La nona porta | Recensione di Sandy

7

« Insomma il Diavolo non si fa vivo. »

Dettagli:

  • Titolo originale: The Ninth Gate
  • Anno: 1999
  • Data di uscita: 24 dicembre 1999
  • Durata: 130 minuti
  • Genere: Horror, Thriller
  • Regia: Roman Polanski

Interpreti e personaggi:

  • Johnny Depp: Dean Corso
  • Emmanuelle Seigner: la ragazza
  • Lena Olin: Liana Telfer
  • Frank Langella: Boris Balkan
  • James Russo: Bernie
  • Jack Taylor: Victor Fargas
  • Jose Lopez Rodero: Pablo e Pedro Ceniza
  • Allen Garfield: Witkin
  • Barbara Jefford: baronessa Kessler
  • Willy Holt: Andrew Telfer

Trama:

Dean Corso svolge, con grande entusiasmo, un lavoro che esige pochi scrupoli, oltre ad una buona cultura e nervi d’acciaio. Cercatore di libri rari per collezionisti, viene ingaggiato del famoso bibliofilo Boris Balkan. La sua missione sarà scovare gli ultimi due esemplari del leggendario manuale d’invocazione satanica “Le nove porte del Regno delle Ombre”, confrontarli con l’esemplare, ritenuto unico, di cui è in possesso Balkan, e giudicarne l’autenticità. Corso si dedica a tale ricerca facendo appello alle sue illimitate risorse: tutti i mezzi sono buoni perchè non è permesso fallire.

Recensione:

Vi è mai capitato di avere fra le mani un vecchio libro? Se vi è capitato, anche voi lo avete osservato analizzandone ogni increspatura sulla copertina, ogni graffio, strappo e ammaccatura? Magari avete anche accarezzato la rilegatura sperando che in essa si celasse un qualche strano segreto, una lettera o una mappa che vi potesse condurre alle risposte che gli uomini cercano da millenni? Sono sicura di si, in effetti, capita sempre anche a me e devo ammettere che ho provato la stessa cosa guardando questo film, La Nona Porta del maestro Roman Polanski, tratto dal romanzo Il club Dumas dello scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte.
Il film mostra le vicende di Dean Corso, un “procacciatore” di libri rari, il migliore nel suo settore alle prese con un caso spinoso, quello del misterioso libro esoterico “Le nove porte del Regno delle Ombre” che secondo la leggenda fu scritto da un uomo con l’aiuto del diavolo. Il compito di Corso consiste nel confrontare la copia di un suo cliente con le altre due uniche copie esistenti al mondo per valutarne l’autenticità. Fin qui tutto bene… ah no, ci è già scappato il morto! Il film infatti si apre con una scena significativa, apparentemente tranquilla in primo luogo, che vede il signor Telfer intento a scrivere una lettera, poi come se nulla fosse si impicca sul lampadario lasciando l’inquadratura sui piedi del suicida che pian piano smettono di muoversi facendo chiaramente intendere quanto velocemente la vita sia pronta a lasciare il corpo di chi la rifiuta.
Il regista ha deciso da subito di dichiarare con fermezza cosa accade a chi si avvicina al libro e lo ha fatto molto bene, utilizzando una narrazione semplice ma ricercata nella sua profondità concettuale. Durante tutto il film le morti si susseguono rapide, una più cruenta dell’altra, ma tutte ispirate alle nove incisioni presenti nel libro, fra cui l’appeso, ma lascio a voi il piacere di scoprire chi morirà a testa in giù.
Tuttavia non è il libro a causare le morti di queste persone, o almeno non direttamente. Lo so, vi aspettavate maledizioni, possessioni, spiriti demoniaci… e invece no. A causare le morti sono coloro che ricercano i segreti celati all’interno del libro, uomini senza scrupoli alla ricerca della vita eterna.
La narrazione è fitta e come i film di una volta attrae lo spettatore grazie ad una dose critica di suspense, inquadrature magistralmente studiate nei minimi particolari e una colonna sonora indimenticabile.
Chi conosce a fondo Roman Polanski non potrà fare a meno di notare delle similitudini con uno dei suoi capolavori, “Rosemary’s baby”, difatti l’ambito occulto sembra essere penetrato a fondo nella poetica del regista portandolo poi in futuro a farlo sfociare in altri lavori eccezionali come “L’uomo nell’Ombra”.
In conclusione posso dire che La Nona Porta è un film che mi ha catturata con la sua suspense e stregata con una storia coinvolgente e ricca di mistero e domande, trasportandomi in vicende che lasciano quello strano gusto amarognolo in bocca quando tutto finisce, ma non perchè mi ha delusa, ma perchè avrei voluto che potesse continuare e svelarmi finalmente cosa si cela dietro la porta del diavolo.
Buona visione a tutti.

 

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