Let’s talk about: Peacock di Michael Lander

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Oggi è giovedì e questo significa che finalmente possiamo parlare di film, quindi pop corn alla mano perchè quello di cui vi parleremo oggi è un lungometraggio che ci ha colpiti, un thriller psicologico che affonda le sue radici in una piccola cittadina.

Si intitola Peacock ed è un film del 2010, diretto e scritto da Michael Lander insieme a Ryan Roy. La prima cosa che si nota è il cast d’eccezione che vede la partecipazione di Cillian Murphy, Ellen Page e Susan Sarandon, volti noti nel mondo del cinema e che insieme regalano quel qualcosa in più a questo film, trasformandolo in più di semplice intrattenimento e mostrando attraverso la bravura di Murphy la difficile condizione di chi soffre del disturbo dissociativo dell’identità e in questo devo dirlo, l’attore è riuscito a dare spessore al conflitto interiore e a renderlo tangibile.

Cillian Murphy ci ha sempre colpiti per la sua capacità di saper interpretare un personaggio fino a renderlo suo, come una seconda pelle, e se non fosse per il fatto che è un attore probabilmente non  ci si accorgerebbe della differenza. Anche come John Skillpa la sua espressività ha reso il personaggio cupo al punto giusto, mettendo in evidenza le luci e ombre che ne fanno parte, due lati che emergono quando appaiono e scompaiono i suoi “blackout”, dove il protagonista non si rende conto di ciò che accade e la sua seconda personalità prevale.

Ci troviamo a Peacock, una piccola cittadina sperduta del Nebraska, dove la cosa più eclatante è il festival cittadino o il pettegolezzo di turno. In questa cittadina in cui il tempo sembra essersi fermato, John Skillpa, un impiegato della banca, trascorre le sue giornate fra la routine quotidiana e il suo lavoro, l’unico che sembra dargli soddisfazioni in quanto lo allontana da qualsiasi interazione sociale. È tra le scartoffie, infatti, che John si sente a casa, lontano da tutto e da tutti, dove la voce degli altri non può raggiungerlo perchè è troppo impegnato a compilare i suoi moduli.

Quando John non è al lavoro corre subito a casa, dove trova sempre la cena pronta, la casa pulita e i vestiti appena lavati e stirati, ma questa è solo apparenza, perchè nel momento in cui va a dormire avviene la sua trasformazione.
Quando John chiude gli occhi lascia il posto ad Emma, sua moglie, indossando abiti da donna, parrucca e trucco, per permetterle di dare al suo caro marito ciò di cui ha bisogno durante la giornata, preparando per lui la colazione e stirando i suoi vestiti, prendendosi cura di lui senza mai incontrarlo e restando ben lontana dalla porta d’ingresso perchè uscire vorrebbe dire mettere a rischio il suo segreto.
Questa non è una farsa né una commedia, le due vite di John ed Emma sono ben distinte sebbene abitino entrambi lo stesso corpo, due diverse personalità che si alternano per vivere ognuno la sua vita in funzione dell’altro.

Il signor Skillpa lavora in banca da diversi anni e nel tempo ha messo da parte una certa somma di denaro alle spalle di Emma, che non ne sa nulla, tenendo per se e per lei solo una minima parte dello stipendio derivante dal suo lavoro. Emma, al contrario, fa di tutto per servire suo “marito” John al meglio delle sue possibilità e si sente quasi una prigioniera nella casa dove vive, guardando fuori dalla finestra le altre famiglie, quelle normali che possono vivere alla luce del sole, con i loro figli e persino i cani. Questo lei lo sogna soltanto e sa bene che non potrà mai averlo perchè nessuno deve venire a sapere della sua condizione e di quella di suo marito.

Purtroppo per John, però, i desideri si avverano a volte e ben presto arriva qualcosa nella sua vita che lo metterà con le spalle al muro, infatti un vagone ferroviario deraglia rovinosamente nel suo cortile mentre Emma stendeva il bucato, rischiando di ucciderla, ma questo vagone sarà solo la scintilla che accenderà una luce sul mistero di Peacock, la verità sulla vita di John ed Emma Skillpa.

Questo film è stato senz’altro affascinante, soprattutto nella sua capacità di mostrare la doppia vita di John/Emma, un’esistenza distorta, un rapporto morboso di amore ed odio con sé stesso che dimostra quanto sia fragile la mente umana. La doppia personalità del protagonista, infatti, lo mette con le spalle al muro nello stesso momento in cui entrambi devono adempiere ai doveri dei cittadini americani, come ad esempio la deposizione per lo sceriffo che viene rimandata in continuazione perchè ovviamente non possono essere presenti sia Emma che John allo stesso tempo essendo la stessa persona.

Come abbiamo già detto, la capacità dell’attore di rendere vero questo personaggio ha dello straordinario, infatti è riuscito a trascendere il suo ruolo diventando parte integrante sia di John che di Emma, due facce della stessa medaglia che di alternano in un pericoloso gioco di ruolo. La cosa che ci ha stupito di più è stata senz’altro la sua versatilità nel dimostrare lo stupore nel momento in cui John o Emma venivano a conoscenza delle azioni dell’altro, una situazione narrata con una naturalezza unica, al punto da sembrare vero.

Sembra quasi che Cillian Murphy si sia calato nella sua parte al punto da diventare lui stesso John e lo si vede anche nei suoi scatti d’ira quando Emma smette di preparargli la colazione con la solita cura o quando inizia a ficcare il naso nel suo libretto dei risparmi. Lo stesso vale per Emma, che al contrario dell’uomo dimostra di avere una natura così delicata quanto combattiva nel momento del bisogno, facendo un passo avanti verso la sua emancipazione dal giogo che suo marito le ha imposto.

I segreti di quest’uomo però non possono restare nascosti a lungo e poco a poco Emma scopre sempre di più sulla vera identità di suo marito, un bugiardo, qualcuno che non si fa troppi scrupoli a lavarsi le mani dei suoi errori quando gli fa comodo e basta un minimo cambiamento nel suo equilibrio per farlo vacillare.

May the Force be with you!
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