Let’s talk about: L’ombra dello sciacallo di Didier Convard (Piemme)

Instagram: @brivididicarta | @stambergadinchiostro

La nostra giornata si tinge di mistero con il romanzo di Didier Convard“L’ombra dello sciacallo”, uno dei tasselli della collana Giallo e Nero de Il Battello a Vapore, con la traduzione di Michela Finassi Parolo.

Data di uscita: 19 Giugno

Acquistalo subito: L’ombra dello sciacallo

Editore: Piemme
Collana: Il Battello a Vapore, Giallo e Nero
Genere: Giallo, Libri per bambini
Traduzione: Michela Finassi Parolo
Età: Dagli 11 anni
Illustrazione di copertina: Giordano Poloni

Prezzo: € 9,90
Pagine: 123

Un archeologo viene trovato morto in una stanza pervasa da un intenso profumo di menta. Trent’anni prima aveva partecipato agli scavi di una misteriosa tomba egizia. Qualche giorno dopo, anche un altro studioso viene trovato morto, questa volta tra un forte profumo di incenso. Quale terribile segreto si cela dietro la vicenda accaduta in Egitto tanti anni prima?

La settimana prosegue a rilento, scandita dalle letture che mi tengono compagnia e gli impegni da portare a termine, poco a poco si sta delineando un percorso che mi sta regalando soddisfazioni e che spero continui ad evolversi. Tra le mie ultime letture c’è un giallo per ragazzi di cui vi voglio parlare, L’ombra dello sciacallo di Didier Convard, una storia intrigante, un mistero incentrato sulla figura di Anubi.

La collana Giallo e Nero de Il Battello a Vapore ha come protagonisti storie tenaci, ricche di mistero e suspense, indagini in grado di travolgere come un fiume in piena i più giovani ma anche gli adulti; per ora conta quattro pubblicazioni: L’ombra dello sciacallo di Didier Convard, Il gioco dell’assassino di Sandra Scoppettone, La strana scomparsa del Signor Goody di Natalie Babbitt e Cercasi commessa al reparto omicidi di Katherine Woodfine.

Di queste quattro pubblicazioni vi parlerò poco per volta, partendo proprio dal romanzo di Convard, scrittore francese che ha mosso i suoi primi passi come sceneggiatore e disegnatore di fumetti, collaborando con la rivista “Tintin”. Pubblicato per la prima volta nel 1998 da Piemme Junior con il titolo de “I tre delitti di Anubi” e ristampato nel 2014, L’ombra dello sciacallo è ritornato in libreria con una nuova veste grafica, curata nei minimi dettagli e impreziosita dall’illustrazione in copertina di Giordano Poloni.

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Da quando ho visto la collana Giallo e Nero in anteprima a Mare di Libri non riuscivo a staccare gli occhi dalle copertine, una più bella dell’altra, ricche di bellissime illustrazioni e con una grafica semplice ma incisiva, che potrebbe attirare sia grandi che piccini.

La nostra storia comincia a Parigi, a casa di un noto egittologo, il professor Lèonard Mèlisson, che viene ritrovato morto nel suo studio. Se si osserva la scena del crimine e il corpo della vittima, all’inizio, non si nota nulla, se non fosse per il penetrante odore di menta e la presenza di un felino di una particolare razza.

Il delitto in sè rappresenta un enigma, qualcosa che a prima vista sembra soltanto senza senso, ma che quando si ripresenta mietendo un’altra vittima, il professor Rèbouvile, si trasforma in una caccia all’uomo. Tutti si chiedono chi possa essere l’assassino col gatto, una figura che agisce indisturbata nell’ombra e che poco a poco comincia ad attirare i media, attirando l’attenzione sui suoi crimini e facendo scervellare tutti sul come e perchè l’abbia fatto.

Quentin è un ragazzino sveglio, la sua intelligenza superiore alla norma gli permette di analizzare ogni elemento da più angolazioni, è spesso lui ad aiutare suo padre, l’ispettore Sèbastien Victor, a cogliere quei dettagli sfuggenti, chiavi per risolvere un delitto. 

C’è qualcosa che sfugge alla polizia, qualcosa che ha radici molto profonde e radicate in quel lontano 15 gennaio del 1962, quando Mèlisson, Rèbouvile e Lamorrise, hanno effettuato degli scavi in Egitto, riportando alla luce qualcosa di antico e prezioso, insieme ad una “maledizione”. E se dietro questi delitti non ci fosse una mano umana bensì la tremenda collera di un antico dio egizio? 

Per essere un giallo per ragazzi devo dire che è ben equilibrato, sia la storia che il mistero dietro ai crimini si mescolano bene alla narrazione, regalando ai lettori un romanzo interessante e coinvolgente, che si legge davvero in breve tempo. Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che il caso gira attorno all’antico Egitto e una presunta maledizione, ecco che abbiamo il cocktail perfetto per affascinare anche i più pigri, tutti coloro che normalmente si tengono alla larga dai libri, ma che con questi presupposti potrebbero fare un’eccezione. 

Tutti noi da piccoli sognavamo di diventare archeologi all’inizio, chi per i documentari di Super Quark, chi per i film de La mummia o Stargate e chi invece per Jurassic Park, in ogni caso questo romanzo è capace di soddisfare le fantasie di tutti, immergendoci in una storia che scava a fondo nella storia.

L’ombra dello sciacallo è un grande tassello di una collana che si prospetta ricca di casi interessanti, suspense e una certa dose di mistero per catturare chiunque fra le pagine di questi libri.

“È un ricordo. O un sogno. Il sogno fragile di un uomo consapevole che, domani, la sua memoria sarà ancora meno precisa. Perchè ogni giorno che passa getta sulla sua mente una manciata di polvere, trasformandola piano piano in un sepolcro vuoto”.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Piemme per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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