Due settimane in settembre di R.C. Sherriff | Recensione di Deborah

R.C. Sherriff: Scrittore, sceneggiatore e drammaturgo inglese nato nel Middlesex, ha lavorato in un ufficio assicurativo fino a quando, all’inizio della prima guerra mondiale, si è unito al reggimento dell’East Surrey. Negli anni Trenta si è trasferito a Hollywood per scrivere la sceneggiatura di L’uomo invisibile e successivamente ha lavorato a La signora Miniver, Addio, Mr Chips! e molti altri film di successo. Ha pubblicato diversi romanzi. Due settimane in settembre, uscito nel 1931, è al centro di una grande riscoperta internazionale da quando, durante i giorni più bui della pandemia, il premio Nobel Kazuo Ishiguro l’ha consigliato ai lettori definendolo un romanzo perfetto per risollevare il morale.

 

Lorincuorava pensare alle serate di primavera, quando avrebbe trovato il
tempo di lavorare in giardino. Poi arrivava Pasqua, e poi, santo cielo, le
vacanze erano quasi alle porte. A Pasqua scrivevano alla signora Huggett
per confermare le stanze. Da lì in poi contavano i giorni, per tutta l’estate…

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 13 settembre 2022
Pagine: 352
Prezzo: 18.50 €

Ecco a voi la famiglia Stevens, intenta a prepararsi per la consueta vacanza annuale sulla costa inglese. I coniugi Stevens hanno visitato Bognor Regis per la prima volta durante la luna di miele e, da allora, questo viaggio è tradizione: ogni anno, accompagnati dai tre figli, alloggiano nella stessa pensione e seguono lo stesso programma accuratamente affinato. La pensione Vistamare è sempre più dimessa, ma che felicità prenotare una cabina in spiaggia un po’ più grande del solito e riscoprire dei luoghi tanto cari! Il signor Stevens torna riposato dalle passeggiate solitarie in cui riflette sulla propria vita, non priva di delusioni e rimpianti; la signora Stevens fa tesoro di un’ora trascorsa seduta in silenzio con il suo bicchiere di porto; la ventenne Mary assaggia il romanticismo per la prima volta; il giovane Dick evade dal malessere in cui è sprofondato con l’ingresso nel mondo del lavoro; il piccolo Ernie ha l’occasione di coltivare la sua passione: i treni e le stazioni. Ognuno, in famiglia, si gode questo breve idillio assaporando la vacanza momento per momento, consapevole che le cose potrebbero non essere le stesse, il prossimo anno.

 

Le prime due settimane di settembre sono appena trascorse, la nostalgia delle vacanze per me è sempre maggiore, desidererei fuggire dalla città per raggiungere le mie amate montagne e purtroppo non mi è stato ancora possibile. Il caldo fortunatamente si è attenuato anche se non così tanto come speravo, in questa situazione di malinconia nel guardare verso le ferie passate e di attesa dell’autunno ho letto Due settimane in settembre, romanzo pubblicato per la prima volta nel 1931 da R.C. Sherriff.

Ero molto incuriosita da questo romanzo, avevo aspettative molto alte che purtroppo sono state disattese. Mi aspettavo un romanzo allegro e frizzante, pensavo di venire immersa in atmosfere d’altri tempi e in dinamiche familiari interessanti; credevo che questa lettura fosse sulla falsa riga di alcune saghe familiari che amo alla follia. Purtroppo la storia della famiglia Stevens non mi ha emozionata, il romanzo di R.C. Sherriff non ha una vera e propria trama, non ci sono premesse e non c’è un punto da raggiungere; l’autore ci racconta della preparazione e della partenza di questa famiglia per le consuete vacanze. Il romanzo sembra quasi un diario di bordo nel quale viene descritto dettagliatamente tutto ciò che accade agli Stevens, si tratta di un libro basato unicamente sui più piccoli dettagli della vita quotidiana; questo elemento nei romanzi familiari a me piace tantissimo, ovviamente con la presenza di una trama e dinamiche interne ed esterne al nucleo familiare protagonista.

 

Durante le vacanze a Bognor gli Stevens avevano assistito a molti
spettacoli, ma quell’ingresso era qualcosa che andava completamente al di
là delle loro conoscenze. Mary non ricordava altre entrate tranne quella che
li conduceva in un atrio dal quale potevano raggiungere i loro posti, e aveva
deciso che doveva a tutti i costi andare in esplorazione e localizzarlo in
anticipo, alla luce del giorno. Sarebbe stato terribile cercare a tastoni, alla
cieca e al buio, un ingresso nascosto, con il rischio di non trovarlo affatto.

 

Due settimane in settembre è il resoconto dell’ennesima vacanza uguale a quelle degli anni precedenti vissute dai protagonisti, a parte qualche variazione che a volte manda quasi nel panico gli Stevens, loro sanno già ciò che accadrà, non c’è sorpresa, non c’è dinamicità, l’unica cosa davvero innovativa per loro è stata fermarsi un inaspettato giorno in più. Seguiamo la preparazione alla partenza, il viaggio e la permanenza a Bognor Regis, tutto ciò nei minimi dettagli: la consegna del canarino alla vicina di casa; la chiusura a chiave del capanno degli attrezzi, la consegna della chiave di casa ad altri vicini; la consumazione di uno spuntino sul treno e il lancio della spazzatura dal finestrino; il momento di disfare i bagagli; la prenotazione della cabina. Purtroppo mi sono un po’ annoiata durante questa lettura, non è stato semplice arrivare all’ultima pagina, sfogliavo il Kobo pagina dopo pagina nella speranza che succedesse qualcosa di interessante, ma non è accaduto. C’è stato qualche accenno ad alcune dinamiche che avrebbero potuto essere molto interessanti se sviluppate: il signor Stevens che si reca alla sera da solo al pub, incontra gli amici e prova interesse verso una donna; la figlia Mary che fa qualche timida uscita con un ragazzo; il figlio maggiore Dick che ci racconta il suo disagio verso il lavoro procuratogli dal padre. Emerge anche il disagio dei membri lavoratori della famiglia nei confronti delle loro occupazioni; tutto questo rimane però molto accennato, gli Stevens tornano a casa quasi uguali a come sono partiti, solo un po’ bruciacchiati.

Nonostante Due settimane in settembre non si è rivelata la lettura che mi aspettavo non c’è nulla da dire sul fatto che sia scritto bene, R.C. Sherriff ha una voce molto delicata, purtroppo per me il romanzo semplicemente è troppo statico. Due settimane in settembre non è una brutta lettura, è una lettura che si deve aver voglia d’intraprendere con la giusta consapevolezza.

 

 

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia Fazi Editore per la copia omaggio

 

May the Force be with you!
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