Il tempo dell’attesa di Elizabeth Jane Howard (Cazalet vol. 2)

 

Elizabeth Jane Howard (Londra, 1923 – Bungay, 2014). Figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, ebbe un’infanzia infelice a causa della depressione della madre e delle molestie subite da parte del padre. Donna bellissima e inquieta, ha vissuto al centro della vita culturale londinese della seconda metà del Novecento e ha avuto una vita privata burrascosa, costellata di una schiera di amanti e mariti, fra i quali lo scrittore Kingsley Amis. Da sempre amata dal pubblico, solo di recente Howard ha ricevuto il plauso della critica. Scrittrice prolifica, è autrice di quindici romanzi. La saga dei Cazalet è la sua opera di maggior successo. Oltre ai cinque volumi della saga, Fazi Editore ha pubblicato i romanzi Il lungo sguardoAll’ombra di JuliusCambio di rottaLe mezze verità e Perdersi.

 

L’ignoto – che pure pendeva sulle loro teste e che quasi aspettavano con ansia – aveva cominciato a sembrare…straordinario e drammatico, sì, ma allo stesso tempo più reale di quello che succedeva davvero. E’ tutto questo aspettare…di diventare grande, aspettare che la guerra vada peggio o meglio, o che finisca

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 11 febbraio 2021
Pagine: 640
Prezzo: 13.00 €

È il settembre del 1939, le calde giornate scandite da scorribande e lauti pasti in famiglia sono finite e l’ombra della guerra è sopraggiunta a addensare nubi sulle vite dei Cazalet. A Home Place, le finestre sono oscurate e il cibo inizia a scarseggiare, in lontananza si sentono gli spari e il cielo non è mai vuoto, nemmeno quando c’è il sole. Ognuno cerca di allontanare i cattivi pensieri, ma quando cala il silenzio è difficile non farsi sopraffare dalle proprie paure. A riprendere le fila del racconto sono le tre ragazze: Louise insegue il sogno della recitazione a Londra, dove sperimenta uno stile di vita tutto nuovo, in cui le rigide regole dei Cazalet lasciano spazio al primo paio di pantaloni, alle prime esperienze amorose, a incontri interessanti ma anche a una spiacevole sorpresa. Clary sogna qualcuno di cui innamorarsi e si cimenta nella scrittura con una serie di toccanti lettere al padre partito per la guerra, fino all’arrivo di una telefonata che la lascerà sconvolta. E infine Polly, ancora in cerca della sua vocazione, risente dell’inevitabile conflitto adolescenziale con la madre e, più di tutti, soffre la reclusione domestica e teme il futuro, troppo giovane e troppo vecchia per qualsiasi cosa. Tutte e tre aspettano con ansia di poter diventare grandi e fremono per la conquista della propria libertà. Insieme a loro, fra tradimenti, segreti, nascite e lutti inaspettati, l’intera famiglia vive in un clima sospeso mentre attende che la vita torni a essere quella di prima.

 

Dopo aver letto Gli anni della leggerezza, il primo volume della saga dei Cazalet firmata da Elizabeth Jane Howard, non sono riuscita a pazientare molto prima di tuffarmi tra le pagine del secondo volume Il tempo dell’attesa. La saga dedicata alla numerosa famiglia dei Cazalet mi sta piacendo moltissimo, mi sono innamorata di questi personaggi perfetti nelle loro mille sfaccettature d’imperfezione; al momento non vedo già l’ora di leggere il terzo volume ma coltivo la speranza di riuscire a non bruciarmi troppo velocemente gli altri libri che mi restano.

Finalmente quest’anno si è rivelato l’anno giusto per iniziare questa meravigliosa saga familiare che bramavo di leggere da tanto, tantissimo tempo; credo fosse nella mia wishlist già da qualche anno! Insomma, era proprio ora di iniziare questa lunga e densa avventura attraverso i decenni del Ventesimo secolo, Il tempo dell’attesa è ambientato nei primi anni della Seconda Guerra Mondiale e ci racconta come i diversi membri della famiglia reagiscono a questi tempi bui.

 

Sul momento aveva creduto che la sua fosse paura e le aveva stretto a sé il braccio con aria protettiva e rassicurante, ma allo stesso tempo aveva provato un senso di trionfo all’idea di essere il primo, che, se l’avesse conquistata, lei sarebbe stata sua per sempre, che era una creatura selvaggia e che stava a lui addomesticarla con pazienza.

 

Lo stile di scrittura di Elizabeth Jane Howard mi ha subito conquistato fin dalle prime pagine di questo romanzo, come nel primo volume anche in Il tempo dell’attesa l’autrice ha saputo incollarmi alle pagine così cariche di eventi, umanità e quotidianità. La voce dell’autrice è sempre leggera, pulita e avvolgente, si prende il suo tempo per narrarci i vari accadimenti e le varie emozioni provate dai personaggi; in questo romanzo non ci sono molti colpi di scena ma ovviamente non me li aspetto di certo in una saga familiare anche se incontreremo qualche evento molto importante che può essere sorprendente. Personalmente ho affrontato la lettura del primo e del secondo volume della serie in tempo molto ravvicinati, però non temete in tutti volumi è contenuto l’utile schema che descrive brevemente i personaggi, le famiglie e i rapporti di parentela e lavoro tra di essi. Elizabeth Jane Howard è stata anche in Il tempo dell’attesa magistrale nel dare il giusto spazio a tutti i suoi personaggi, ovviamente mi sono affezionata ad alcun più rispetto ad altri e ho cambiato idea nei confronti di alcuni dopo aver assistito alla crescita e al cambiamento. In Il tempo dell’attesa emerge fortissima la sensazione di paura, apprensione, smarrimento sperimentata dai personaggi, specialmente i più giovani raccontano di questa terribile immobilità che li affligge, una visione incerta sul futuro a causa della guerra. La guerra è l’elemento fondamentale che caratterizza l’intero romanzo e influenza le vite di tutti i Cazalet: c’è chi è dovuto arruolarsi di nuovo e chi ex novo, chi è rimasto a prendersi cura dell’azienda di famiglia, chi deve fare continuamente avanti indietro da Londra alla campagna, chi è confinato in campagna e vuole essere utile, chi è confinato in campagna e non vede futuro, chi è convinto che non riuscirà a vedere la fine della guerra e chi prova comunque a inseguire i propri sogni.

 

Lydia e Neville avevano deciso di sfruttare a proprio vantaggio i pomeriggi in cui si erano offerti di passare con i piccoli, dato che da tanto tempo desideravano mettere su un ospedale ma non avevano mai potuto farlo per mancanza di pazienti. Adesso invece avevano Willis, Roly e Juliet, sdraiati in file sugli umidi lettini da campo che erano lì dai tempi dell’evacuazione della Casa dei Bambini.

 

Il tempo dell’attesa è un romanzo di stallo per la maggior parte dei Cazalet, la vita è messa in pausa, la leggerezza e la spensieratezza hanno lasciato posto all’ansia e alla preoccupazione; tutti vivono in funzione della guerra e soprattutto coltivano la speranza che finisca presto. I fasti che erano normalità a Home Place sono diventati ormai un ricordo: il cibo inizia a scarseggiare come anche il carburante, le grandi finestre luminose sono tutte oscurate, si sentono continui spari in lontananza e il cielo è quasi sempre solcato da minacciosi aerei. In questo contesto i diversi membri della famiglia cercano di conservare un barlume di normalità, ottimismo e speranza verso un futuro che è più che mai incerto. Le varie vicende ci vengono raccontate alternativamente dalle tre giovani ragazze Cazalet: Louise, Clary e Polly. Louise è l’unica della famiglia che fa di tutto per non piegarsi al volere della guerra e insegue il suo sogno a Londra e poi in giro per l’Inghilterra dove trova compagnie teatrali disposte ad assumerla. Louise nonostante la sua forte avversità a separarsi dalla famiglia sperimenta uno stile di vita nuovo e libero, lontano della rigide regole la ragazza impara presto a cavarsela da sola e inizia a confrontarsi con nuovi amore, sentimenti, esperienze e difficoltà. La nuova Louise sinceramente non mi ha fatto impazzire, sono curiose di come evolverà il suo personaggio e se riuscirò a riavvicinarmi a lei. Clary inizia a sognare l’amore e cerca di superare il dolore relativo alla scomparsa di suo padre buttandosi a capofitto nella sua passione, la scrittura. Clary è un personaggio che ai miei occhi ha avuto un’evoluzione positiva, mi sono avvicinata molto a lei e non vedo l’ora di seguire le sue vicende nel prossimo romanzo. Polly per ora mi è sempre piaciuta, è il personaggio più smarrito e disorientato: non sa ancora quale strada vorrebbe percorrere, vede il futuro avvolto da un fumo nero, soffre a causa dei contrasti con la madre e a causa dell’essere rinchiusa in campagna.

Le tre ragazze e tutti gli altri membri bramano la fine della guerra per riappropriarsi della propria libertà e spensieratezza, Il tempo dell’attesa è comunque un volume ricco di intrighi, segreti e accadimenti significanti. Non vedo l’ora di avere tra le mie mani il terzo volume e ritrovare tutti i Cazalet in Confusione.

 

 

 

 

May the Force be with you!
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