End of the road bar di Daniele Batella | Recensione di Deborah

 

L’End of the Road aveva un aspetto decadente, trasandato, eppure stranamente accogliente, come se le mura respirassero. Sembrava un bar con una storia da raccontare. Innanzitutto era pervaso da un odore dolciastro e indefinibile, un misto di tabacco, acqua di rose e liquore all’arancia; il profumo si adagiava sui pochi tavoli sparsi per la sala, ognuno dotato di un piccolo abatjour adornato di tintinnanti perline rosse. Non si notavano a prima vista finestre, data la vernice scura che rivestiva i muri. Sotto lo strato di pigmento si intravedevano le volute di una ricca boiserie, che abbracciava l’intero spazio del locale.

 

Editore: Dark Zone Edizioni
Data di uscita: 27 marzo 2019
Pagine: 336
Prezzo: 14.90 €
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All’End of the Road non si arriva per caso. È uno strano luogo, un vecchio bar nascosto in un vicolo di una metropoli, a metà strada tra una bettola e la sala di un cinema: un locale d’altri tempi, lontano dalla frenesia delle notti di baldoria della città. L’End of the Road ha un’anima. È questa l’unica certezza che colpisce sette avventori, giunti per caso una sera di aprile nell’atmosfera ovattata del bar. Sette sconosciuti, condotti nello stesso luogo da un curioso scherzo del fato. Penny, l’algida e imperscrutabile cameriera, li accoglie e serve loro da bere. Sarà il pretesto di una violenta tempesta a far avvicinare i sette l’uno all’altro, a sciogliere imbarazzi e timori prima e a condurli in un viaggio lungo il viale dei ricordi poi. Uno ad uno cominceranno a raccontare la propria esistenza, fatta di amori, gioie, dolori, segreti mai confessati e peccati indicibili. Sette vite si snodano nel flusso dirompente della memoria, svelando poco a poco le trame di un sorprendente destino.

 

Finalmente è arrivata la primavera, una stagione solare e profumata ma che improvvisamente può trasformare le giornate in oscure e nuvolose. Ieri improvvisamente il cielo è diventato freddo e grigio, un vento ha iniziato con violenza a sferzare ogni cosa, donando alla sera un’atmosfera mistica e lugubre. Questa sensazione mi ha ricondotto nel End of the road bar, un misterioso locale che è protagonista del romanzo scritto da Daniele Batella. Siete pronti per scoprire una storia misteriosa e cruda?

 

Tutti e tre sentivano il peso del tempo che passava e che, inesorabilmente, li avrebbe divisi. Il liceo stava finendo e a giugno le loro strade si sarebbero separate. David era deciso a cercare fortuna come ballerino in una metropoli – i suoi insegnanti non facevano che incoraggiarlo. Avevano parlato perfino con la madre, per chiederle di dare una possibilità al talento trascendentale del figlio. Leonard sarebbe rimasto in paese, non gli piaceva studiare e aveva l’attività di famiglia da portare avanti.

 

La trama misteriosa di End of the road bar mi ha subito incuriosita molto, soprattutto perché questo locale mistico e vintage mi ha ricordato la tavola calda di Al che nascondeva un passaggio temporale per il 1958, nel romanzo 22/11/63 di Stephen King. Non ho idea del perché io abbia avuto questa associazione, ma come potevo non tuffarmi in un romanzo che in qualche modo mi ha ricordato il mio romanzo preferito di uno dei miei scrittori preferiti? Praticamente impossibile!
Non è facile parlarvi di questa lettura perché mi ha lasciato sensazioni e pareri molto contrastanti. Sicuramente mi è piaciuto molto lo stile di scrittura dell’autore, è una voce sicura, forte e accattivante. La narrazione è immediata, le espressioni sono molto crude e violente, in linea con il genere del romanzo. L’autore è riuscito a coinvolgermi, incuriosirmi e incollarmi alle sue pagine, specialmente all’inizio del racconto. End of the road bar è il primo volume di questa storia misteriosa, il romanzo dunque non ha un finale ma viene lasciata in sospeso la storia personale che uno dei personaggi era intento a narrare. Ero consapevole a priori che questa lettura non avrebbe avuto una conclusione, certo se non fossi stata a conoscenza di questa informazione sarei rimasta davvero delusa nello scoprire questa sospensione perché il racconto è molto coinvolgente. Nonostante in copertina è riportato che End of the road bar si tratta della prima parte della storia, una nota nella trama aiuterebbe maggiormente i lettori perché la piccola scritta potrebbe facilmente non essere notata.

 

Mentre si asciugava le lacrime, si rivedeva nella bottega del padre, immerso nel profumo delle stoffe ancora da lavorare e avvolto dai colori caldi e accoglienti della sua casa. Gli tornò alla mente l’amica più cara che aveva avuto, quell’esserino che lo aveva accompagnato per metà della sua esistenza ed era stata la prima, vera forma cui avesse mai aspirato la sua anima Elsa. La sua bambolina.

 

Non si giunge casualmente a bussare alla porta dell’End of the road bar, si arriva per un motivo ed è quasi come se il locale chiamasse a sé i suoi ospiti. La struttura ha un’aria molto vintage e malfamata, è situato in uno dei quartieri poco raccomandabili di una grande metropoli ed il vicolo che lo ospita è quasi sempre oscurato. Penny è la cameriera che lavora all’End of the road bar, un personaggio davvero criptico di cui l’autore non ci fa sapere molto, credo sia un peccato perché è molto interessante; ho elaborato qualche teoria su di lei, spero che nella seconda parte le verrà data più luce e più spazio. Solitamente il locale è poco frequentato, Penny serve initerrottamente da bere ai suoi clienti durante la notte. In una strana notte giungono al locale inaspettatamente sette persone contemporaneamente. Si tratta di individui che risulteranno essere strettamente legati tra loro, le connessioni emergeranno dalle loro storie personali ma una ci sarà subito rivelata: tutti sono da poco scesi da una lussuosa nave da crociera. Inspiegabilmente si ritroveranno sparpagliati nel misterioso bar, la maggiorparte di loro non riesce a capire perché è arrivata fino a lì ma presto una violenta tempesta li bloccherà all’interno, obbligandoli ad accettare da bere. Chi con riluttanza e chi invece con serenità, inizieranno a sorseggiare i ricercati e particolari cocktail preparati dalle abili mani di Penny.

 

Improvvisamente, come la luce, tornò anche la musica. Il falsetto graffiante di Skip James riempì l’aria satura di aspettative. Penny sorrise, pensando tra sé e sé che il compito e l’onore di dare il via alla partita stava a lei. Lei sapeva, solo lei conosceva i segreti, le serrature e le combinazioni che le avrebbero permesso di spalancare le porte della percezione e liberare gli spiriti e le meraviglie nascoste all’occhio umano. Un taccuino con ancora pochi fogli era poggiato alla sua destra; una penna stilografica, assolutamente inappropriata al suo compito di segnare ordinazioni in un vecchio bar del centro, era la sua compagna.

 

In questa prima parte della storia ascolteremo quattro personaggi narrare la propria vita: conosceremo un’anziana benestrante signora giapponese, un attraente ballerino e la propria collega e compagna, ed infine l’ultima narratrice sarà la transessuale Elsa. Le storie si rivelano tutte molto coinvolgenti, la narrazione è sempre fluida ed ha un piacevole ritmo incalzante, il lettore è spinto ad andare sempre avanti per scoprire ogni segreto che il personaggio ha da rivelare. Tutti i racconti rivelano qualcosa in comune, da queste storie si può distillare un concentrato di sofferenza, oscurità e violenza. I protagonisti hanno sempre cercato di nascondere al meglio delle loro possibilità i segreti che insudiciano le loro anime, ma giunti all’End of the road bar questo non è più possibile, sono al capolinea e al capolinea si è costretti a fare ammenda. Non è chiaro il perché sono tutti giunti in quel locale, il mio sospetto è che per l’oro sia giunta la fine, sono molto curiosa e spero che l’autore ci darà più spiegazioni nel seguito del romanzo. Ritornando a bomba sui contenuti delle storie dei personaggi, da una parte mi hanno molto incuriosito dall’altra invece non mi hanno convinta del tutto. Come mai? Trovo che in alcuni punti la violenza dei racconti sia fastidiosa e forse un pò esagerata; capisco che l’autore abbia voluto raccontarci storie estreme che possono effettivamente essere reali, ma secondo me ha calcato troppo la mano. L’ultimo fattore che mi ha lasciata molto peplessa è il denominatore comune a tutti i gravi e violenti problemi fronteggiati nella vita dai personaggi: il sesso.
Il sesso è un fattore che ricorre in tutte le storie che udiamo all’End of the road bar, ed in tutti i racconti, in un modo o nell’altro, si rivela essere la fonte principale dei mali che affliggono questi sfortunati personaggi. Ho iniziato a provare questa sensazione di fastidio proseguendo nella lettura e capendo che in tutte le storie il sesso era pressoché demonizzato; mi è apparso strano e quasi poco credibile, infondo è vero che può purtroppo essere massima espressione di violenza, ma allo stesso tempo, spero nella maggior parte dei casi, è espressione d’amore. Non mi è piaciuto molto il messaggio che viene trasmesso parlando di questo argomento solo utilizzando la sua accezione negativa.

 

Appena la ragazza si sedette al suo posto, distese il volto in un’espressione ricettiva. Anche David tornò alla sua sedia e, quando poggiò i polsi sul tavolo, fu invaso da un senso di strana tranquillità. Mentre Penny serviva loro da bere, la coppia pensò che andava tutto bene. Avevano un respiro, ancora, prima che la fine della storia fosse scritta. Avevano un ultimo salto da tentare prima di arrendersi alla volontà oscura dell’abisso. La filodiffusione ora stava trasmettendo le note creole del sassofono di Sidney Bechet; ogni tanto un tuono si avvertiva in lontananza, come l’eco di un tamburo titanico che rimbalzava le grida del cielo infuriato. Nonostante la contingenza fosse alquanto strana, eccezionale, i presenti erano felici di sentirsi al sicuro.

 

End of the road bar si è rivelato un viaggio mistico alla scoperta degli oscuri anfratti dell’animo umano. Nonostante i dubbi di cui vi ho parlato, si è rivelata una lettura coinvolgente, la voce incisiva di Daniele Batella è sicuramente un valore aggiunto al romanzo. Sono incuriosita su cosa ci riserveranno i racconti dei personaggi mancanti!

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’autore, Daniele Batella, per la copia omaggio

 

 

May the Force be with you!
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