Le lupe di Pompei di Elodie Harper | Recensione di Deborah

Elodie Harper: giornalista e scrittrice inglese, ha studiato Letteratura latina come parte del suo corso di laurea in Lettere all’Università di Oxford. I suoi racconti hanno vinto diversi premi, tra cui il Bazaar of Bad Dreams nel 2016, assegnato da Stephen King. Le lupe di Pompei, primo libro di una trilogia sulla vita delle donne nella Pompei antica, è il suo romanzo d’esordio: in corso di pubblicazione in sedici paesi, in Inghilterra ha avuto un successo clamoroso, raggiungendo i vertici delle classifiche di vendita e conquistando la critica, i librai e, soprattutto, i lettori

 

Amara s’immagina di incrociare sua madre, sul marciapiede: cosa penserebbe della figlia che impreca come una bagascia a un angolo di strada? Ma io sono una bagascia a un angolo di strada, riflette subito dopo, e il paradosso quasi le strappa una risata.

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 20 settembre 2022
Pagine: 440
Prezzo: 19.00 €

Le lupe di Pompei sono Amara, Didone, Vittoria, Berenice, Cressa. Ma nessuna di loro si chiama davvero così. Questi sono i loro nomi da schiave, costrette alla prostituzione nel bordello cittadino dal cinico padrone Felicio. Nella Pompei antica, che procede ignara incontro al proprio destino, vivendo contrasti abissali tra ricchezza e miseria, uomini e donne, cittadini liberi e schiavi privi di qualunque diritto, le ragazze che abitano il postribolo tentano ogni giorno di sopravvivere alla brutalità delle loro notti. Qualcuna, come Amara, ricorda un passato di libertà ed è decisa a riconquistarlo con ogni mezzo; altre, al contrario, sono nate schiave e non hanno conosciuto un’esistenza diversa. Ma nonostante il dolore di ogni storia personale e la continua gara per procacciarsi clienti, denaro e pane, le lupe possono contare le une sulle altre, farsi custodi delle reciproche debolezze e paure, proteggersi a vicenda ogni volta che è possibile, senza perdere la capacità di cogliere minuscole gioie quotidiane, ma soprattutto senza perdere la speranza: le strade di Pompei sono piene di opportunità e perfino chi non ha più nulla può trovare un’occasione per rovesciare la sorte in suo favore.

 

Al calar di settembre è arrivata in libreria una vera e propria piccola perla, Le lupe di Pompei è un romanzo meraviglioso, il primo di una trilogia ambientata nella Pompei del 74 d.C. firmata da Elodie Harper. Questo libro è stata una grande scoperta, per me si è rivelato una delle migliori letture a oggi del mio 2022, quasi inutile dirvi che non vedo l’ora di proseguire l’avventura al fianco delle lupe.

Elodie Harper ha scritto un romanzo intenso, denso di emozioni e sentimenti che non può lasciare indifferenti i suoi lettori, si tratta di una storia cruda e violenta, la realtà degli ultimi, degli schiavi privati di ogni cosa compresa la dignità e il proprio nome. Le lupe di Pompei nello stesso tempo è anche una storia d’amore, di sorellanza, di resistenza e resilienza, un inno di coraggio e speranza.

Ho amato leggere questo romanzo a sfondo storico, Elodie Harper è riuscita a teletrasportarmi nella Pompei antica e brulicante di vita, una città lontana e mitologica che ha preso forma tra le mie mani emergendo da pagine di carta e inchiostro; non sono esperta ma ho avuto la sensazione che l’autrice abbia ricercato una certa accuratezza storica: le ambientazioni, le atmosfere, le tradizioni, gli usi e i costumi mi sono sembrati molto realistici e sicuramente immersivi. È stato molto suggestivo camminare al fianco delle lupe nei vicoli oscuri e sporchi, frequentare squallide taverne e le ancor più squallide celle del lupanare decorate con disegni erotici. Le lupe vivono maggiormente nei bassifondi ma ogni tanto ad alcune capita di godere del favore di ricchi anfitrioni che le invitano a partecipare a suntuosi banchetti; è immensa la differenza tra il tenore di vita di chi ha tutto e di chi non ha letteralmente niente, neanche l’essere padrone di sé stesso.

 

Lei non risponde; sa che non è una domanda. Felicio le prende il mento tra le dita, costringendola ad alzare la testa. «Ci sono tanti modi di lasciarsi sfuggire un segreto; uno è starsene lì come una pecorella tremante. Mi sono spiegato?».

 

Le lupe di Pompei sono Amara, Didone, Vittoria, Berenice, Cressa; cinque donne, cinque schiave costrette a vendere il proprio corpo nel bordello cittadino, cinque nomi che non sono neanche i loro veri nomi, cinque identità spezzate e sgretolate. Non tutte le lupe sono nate schiave, c’è chi era una donna libera di buona famiglia che un giorno si è ritrovata venduta a causa di indigenza o di un rapimento; tutte però sognano la libertà, guardano con disperazione al passato e con una piccola speranza verso il futuro, come se fare le prostitute fosse solo una fase di passaggio verso una nuova rinascita. Potenzialmente potrebbe essere così, nella Pompei antica miracoli di questo tipo esistevano ed è così che le lupe guardano con occhi bramosi potenziali anfitrioni o anche i loro stessi aguzzini, tutto pur di scappare dallo squallido lupanare e dalla squallida vita che il fato ha tenuto in serbo per loro. Nella lotta alla sopravvivenza queste cinque donne sanno di poter contare le une sulle altre, tra loro si è creata una meravigliosa e dolorosa sorellanza, nonostante non hanno tra loro legami di sangue sono legate tutte dalla medesima sofferenza e dagli stessi sogni.

Seguire da vicino la vita delle lupe è stata un’esperienza davvero molto coinvolgente, Elodie Harper è stata magistrale a caratterizzare le protagoniste e farle arrivare tutte al lettore, è impossibile non prendere a cuore il destino di queste donne e sperare per loro in un lieto fine. Le lupe di Pompei è stato uno dei romanzi che più mi è piaciuto nel 2022, non vedo l’ora di proseguire l’avventura nel passato.

 

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia Fazi Editore per la copia omaggio

 

 

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