Le farfalle di Kerguélen di Sonia Carboncini | Recensione di Deborah

Le farfalle di Kerguélen

 

Da così tanto tempo mancavo dall’isola, dove ero nata, e nei confronti della quale provavo un grumo di sentimenti contrastanti: la più acuta nostalgia per i colori, i profumi, i suoi, e il gusto amaro dei ricordi di un’infanzia vissuta in solitudine e in totale carestia di affetti.

 

Il romanzo – la trama

Titolo: Le farfalle di Kerguélen                              Autrice: Sonia Carboncini                                  Editore: SensoInverso Edizioni                            Pagine: 240                                                          Prezzo: 16,00 €                                      ACQUISTALO SUBITOLE FARFALLE DI KERGUÉLEN

Raggiunta la maggiore età, Isabel abbandona l’isola natale nelle Canarie per iniziare una nuova vita, lontano da una realtà opprimente e da genitori freddi e quasi ostili. In Spagna è appena nata la democrazia dopo la lunga dittatura franchista e a Madrid la donna trova un apparente equilibrio nel suo lavoro di archivista del Museo del Prado. Accetta la solitudine e la mancanza di affetti come inevitabile retaggio della marginalità delle proprie origini e della severità dell’ambiente famigliare. Unica luce, l’amicizia della collega Concha, fedele e vitale.
La telefonata di una lontana cugina da cui apprende che la madre morente desidera rivederla per la prima volta dopo venticinque anni, apre un nuovo, imprevisto capitolo della sua vita. Per Isabel inizia un percorso doloroso e coinvolgente, contrassegnato da segreti inconfessabili e verità inaccettabili.
Scavando nel passato della sua famiglia, deve affrontare i propri demoni, cambiare convinzioni, abbandonarsi a sentimenti di compassione mai nemmeno ipotizzati. Ma soprattutto è costretta a fare i conti con il passato del proprio paese, scoprendo il terribile scandalo dei “bambini rubati”, un crimine di proporzioni insospettabili, a lungo nascosto all’opinione pubblica.
Amore e amicizia, famiglia e rinascita: il nuovo cammino esistenziale di Isabel è appena cominciato.

 

Recensione:

Lettori benvenuti!

La meta di oggi è il romanzo Le farfalle di Kerguélen  scritto da Sonia Carboncini ed edito da Senso Inverso Edizioni. Si tratta di un romanzo introspettivo, basato su un viaggio alla ricerca di sé e delle proprie origini. È un romanzo interessante che tocca tematiche mai banali, si tratta però di una lettura impegnativa e corposa. Siete pronti a scoprire di più?

 

Vaga e inquieta, sembrava che la casa gialla l’avesse sputata fuori dal suo ventri di cristalli, marmo, legni pregiati e tende di pizzo, in cui si era reclusa tutta la vita e di cui era stata orgogliosa regina.

 

Devo ammettere che questa lettura mi ha messo alla prova; forse ho affrontato il romanzo in un momento no per un lettore, poco dopo averlo iniziato sono rimasta colpita dal famigerato blocco. In quei momenti facevo fatica a dedicarmi alla lettura, il valore aggiunto che mi ha mosso nel procedere con la storia è stato sicuramente lo stile di scrittura dell’autrice. Il romanzo è scritto veramente molto bene, risulta ben strutturato ed ogni cosa è al proprio posto. Ho apprezzato molto l’utilizzo della lingua spagnola per esprimere alcune espressioni, trovo che immerga ancor più in quella cultura. Le descrizioni e le ambientazioni sono dettagliate ed immergono il lettore nell’atmosfera del racconto. Le tematiche sono davvero interessanti e credo poco conosciute. Attraverso la storia della protagonista scopriamo le problematiche che hanno afflitto le Canarie, oggi meta di punta del turismo ieri terre dimenticate. Sicuramente la tematica più forte è quella relativa ai bambini rubati, giusto in due parole, venivano sottratti i figli a madri in difficoltà per poi essere adottati in modo illegale.

 

Hija, una grave malattia, alla quale non c’è rimedio, minaccia la mia salute. Non so se potrò rivederti. Desidero che tu sappia la verità sulle tue origini.

 

Isabel, la protagonista, fuggì appena maggiorenne dalla propria famiglia e dalla propria terra. Ebbe un’infanzia difficile, vissuta in solitudine e senza apparente affetto da parte dei suoi genitori. Decise di lasciare Madrid e recarsi sulla propria isola per andare a trovare la madre gravemente malata. Nonostante i loro rapporti quasi inesistenti, la donna non riesce a resistere al richiamo materno. Presto scoprirà una cruda verità, grazia alla quale inizierà a dissipare le ombre del suo passato.

 

Ero così assuefatta alla loro freddezza reciproca, che pensavo fosse espressione della normale vita di una coppia. Del resto, si comportavano tra di loro come facevano con gli altri, me compresa.

 

Isabel scopre di essere stata adottata, ma è restia a credere allo scritto della madre morta. Sarà la sua grande amica Concha a spronare la donna verso la ricerca delle proprie origini. Insieme lasciano Madrid e ritornano alla Canarie, per incontrare una pittrice locale vittima tanti anni prima del furto della propria bambina. In Isabel è forte il desiderio di ritrovare sé stessa, lascerà il continente su cui si era rifugiata per fare ritorno alla grande casa gialla, di cui si era sempre sentita prigioniera. Affronterà con tenacia le ricerche, prenderà in mano le redini della sua eredità ne farà qualcosa di buono ed importante per il suo popolo.

 

Dopo il funerale ero fuggita dall’isola senza parlare con nessuno. Ma quella volta, fuggire non bastava. Dovevo trovare il coraggio di affrontare i miei fantasmi.

 

Isabel alla fine di questo viaggio potrebbe riuscire a venir a capo del nodo riguardo alla proprie origini, potrebbe scoprire la  verità legata alla sua vera famiglia. Nella ricerca però vengono messi in luce quali siano gli aspetti importanti di questo suo percorso, sia fisico e sia interiore. È la ricerca stessa, il viaggio, a permettere alla protagonista di ritrovare sé stessa, di stravolgere la propria vita per tornare ad abitare nelle terre natie. Un percorso ricco di emozioni e sentimenti, non potrà lasciare il lettore indifferente.

 

Una volta appurato che il latte materno era disgustoso, non fui più gelosa dello sgorbio e anzi aiutai Fina a mantenere il suo segreto.

 

Nonostante sia stata una lettura impegnativa, sono contenta di aver letto questo romanzo. Mi ha insegnato molte cose di cui non ero a conoscenza, problematiche reali ed importanti che ignoravo, mi ha portato in terre lontane che mi piacerebbe tanto visitare un giorno.

 

 

Alla prossima meta!

 

 

 

 

May the Force be with you!
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