La casa dalla porta dorata di Elodie Harper | Recensione di Deborah

Elodie Harper giornalista e scrittrice inglese, ha studiato Letteratura latina come parte del suo corso di laurea in Lettere all’Università di Oxford. I suoi racconti hanno vinto diversi premi, tra cui il Bazaar of Bad Dreams nel 2016, assegnato da Stephen King. La sua trilogia sulla vita delle donne nella Pompei antica ha avuto un successo clamoroso: in corso di pubblicazione in venti paesi, ha raggiunto i vertici delle classifiche di vendita e conquistato la critica, i librai e, soprattutto, i lettori. Le lupe di Pompei, il primo libro della trilogia, è stato pubblicato da Fazi Editore nel 2022.

 

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 16 maggio 2023
Pagine: 504
Prezzo: 19.00

Amara è riuscita a fuggire dalla schiavitù del lupanare più famigerato di Pompei. Grazie ai favori di Rufo, il giovane nobile che l’ha eletta sua cortigiana prediletta, ora ha una casa tutta per sé, bei vestiti e perfino dei servitori. Ma la ragazza è consapevole che si tratta di concessioni precarie: la sua libertà durerà soltanto finché riuscirà a mantenere alte l’attenzione e la soddisfazione di Rufo. Mentre tenta di abituarsi a questa nuova vita, Amara è ancora perseguitata dal passato. Di notte ha incubi sul lupanare e sulle donne che si è lasciata alle spalle: più che amiche, sorelle, di cui sente la mancanza e a cui vorrebbe donare un’occasione di riscatto, ora che può farlo. Di giorno, invece, a turbarla è Felicio, il suo vecchio padrone che ora è in cerca di vendetta. Per ottenere davvero il controllo della propria vita, la giovane dovrà imparare ad agire come lui: senza scrupolo alcuno. Ma quando inaspettatamente si innamora, le insidie e i pericoli si moltiplicano: nella sua posizione, Amara non può permettersi il lusso della vulnerabilità e nessuno deve scoprire che ha un punto debole, nemmeno il suo benefattore, che forse non conosce così bene come credeva. In questo gioco di equilibri sempre più precari, riuscirà a mantenere i suoi privilegi di cortigiana e a eludere i ricatti di Felicio, senza mettere in pericolo le poche persone a cui tiene veramente?

 

Questo mese Elodie Harper è tornata in libreria grazie a Fazi Editore con il secondo volume della trilogia dedicata alle Lupe di Pompei; aspettavo con estrema trepidazione questa uscita, dopo aver amato il primo libro della serie non vedevo l’ora di ritrovare Amara e le altre protagoniste per scoprire nuovi risvolti della loro storia.

Avevo altissime aspettative riguardo La casa dalla porta dorata che non sono state deluse, ammetto che questo secondo volume mi è piaciuto un po’ meno rispetto al primo dato che molte dinamiche che mi erano molto care in Le lupe di Pompei sono necessariamente cambiate con l’evoluzione della storia.

Amo i romanzi a sfondo storico, Elodie Harper è riuscita a trasportarmi nuovamente nella Pompei antica e brulicante di vita, una città lontana che ha preso forma emergendo da pagine di carta e inchiostro; ho avuto ancora la sensazione che l’autrice abbia ricreato con una certa accuratezza storica le ambientazioni e le tradizioni. A differenza del primo volume in cui abbiamo frequentato i bassifondi, vicoli oscuri e sporchi, taverne malfamate e il lupanare qui siamo immersi in luoghi completamente differenti, al fianco di Amara viviamo in una bellissima casa dalla porta dorata e frequentiamo l’alta società di Pompei.

La casa dalla porta dorata mi ha regalato tante emozioni, Elodie Harper mi ha appassionata e incollata alle pagine, pagine che trasudano amore, speranza, amicizia, resistenza e resilienza ma anche dolore, violenza e tanta sofferenza.

 

Didone è in piedi, con una mano sul cuore e l’altra che indica il lato opposto del giardino. Amara fissa l’amica defunta. Prisco ne ha catturato la perfetta simmetria del viso, la morbidezza della bocca e soprattutto gli occhi, offuscati da una tristezza che non era mai riuscita a nascondere.

 

Alla fine del precedente volume la protagonista, Amara, è stata liberata, da schiava è passata ad essere una liberta, da prostituta è diventata concubina del suo giovane amante e patrono che l’ha elevata decidendo di mantenerla in una casa dalla porta dorata. Qui la vita di Amara scorre lenta e placida, finalmente non ha più mancanze e non è costretta a vendere il proprio corpo a chiunque ma a compiacere un uomo solo, Rufo. Le pagine iniziali non sono tumultuose, personalmente non mi sono mai annoiata durante questa lettura, ho trovato tutto affasciante dato che amo essere catapultata nel passato ma la vicenda diventa sempre più movimenta circa da metà romanzo in poi.

Amara ha un debito con la lupa Vittoria che non riesce a ignorare, per questo torna nuovamente nella tana del lupo e s’indebita con Felicio per comprare l’amica e la “selvatica” Britannia; insieme alle sue vecchie conoscenti del lupanare la vita per lei diventa più movimentata dato che insieme devono trovare i soldi per ripagare il vecchio padrone. Amara si fida di Vittoria, nonostante la donna è da sempre innamorata di Felicio, nonostante le continue violenze subite, è proprio questa fiducia che metterà la protagonista in seria difficolta.

In La casa dalla porta dorata Amara correrà grandi rischi per amore, sarà disposta a mettere in gioco la propria libertà per vivere i sentimenti; non mi sono capacitata di questa scelta così diversa da una situazione similare avvenuta nel primo romanzo. Mi è piaciuto tanto vedere Amara vulnerabile e molto umana, purtroppo ben presto ha dovuto ritornare a essere una fredda calcolatrice per continuare a sopravvivere. Ho da poco ultimato il romanzo e già non vedo l’ora di tuffarmi nel terzo volume della trilogia, sono molto curiosa di capire cosa accadrà ai protagonisti, sono piuttosto preoccupata per alcuni dato che si avvicina l’eruzione che ha distrutto Pompei.

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio

 

 

 

 

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