Ulfhednar war. La guerra dei lupi di Alessio Del Debbio – Presentazione del romanzo

Buongiorno, lettori! Oggi vi presento un fantasy, accompagnato dalle domande che ho potuto porgere all’autore. Di cosa sto parlando? La guerra dei lupi di Alessio del Debbio, romanzo uscito l’8 giugno per Il Ciliegio Edizioni. Scopriamolo insieme.

IL ROMANZO

Prezzo: € 19,50

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Amici da anni, Ascanio, Daniel, Marina e la loro compagnia di Viareggio non desiderano altro che trascorrere una tranquilla vacanza insieme, ma il destino ha altro in serbo per tutti loro. Gli ulfhednar di Odino sono tornati e la Garfagnana non è più un posto sicuro da quando Raul ha preso il comando del branco del Vello d’Argento. Spetta ad Ascanio, ultimo discendente di una stirpe di officianti della Madre Terra, contrastare i suoi progetti di dominio, aiutato dal suo compagno Daniel, un ulfhedinn fuggiasco che ha imparato ad apprezzare la vita tra gli uomini. Ma dietro le mire espansionistiche del violento e indegno Alfa si nasconde un’ombra antica, disposta a tutto pur di aggrapparsi alla vita.

«Per questo continuiamo a provare. Per rendere onore a chi è caduto, per vincere le nostre paure e promettere a noi stessi di non fallire più.»

Ambientato in Toscana, tra Viareggio e le montagne della Garfagnana, il libro mescola mitologia nordica e celtica a storia e leggende toscane, alternando, con ritmo incalzante e colpi di scena, capitoli nel presente e altri nel passato.

ESTRATTO

«A nessun uomo dovrebbe essere concesso di vivere così a lungo, di non provare la malattia né la vecchiaia, di pretendere di essere un Dio. È la brevità, assieme all’impossibilità di averne una seconda, ciò che rende la vita un bene prezioso, degna di essere vissuta in ogni attimo. Se invece la morte diventa uno spauracchio per bambini e l’esistenza infinita, allora non è più vita. È banalità. È immeritata sopravvivenza. È trascinarsi di giorno in giorno senza sapere perché». (Johanna)

A TU PER TU CON L’AUTORE

  •     “La guerra dei lupi” è un urban fantasy contemporaneo. Come nasce l’idea di questo romanzo?

Ciao a tutti! L’idea è nata nel 2014, quando avevo voglia di scrivere un fantasy con i lupi, però non volevo la solita rappresentazione del licantropo, uomo indemoniato che si trasforma con la luna piena e stop. Volevo qualcosa di più, tenendo fede a un caposaldo importante di tutti i miei racconti e romanzi: l’ambientazione e il legame con il territorio, con la sua Storia, cultura e tradizioni. Allora sono partito da una mia passione: la mitologia nordica. Nel mito nordico, infatti, gli ulfhednar sono i guerrieri lupo di Odino, i più fedeli, coloro che indossano pellicce di lupo (da qui il nome), si sbombano di amanita muscaria e altre sostanze allucinogene e scendono in battaglia al fianco del Dio Grigio invasi dal furore bellico (la berserksgangr), convinti di essere davvero dei lupi. Un’esperienza affascinante che sviluppa un legame totemico tra uomo e lupo. Da qui sono partito per la mia rappresentazione degli uomini lupo, studiando il comportamento dei lupi, soprattutto a livello sociale, e contestualizzando il tutto in Toscana, in particolare in Garfagnana e nel territorio dell’Appennino, dove il branco del Vello d’Argento si è insediato, arricchendo il tutto con riferimenti a leggende e tradizioni locali.

  • Ci racconti un po’ dei personaggi. Ognuno di loro arricchisce il romanzo, ma come nasce l’idea per ognuno di loro?

I personaggi nascono insieme alla storia, si influenzano a vicenda, dalle loro scelte nasce la trama, dagli scherzi del destino (e dell’autore^^) nascono i loro fallimenti. In “La guerra dei lupi” ci sono due protagonisti e vari comprimari. Ascanio, giovane officiante della Madre Terra, è il personaggio principale, l’eroe riluttante che si ritroverà coinvolto in un’avventura molto più grande di lui: non è l’eroe senza macchia di molti fantasy classici, è soltanto un ragazzo che vuole proteggere chi ama, senza preoccuparsi di rimanere ferito. Ha scoperto per caso un baule di un suo antenato, pieno di diari e grimori, alambicchi e altri strumenti che Aristide usava per studiare la natura; da lì, anche Ascanio ha iniziato a praticare, riuscendo adesso a padroneggiare, sia pur in maniera un po’ dozzinale, alcuni galdrar (incantesimi).

L’altro protagonista è Daniel, compagno di Ascanio e guerriero lupo. È un ulfhedinn fuggiasco, che ha abbandonato il branco durante la Seconda Guerra Mondiale, dopo la morte dell’Alfa e il caos che ne è seguito. Da allora, per sessant’anni, ha vissuto in fuga, braccato dai cacciatori e dai rimorsi, solo con la sorella Marina, la sua ancora, il suo legame con il presente e il mondo degli uomini. Adesso si ritrova a fronteggiare nuovamente i suoi vecchi compagni, guidati da un nuovo Alfa, Raul, violento, sanguinario e, a detta di Daniel, immeritato. Una nuova fase della sua vita sta per avere inizio.

Poi ci sono gli amici di Ascanio, la mitica Dottoressa dai capelli colorati (sua fan e sostenitrice accanita), Gianni-pedia, un nerd con la passione per le serie tv, Gigi e Bianca, la coppia felice che tutti credono si sposerà l’indomani, e Aurora, Dominic e il loro bambino Fabio. Ognuno, di fronte alle rivelazioni sulle vere capacità di Ascanio e Daniel, reagirà a modo suo.

Infine gli antagonisti, che sono molteplici, qualcuno poi non lo è davvero, qualcuno trama nell’ombra, per cui non posso svelare molto. Mi limito a ricordare l’ombra, forse la figura più affascinante del romanzo, un pericolo che trascende il tempo e attraversa vari secoli, giungendo fino ad oggi, determinata più che mai a raggiungere i suoi obiettivi. Spetta ad Ascanio fronteggiarla e rendere giustizia al suo antenato. Ce la farà?

  • Una curiosità. Quanto c’è di Alessio Del Debbio in questo romanzo?

Eh, bella domanda. Ogni personaggio ha qualcosa di me, sia un tic o un segno distintivo del loro carattere. Ci sono valori che mi appartengono, e che sono alla base anche di altri miei romanzi, come l’amicizia e la volontà di lottare per gli altri, come visto in Favola di una falena, per esempio, che non è un fantasy ma una storia realistica. Ci sono i luoghi che conosco, come la Versilia, Lucca e la Garfagnana, e che ho voluto regalare al lettore offrendogli una prospettiva inedita, più magica. E poi c’è Ascanio, che per molte cose mi somiglia. Anche se io purtroppo non ho ancora trovato un baule pieno di grimori!

  • C’è un messaggio nascosto ne “La guerra dei lupi”?

Uhm, ce ne sono molteplici e credo che ogni lettore troverà il suo, anzi lo spero, questo è l’obiettivo del raccontare una storia, sperare che qualcuno riesca a recepirla. Non c’è ovviamente un intento didascalico, non voglio indottrinare nessuno, ci sono però valori che chiaramente emergono dalla lettura: come l’amicizia, l’amore in ogni sua forma, soprattutto l’amore libero, l’ansia di libertà, il rifiuto dell’oppressione, la lotta per proteggere i propri cari, lo studio e l’attenzione verso la natura e tutto ciò che sta oltre quel che l’occhio vede. Chissà, magari anche voi lettori troverete qualche altro messaggio, nascosti tra le pagine del libro, come nei grimori e nei diari di Aristide.

  • Cosa riserverà il futuro a Ascanio, Daniel, Marina. Vedremo un seguito?

Sì. “Ulfhednar War” è una saga in tre volumi, strutturata per essere un crescendo di avventure e forze in campo. “La guerra dei lupi”, da questo punto di vista, è un volume introduttivo, ma ha la particolarità di essere un’avventura conclusiva. Infatti le due trame principali, quella del ritorno del Vello d’Argento e quella dell’ombra, giungono a conclusione, poi nell’Epilogo succede qualcosa… che apre la strada a nuove avventure. Il secondo volume è già stato scritto da tempo ed è in mano all’editore. Attualmente sto scrivendo il terzo.

Infine vi saranno delle storie autonome, che inizialmente distribuirò in ebook, per i più appassionati, che racconteranno episodi del passato dei vari personaggi.

  • Come nasce un urban fantasy?

Nel mio caso, nasce dalla volontà di raccontare qualcosa di diverso del tuo territorio, o comunque del territorio che scegli come ambientazione. Qualcosa di magico, di bizzarro, anche di oscuro, perché no. A me piace molto riprendere tradizioni folkloristiche e leggende popolari e rielaborarle in forma di storie compiute, come ho fatto con i racconti fantastici di “L’ora del diavolo” (un’antologia di racconti ispirati a leggende e al folklore lucchese e delle Alpi Apuane). Ecco allora che, così facendo, uno scrittore può permettersi di popolare le sue città di sirene, centauri, streghi e folletti e quant’altro l’immaginario umano ha prodotto nel corso dei secoli, indagando nella storia locale, nelle tradizioni, riportandole alla luce e magari mostrandole anche a chi non le conosce. Questo legame con il territorio per me è importante e definisce il mio stile e le trame delle mie storie.

  • Cosa è realmente importante quando si pubblica un libro?

Eh, tante cose. Intanto avere chiara l’idea, sapere esattamente di cosa si vuol parlare, cosa vogliamo raccontare. Io parto sempre con tanti schemini, scalette, prospetti dei personaggi e delle varie trame e sottotrame, per sapere sempre dove andrà la storia, non riesco a scrivere a braccio senza avere degli obiettivi in mente. Poi è importante documentarsi, soprattutto se nel libro compaiono riferimenti a fatti storici, tradizioni, descrizioni di luoghi o personaggi o eventi reali, per non fare brutte figure. È una fase divertente, quella di ricerca; ad esempio, per “La guerra dei lupi” mi sono letto libri e saggi sul processo di Giordano Bruno, sulla Firenze del ‘600 e ovviamente sulla mitologia nordica. Infine, prima di mandarlo a un editore, è importante rileggerlo, correggerlo, farlo leggere anche ad altri, in modo da scovare imperfezioni, errori, illogicità. E poi bisogna incrociare le dita e sperare che piaccia, prima all’editore, poi ai lettori!

  • Ti è mai capitato che il messaggio che voleva trasmettere fosse frainteso?

Per fortuna poche volte. In linea generale, come dicevo sopra, ogni lettore trova sempre qualcosa nei miei racconti e romanzi, qualcosa affine al suo modo di essere o di pensare, qualcosa che spesso è diverso tra un lettore e l’altro. Certo, è capitato anche che qualcuno abbia interpretato a modo suo, ma il bello dei libri è proprio questo, la loro versatilità, il loro presentare non una verità assoluta ma stimolare le corde del cuore di chi legge, offrendo a ognuno una chiave di interpretazione diversa.

  • HaI un hobby che continui a coltivare?

A parte leggere, leggere e leggere? Mi piace viaggiare, studiare, documentarmi su posti nuovi e nuove realtà. Inoltre sono il presidente dell’associazione culturale Nati per scrivere, che promuove cultura e organizza eventi sul territorio (Versilia, Lucca, Toscana), e questo ruolo mi impegna notevolmente, ma lo faccio con piacere e passione.

  • In termini di tempo, quanto impieghi a scrivere i suoi romanzi?

Dipende quanto sono lunghi e complessi. Per i libri di “Ulfhednar War” ci vogliono circa 6 mesi, dall’idea, la scaletta, la prima bozza, la stesura iniziale, la rilettura ecc. Per altri libri ho impiegato meno.

  • Una domanda che pongo spesso. Hai qualche consiglio per chi vuole diventare scrittore?

Mah, non so se sono in grado di dare consigli. Direi comunque di partire dalle basi: leggere tanto, leggere di tutto, leggere ciò che amiamo leggere, senza costrizioni. Documentarsi, studiare, essere curiosi, essere aperti di mente non può che fare bene. Anche frequentare un laboratorio di scrittura creativa può essere interessante, se tenuto da un insegnante in grado di stimolare la creatività e la fantasia degli allievi. Infine scrivere, sempre, ogni giorno, e scrivere per piacere, con passione, con il sorriso sulle labbra, scrivere prima di tutto per divertirsi.

CHI È L’AUTORE?

Alessio Del Debbio, scrittore viareggino, appassionato di tutto ciò che è fantastico e oltre la realtà. Numerosi suoi racconti sono usciti in riviste (come Con.tempo e StreetBook Magazine) e in antologie, cartacee e digitali (come I mondi del fantasy, di Limana Umanìta Edizioni, Racconti Toscani, di Historica Edizioni, Sognando, di Panesi Edizioni). I suoi ultimi libri sono Favola di una falena (Panesi Edizioni, 2016), Ulfhednar War – La guerra dei lupi (Edizioni Il Ciliegio, 2017).

Cura il blog “I mondi fantastici” che promuove scrittori di fantasy italiano. Scrive articoli per il portale di letteratura fantastica “Le lande incantate”. È presidente dell’associazione culturale “Nati per scrivere” che d’estate organizza la rassegna “Un libro al tramonto” – Aperitivi letterari a Viareggio, per far conoscere autori toscani.

DOVE TROVARLO

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E voi che ne pensate?

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