tornato. Con un thriller ispirato alla migliore tradizione anglosassone, C.J. Tudor afferra il lettore in una spirale progressiva e inesorabile, dentro la quale, solo nelle ultime pagine, ogni tassello troverà il proprio posto. Quando il quadro si farà d’un tratto necessariamente chiaro.
 

Credo che quel giorno, per la prima volta, in vita mia, mi resi conto che tutto può cambiare in un solo istante.

Il thriller è uno dei generi che più va di moda, basta guardarsi attorno per rendersi conto di quanti romanzi appartenenti a questo genere vedano la luce mese dopo mese. Io ormai ne sono dipendente e per quanto mi sforzi di resistere alla tentazione finisco sempre per ricascarci e abbuffarmi fino all’esaurimento. Non c’è da stupirsi dunque che per il domino letterario abbia scelto proprio un thriller e non uno qualsiasi.

Source: Pinterest

La mia tessera per il mese di aprile è “L’uomo di gesso” di C.J. Tudor, romanzo che da un po’ mi attirava e che finalmente sono riuscita a recuperare. Come capita con romanzi di questo spessore l’attenzione mediatica si è focalizzata attorno al curioso caso dell’uomo di gesso, identità peculiare della quale veniamo a conoscenza in maniera diluita attraverso i due diversi periodi temporali, il 1986 e il 2016.

Se posso essere onesta tutto questo parlare bene del romanzo un po’ mi spaventava. Avevo paura che si trattasse dell’ennesimo “caso editoriale”, i classici romanzi senza sostanza, adornati di qualche elemento psicologico che portano al medesimo finale con un movente alquanto sciocco. Per fortuna “L’uomo di gesso” si è rivelata un’ottima lettura, una di quelle che cattura il lettore poco a poco e lo immerge totalmente nella storia, arpionandolo al petto e risucchiandolo dentro al libro. Ogni dettaglio raccontato da Ed Munster non è un’informazione buttata lì e giusto per, anche il suo essere sfuggente contribuisce a rendere la narrazione ancora più accattivante.

“Sono queste le cose che ci modellano. Non le cose che possiamo cambiare. Quelle che non possiamo cambiare.”

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Anderbury è la classica cittadina dove la cosa più eclatante è prendere parte a una funzione religiosa. Nell’estate del 1986 Ed e i suoi migliori amici erano dei ragazzini spensierati, talvolta tormentati da bulli o dalla presenza incessante di adulti che suggerivano loro cosa fare, allontanandoli dalle mille avventure che avrebbero potuto vivere. Per sfuggire al controllo degli adulti decidono di comunicare attraverso un codice tutto loro, un linguaggio che prevedeva l’uso di figure disegnate con i gessetti. Ognuno di loro aveva scelto un colore per identificarsi quando avrebbe lasciato un messaggio, ma quando cominciano a comparire strani simboli sulle pareti raffiguranti un uomo stecchino, la musica cambia. I messaggi lasciati da una figura misteriosa li conducono al ritrovamento di un cadavere smembrato e sarà solo il principio della fine.

A vent’anni di distanza Ed non ha ancora superato il trauma. È il 2016 quando un biglietto contenente un uomo stilizzato di gesso gli viene recapitato nella vecchia casa dei suoi genitori. Rivivere il passato, ritrovando i suoi amici di un tempo è come spargere sale su una ferita ancora aperta. L’uomo di gesso è reale, un incubo che tormenta i suoi sogni e lo tiene aggrappato al passato, alle mille domande senza risposta lasciate in sospeso e in questo clima di tensione, l’unica cosa certa è la morte.

“Il più grande trucco della morte è farti pensare che non esista. E la morte ha un sacco di trucchi infilati su per la sua manica gelida e oscura.”

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C.J. Tudor si è dimostrata abile nel tessere una storia che ricorda vagamente l’atmosfera di “IT” o dei film di Spielberg, in cui i ragazzini sono i protagonisti di strani eventi che li spingono a ragionare come adulti, vedendo sgretolare la loro infanzia. Allo stesso tempo queste piccole figure temerarie si trasformano in detective improvvisati per scorgere cosa si cela dietro le quinte, le cose di cui spesso gli adulti non parlano, non con loro almeno.

Questo romanzo non è come i thriller commerciali a cui ci hanno abituato negli ultimi tempi, porta una ventata di aria fresca in quel mondo stantio promosso dalla grande editoria.

In questo libro ci sono elementi del buon vecchio thriller unito ad una cortina di mistero, che vengono mischiati alla nostra infanzia, richiamando alla memoria un gioco semplice che si faceva alla lavagna quando i maestri uscivano dalla classe per occupare il tempo, il gioco dell’impiccato. Questo omino stilizzato che chiunque sa disegnare si trasforma nella chiave da utilizzare per decifrare il mistero di Anderbury.

Il presente si scontra con il passato, facendo entrare il lettore in una spirale di ricordi intrecciata alla sua vita attuale, facendogli vivere una sorta di viaggio altalenante, passando da situazioni apparentemente frivole alla realtà vera e propria, nella quale ognuno rischia attivamente la propria vita. Ogni singolo filo di Anderbury si intreccia sugli altri e anche quando si pensa di essersi lasciato tutte alle spalle, una figura stilizzata riporta a galla tutto, spezzando del tutto l’equilibrio precario su cui Ed aveva costruito le fondamenta.

A dire il vero, questo è un thriller magnificamente riuscito in tutto e per tutto. Non c’è un dettaglio da criticare, bisogna soltanto lasciarsi travolgere da una storia, a mio parere, perfetta per il grande schermo.

“L’uomo di gesso” è una storia tracciata sulla pietra con un tratto sottile che al più semplice tocco rischia di svanire portandosi dietro tutti gli indizi, tramutandoli in polvere.

Le tappe del domino di questo mese
May the Force be with you!
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