Let’s talk about: Golfo di Robert Westall (Camelozampa)

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Oggi parliamo di “Golfo” di Robert Westall, ripubblicato in Italia da Camelozampa e tradotto da Sara Saorin.

Data di uscita: 5 Novembre

Acquistalo subito: Golfo

Editore: Camelozampa
Collana: Gli Arcobaleni
Genere: Young Adult
Traduzione: Sara Saorin
Illustrazione di copertina: Elisa Macellari

Prezzo: € 10,90
Pagine: 152

Figgis è diverso dai suoi coetanei. Se c’è qualcuno che soffre, anche lontano migliaia di chilometri, Figgis sta male come se accadesse a lui.

Quando scoppia la guerra del Golfo, comincia ad avere strani sogni: dice di chiamarsi Latif e di vivere in Iraq. Ma se nella testa di Figgis c’è Latif, allora dov’è andato Figgis?

Nel trentennale della Guerra del Golfo, torna in Italia il capolavoro di Robert Westall, più attuale e importante che mai.

Robert Westall è uno scrittore incredibile e nonostante i suoi romanzi siano rivolti ad un pubblico più giovane è sempre stato capace di raccontare di tematiche difficili con immagini vivide e parole crude che però regalano a chi legge spunti di riflessione importanti. Nella sua lunga carriera si è cimentato in generi differenti, ma centrando sempre l’obiettivo, trattando spesso la guerra come tema principale. Nella narrazione di Golfo infatti ci troviamo in un momento delicato in cui il conflitto era ancora in corso mentre il romanzo è stato pubblicato solo un anno dopo la fine della guerra.

Ed è così nitida l’immagine dipinta dall’autore da rendere tangibile la storia. Figgis, infatti, è diverso dai personaggi che incontro nelle storie per ragazzi, Westall lo trasforma quasi in uno specchio dove il riflesso che compare mostra una persona diversa, un bambino soldato di nome Latif ed è in quel momento che nella famiglia di Figgis piomba come un macigno la consapevolezza di quello che sta accadendo oltre la loro bolla di sicurezza e certezza.

Tom, la voce narrante, ci racconta del suo fratello più piccolo e di quei cambiamenti che giorno dopo giorno cominciano a preoccupare la sua famiglia, ci sono momenti in cui Figgis non è più se stesso, non risponde al suo nome e parla arabo perfettamente, quasi come se ad un certo punto si fosse risvegliato in lui qualcosa e lo avesse messo sulla stessa frequenza di Latif. Come se non bastasse conosce il bambino soldato quasi come se fosse la sua seconda pelle e questo spaventa la sua famiglia perché non riescono a capire quello che sta succedendo.

Westall usa intelligentemente un espediente narrativo intrigante quasi paranormale per introdurre ai ragazzi un tema importante e difficile da trattare, i bambini soldato, una realtà atroce e drammatica che fa parte del nostro mondo, attraverso gli occhi di Andy o Figgis viene filtrata la trincea dove Latif e i suoi amici sono costretti a sacrificare la vita per combattere una guerra che non gli appartiene. Il corpo di Figgis amplifica tutto quello che sta succedendo sul campo di battaglia ed è doloroso assistere alla piega cruenta che prendono gli eventi.

Nel mondo purtroppo ancora oggi le condizioni di vita dei bambini non sono sempre le migliori, in alcuni posti sono costretti a lavorare per una misera paga e in altri sono impiegati come armi umane. Come in ogni società che si rispetti i bambini dovrebbero avere un’infanzia, giocare, crescere e apprendere, non solo per vivere in condizioni migliori ma anche per imparare a migliorare il futuro, per “correggere” i terribili errori di una cultura guerrafondaia che costringe i bambini a vivere la violenza in prima persona e in questo romanzo è proprio l’autore a fare in modo che un bambino lontano da tutte queste disgrazie possa sentirle sulla sua pelle, non solo per trasmettere un messaggio, ma proprio per far capire che non basta pensare di cambiare le cose, bisogna farlo.

“Golfo” è un libricino che a guardarlo sembra piccolo ma che al suo interno racchiude un grande insegnamento, ci spinge a entrare in contatto con chi soffre più di noi e ci sprona non soltanto a comprendere la situazione che vive ma anche a fare qualcosa di tangibile per aiutarlo prima che sia troppo tardi.

«Tutto intorno a noi ci sono dei golfi che separano le persone su sponde opposte. Figgis era l’unico ad aver provato a costruirci dei ponti».

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Camelozampa per la copia omaggio.

 

 

May the Force be with you!
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