Let’s talk about: Lasciati uccidere di Roberto Leonardi (Leone Editore)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Dopo “L’uomo senza volto” ritorna in libreria Roberto Leonardi con un nuovo thriller, “Lasciati uccidere”, pubblicato da Leone Editore e in uscita proprio oggi.

7 Febbraio

Lasciati uccidere

di Roberto Leonardi

Acquistalo subito: Lasciati uccidere

Editore: Leone Editore
Collana: Mistéria
Genere: Thriller

Prezzo: € 14,90
Pagine: 468

Un bambino trova il corpo di una donna all’interno di una casa diroccata. La vittima è dentro una gabbia, ha un foro in fronte causato da un proiettile e con lei giacciono quattro rondoni morti. Il caso viene chiuso in pochissimi giorni; le prove sono schiaccianti e conducono a un solo uomo: Achille Capodacqua. Il dossier è archiviato, ma il fresco trasferimento del commissario Frau spariglia le carte. Frau vuole vederci chiaro e comincia a indagare di nascosto con l’aiuto della neoagente Lara Iannacci e dell’ispettore Svevo. Un secondo omicidio, dal modus operandi simile al primo, conferma che il vero colpevole è ancora in circolazione.

A volte basta guardare le cose dalla giusta prospettiva, nel mio caso mi è bastato immaginare di trovarmi all’interno di una palla di vetro, una di quelle che contengono le città in miniatura, per godermi tutti i dettagli dello scenario magistralmente disegnato da Roberto Leonardi che con “Lasciati Uccidere” si è dimostrato un narratore in grado di trasformare un’indagine in un rebus nel quale non ha importanza soltanto il quando, ma soprattutto il come.

Ed è così che all’interno di questa sfera di vetro vedo le stagioni cambiare. L’inverno insinua le sue radici in una storia sofferente da cui il dolore emerge attraverso le riflessioni dell’assassino, piccoli frammenti che regalano qualche indizio sul suo disegno e la sua visione d’insieme, ma è la primavera a dettare le regole, un periodo carico di vita per un momento perde la sua intensità e inghiotte il corpo di Beatrice Galosi nelle tenebre, che diventa parte del grande ciclo della vita.

Questo porta Jacopo Frau a riflettere sul caso. Uccisa da un colpo di pistola, chiusa in una gabbia come un’animale, Beatrice era stata data in pasto a dei rondoni affamati, questo riporta a ripensare al ciclo vitale. Quel caso si è talmente insinuato nella mente di Frau da portarlo a volerlo rivedere da una nuova angolazione. Achille Capodacqua, il presunto colpevole, è dietro le sbarre, eppure c’è qualcosa che non va, qualcuno là fuori sta ancora mietendo vittime, una dopo l’altra e fermarlo diventa la sola priorità.

La primavera lascia posto all’estate mentre Frau e la sua squadra, composta da Lara Iannacci e l’ispettore Svevo, indagano sulla scia di sangue lasciata dall’assassino, che indizio dopo indizio rende l’indagine ancora più complessa ma allo stesso tempo succulenta in un viavai di ragionamenti che lo elevano al di sopra di un semplice thriller. Dopotutto il thriller è anche questo, l’indagine e la caccia, uno studio approfondito per entrare dentro la mente del serial killer e comprendere il suo comportamento, da dove nasce la sua voglia di uccidere e cosa c’è alla base di tutto. 

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Più ci penso e più ha senso l’idea che quest’opera abbia una marcia in più, ma se vi aspettate che con uno schiocco di dita la soluzione sia servita e in men che non si dica l’assassino “identificato” come se fosse “indovina chi?”, questo non è il caso. Alla base c’è molto altro, la storia nella storia che si intreccia al caso, permettendo a chi legge di vedere lo scenario a 360 gradi.

È ciclica la visione di Leonardi, un gigantesco Ouroboros che insegue la sua stessa coda per morderla. Ci mostra vita e morte attraverso quattro stagioni, in tutte le sue sfumature, i periodi in cui è diviso l’anno, in chiave musicale e persino nel modo di interpretarle.

Il meccanismo all’inizio mi sembrava arrugginito, pesante, ma Roberto Leonardi mi ha mostrato come i suoi ingranaggi non siano affatto massicci. Alla velocità preferisce la qualità, per questo motivo ingranano lentamente ma ingranano, rivelando una storia densa, ricca di straordinari dettagli che portano il lettore a riflettere, sia sull’indagine ma anche sul senso della vita stessa.

Onestamente dalla trama non sapevo cosa aspettarmi, ma una volta intrapreso il viaggio è stato come ritrovarsi catapultati all’interno di una sinfonia e apprezzare poco a poco ogni singola nota. All’inizio ero più in sintonia con Jacopo Frau, man mano però ho imparato ad apprezzare anche Lara, un personaggio caratterizzato in maniera eccellente.

“Lasciati uccidere” è quindi un rebus la cui soluzione è tutt’altro che semplice, infatti nasconde dietro ad ogni sillaba un altro insolubile indovinello.

“Nel mare oscuro dei suoi pensieri galleggiavano due sfere che si dischiudevano come crisalidi, mettendo in risalto la maschera di gesso di Achille Capodacqua”.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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