La rivincita di una libraia di Cynthia Swanson | Recensione di Sandy

“È da tanto, tantissimo tempo che non desideriamo più una vita così.”

IL ROMANZO

Prezzo: € 16,90

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Una libreria da salvare
Due vite tra cui scegliere
E la felicità come unico traguardo

Si dice che la vita sia tutta una questione di scelte: si prende una strada, ma poi si vorrebbe tornare indietro, convinti che tutto avrebbe potuto essere diverso.  È quello che sta capitando a Kitty che, a trentotto anni, delusa dall’uomo che credeva essere l’amore della sua vita, ha preferito restare sola e circondarsi di pochi affetti sicuri. La sua unica vera gioia è una piccola libreria che ha aperto insieme all’amica del cuore Frieda. Ora, però, è un momento difficile per gli affari. Kitty lo sa bene ma non ha intenzione di mollare, perché non riesce a immaginarsi una vita diversa da quella in cui si sente al sicuro.
Eppure, proprio adesso inizia a sognare di essere la bella Katharyn, una donna che ha fatto altre scelte. Accanto a lei un marito premuroso, tre splendidi figli, di cui fa la mamma a tempo pieno, e uno stuolo di amici che la ammirano e la fanno sentire amata. All’inizio Kitty sembra non dare troppo peso a questi sogni che la visitano quasi ogni notte. Ma più cresce l’incertezza su quel che sarà di lei, più si chiede se non sia arrivato il momento di una svolta. Forse non è un caso che la vita che sogna sia tanto diversa dalla sua. Adesso Kitty non dovrà far altro che ascoltare il suo cuore e capire quali sono i suoi veri desideri. Perché il confine tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere è molto sottile e quando sogno e realtà si mescolano, le conseguenze sono del tutto imprevedibili.

Con La rivincita di una libraia, suo romanzo d’esordio, Cynthia Swanson ha subito scalato le classifiche grazie al passaparola entusiasta di lettori e librai. Il suo successo è stato tanto dirompente che ne verrà tratto un film prodotto e interpretato da Julia Roberts. Una storia sulle occasioni della vita e sulla forza di affrontare anche scelte scomode. Perché tutti abbiamo immaginato di vivere una vita diversa, ma non sempre i sogni sono meglio della realtà.

Let’s talk about “The Bookseller”

“Chiudo di nuovo gli occhi. Adesso il sogno sicuramente svanirà.”

Oggi parliamo di un romanzo dal retrogusto di cuori infranti e sogni sfumati, trasportati via dal vento, il cui suono ogni tanto ritorna e sussurra all’orecchio della protagonista l’amara verità. È questo il caso de “La rivincita di una libraia” di Cynthia Swanson, che calca le scene con il suo esordio, pubblicato in Italia per noi da Garzanti.
Se avete seguito il blogtour avrete sicuramente un’idea del romanzo. Bando alle ciance, è ora di parlare del libro!

Katharyn, detta anche Kitty, si sveglia in una stanza non sua. L’ultimo ricordo che ha è quello di aver dipinto un muro con la sua migliore amica e co proprietaria, Frieda, ma non ricorda quando. Come se non bastasse suo marito si affaccia alla stanza, annunciandole che uno dei suoi figli sta male. C’è qualcosa che non quadra. È così che si apre il romanzo di Cynthia Swanson, con una situazione surreale e assurda.

“Il modo in cui mi fissava, come se io fossi tutto per lui… Come se fossi il suo mondo intero.”

Kitty si risveglia dal sogno magnifico, da quel nido che aveva costruito nei sogni e ripiomba nella cruda e amara realtà.

È ancora il 1962 e Frieda, la sua migliore amica, la sta aspettando alla libreria che hanno aperto insieme. A soli trentotto anni ha già perso l’amore della sua vita e si è dedicata anima e corpo a questa nuova avventura. Gestire una libreria non è qualcosa di semplice. Ci sono conti da far quadrare, tasse da versare e clienti da attirare, ma come se non bastasse, da quando l’autobus ha cambiato fermato, le persone si vedono di rado.

È qualcosa di assurdo non riuscire a portare avanti la propria passione nonostante l’impegno, ancora una volta la dura realtà tronca le aspettative di una sognatrice che crede fermamente nel suo sogno. Frieda vorrebbe spostare la libreria nel centro della città, ma Kitty non è del tutto convinta sia la scelta migliore, considerando il fatto che non hanno moltissimi soldi da investire.

“Mi stupisco di rammentare un simile dettaglio di un sogno, e che mentre dormo la mia mente sappia creare interi paesaggi innevati per allietarmi la vista..”

Il solo modo che ha per evadere è sognare, lasciare che la fantasia prenda il sopravvento ed immaginare una vita diversa da quella attuale, dove è madre e moglie, vive in una casa favolosa e l’amore per la sua famiglia è tutto ciò che conta.  

I suoi sogni sono così dettagliati da sembrare reali. Suo figlio soffre di autismo, le cui cause sappiamo essere incerte. Ha qualcosa di terribilmente inquietante avere fantasie così reali da impedirle di distingue la realtà, che appare sempre più distante da lei e dalla sua vita attuale. Come se non bastasse nella sua vita “ideale” lei e Frieda non sono più amiche, non hanno più avuto contatti e non hanno mai aperto la libreria. Gli unici elementi comuni nei sogni e nella realtà sono le foto e il suo fedele amico, Aslan.

“Vola tutto via, le cose grandi e quelle piccole, e qualcosa ci rimane in testa, ma molto scompare un attimo dopo.”

Con il procedere della sua vita idealizzata ci si rende conto che i sogni hanno il potere di spingersi al di là di una fantasia, spesso e volentieri quelli di Kitty dicono molto di più di quanto lei voglia ammettere.

Si ha come l’impressione che qualcosa di non stia andando per il verso giusto, anche lo stesso marito dei sogni accenna a fatti accaduti che provocano un leggero turbamento, così come quando lei stessa ripiomba nella realtà e comincia a non ricordare ciò che è accaduto nei giorni precedenti.

È qui che la sottile linea tra realtà e fantasia si incontra e si sovrappone, creando ancora una volta confusione sia nel lettore che nella protagonista stessa. Lo smarrimento procede in parallelo fino a quando non ci si rende conto di cosa realmente accade. 

“La verità è questa: mi terrorizza l’idea che, se finirò di nuovo là, forse non sarò più in grado di tornare a casa.”

Proprio quando le cose sembravano aver acquistato un senso, Cynthia Swanson ribalta ogni cosa. La storia prende una piega decisamente diversa nel momento in cui Kitty realizza cosa sta succedendo, realtà e fantasia si toccano fino a fondersi, ma ecco, come per magia, che la ragione prende il sopravvento. 

L’autrice ha fatto un lavoro magnifico nel rendere la storia intrigante, per tutta la durata del romanzo la domanda che continuava a balenarmi in testa era “realtà o finzione?”, più andavo avanti e più mi convincevo di una cosa ma non era così. Spesso mi sono immaginata come sarebbe stata la mia vita se avessi preso altre decisioni o avessi cercato di prendere una strada diversa da questa. Nel momento stesso in cui ci ho pensato ho capito che sarebbe fantastico avere una vita ideale, ma in fondo che cosa significa “ideale”?
La parola per descrivere il romanzo non è lentezza bensì un perfetto incastro di tanti tasselli con i quali provare a ricostruire ciò che la Swanson ci ha servito su un piatto d’argento. Oltre la vita della protagonista il romanzo vibra di storia e pulsa di vita propria, è difficile resistere al richiamo di questo esordio. Per quanto la pazienza voglia la sua parte, penso che una volta iniziato non ci si renda conto del tempo che passa.

 

 

 

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