Let’s talk about: Stan Lee. Il padre dell’universo Marvel di Bob Batchelor

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Concludiamo la settimana con Bob Batchelor e il suo “Stan Lee. Il padre dell’universo Marvel”, pubblicato da Leone Editore, con la traduzione di Sara Terrinoni e Amanda Schüpbach.

Data di uscita: 8 Novembre

Acquistalo subito: Stan Lee. Il padre dell’universo Marvel

Editore: Leone Editore
Collana: Sàtura
Traduzione: Sara Terrinoni e Amanda Schüpbach
Genere: Biografie e autobiografie

Prezzo: € 19,90
Pagine: 288

L’Uomo Ragno. L’Incredibile Hulk. Iron Man. Questi sono solo alcuni dei supereroi frutto della mente di Stan Lee. Dalla giovinezza nella New York della Grande Depressione al ricevere la National Medal of Arts, la vita di Lee è stata straordinaria quanto le avventure elettrizzanti che ha ideato per decenni. Dai milioni di fan dei fumetti degli anni Sessanta fino ai miliardi di spettatori dei film Marvel in tutto il mondo, Stan Lee ha influenzato più persone di quasi chiunque altro nella storia della cultura popolare. In Stan Lee – Il padre dell’universo Marvel, Bob Batchelor esplora il modo in cui Lee grazie al proprio talento naturale e al duro lavoro è diventato redattore della Marvel Comics già da adolescente. Dopo anni di esperienza nel settore, Lee ha poi deciso di rischiare, creando con Jack Kirby e Steve Ditko i Fantastici Quattro, Spider-Man, Hulk, Iron Man, gli X-Men, gli Avengers e tanti altri in una raffica creativa che avrebbe rivoluzionato il mondo dei fumetti per generazioni, trasformando la Marvel da una società di second’ordine in un editore leggendario.

Un duro colpo è stato inferto agli appassionati del mondo dei fumetti e non settimana scorsa, quando è stata diffusa la notizia della morte di un grande fumettista, che ha accompagnato e che ancora accompagna molti di noi: Stanley Martin Lieber, noto comunemente con il suo pseudonimo Stan Lee.

L’8 novembre Leone Editore pubblica “Stan Lee. Il padre dell’universo Marvel” di Bob Batchelor, storico culturale e biografo, che attraverso questo saggio dipinge la figura di uno degli uomini che ha rivoluzionato il mondo dell’editoria e il modo di fare fumetti, partendo dalle sue origini, per delineare i passaggi che lo hanno reso il mito che conosciamo anche oggi.

Prima di Stan Lee, l’uomo dietro la Marvel, c’era Stanley Martin Lieber, figlio di immigrati ebrei di origine romena, messi a dura prova dalla Grande Depressione, un periodo buio della storia americana in cui l’economia era totalmente crollata, lasciando sul lastrico gran parte della popolazione.

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A causa di questo la sua famiglia non riusciva ad andare avanti, sempre in bilico fra gli stenti e il precipizio, per questo motivo pur di racimolare qualche soldo Lee cercava lavoretti part-time che potessero conciliarsi in qualche modo anche ai suoi studi. Dalla maschera al cinema, il fattorino presso una fabbrica di jeans, a scrittore di necrologi di celebrità, il fumettista non è mai stato con le mani in mano, neanche a scuola, alla DeWitt Clinton High School, dove le attività extra scolastiche plasmavano quello che era già il suo talento per la scrittura.

Sin da giovane il suo talento è sempre stato fuori dal comune e tutto questo lo ha portato a diventare uno dei pilastri del mondo dei fumetti, che come i suoi personaggi ha fatto la gavetta prima di arrivare al successo con la Timely Comics, che in futuro sarebbe stata conosciuta come Marvel. Ma questo è solo l’inizio del suo strabiliante viaggio.

Se posso essere onesta leggere Stan Lee attraverso il punto di vista di Bob Batchelor è stata un’esperienza unica, l’autore è riuscito a cogliere quelli che erano i punti forti del fumettista, rendendo la biografia divertente e allo stesso tempo interessante, ricca di curiosità e retroscena che forse non tutti conoscono, sulle orme di colui che da addetto alle copie presso la Timely Comics è diventato il padre di un impero. 

La notizia della sua morte ha lasciato tutti con l’amaro in bocca, dopo anni duro lavoro questo gigante buono ci ha lasciati con tante lacrime, soprattutto dopo tutti i suoi innumerevoli cameo o pubblicità, dove appariva sempre sorridente e pieno di vita, cercando di rappresentare al meglio lo spirito dei suoi eroi. 

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Ho scelto Spiderman per dirgli addio perchè è uno dei personaggi del multiverso Marvel che risulta più stupefacente fra tutti, con i suoi commenti sarcastici, il suo umorismo e il suo grande spirito, è un ragazzo che veste dell’eroe e che, come il suo creatore, è partito dal basso, da semplice fotografo freelance è diventato uno dei più grandi supereroi. Questo è un po’ quello che ritorna in tutti i suoi lavori, Stan Lee metteva un pezzo di sè in ognuna delle sue creazioni, rivoluzionando il modo di fare fumetti, perchè inventando qualcosa senza un’anima difficilmente si può far arrivare al lettore ciò che si vuole raccontare.

Dalla seconda guerra mondiale con Capitan America ai mutanti dei giorni nostri ognuno dei suoi eroi incarna lo spirito della sua epoca, portando la nostra attenzione quel messaggio di speranza di cui c’è sempre bisogno, dall’intrepido Capitano che lotta contro i nazisti ai mutanti che cercano di ottenere i propri diritti in un mondo di essere umani che li odia e li teme. Entrambi questi sono temi attuali, che continuano a ritornare nonostante il mondo vada avanti, perchè in fondo sembra che noi esseri umani non siamo poi così bravi a migliorare noi stessi quanto ad autodistruggerci.

La rivoluzione supereroistica di Stan Lee ebbe inizio negli anni ’60, una vera sfida per lui stesso che per un momento si è ritrovato a dubitare dell’impatto del suo lavoro sugli altri, per questo ha scelto di fare a modo suo, ignorando le direttive di chi era sopra di lui e creando insieme a Jack Kirby, “I fantastici quattro” nel 1961, da quel momento comincia a lavorare sull’idea di un universo vasto in cui diverse storie si intrecciano per creare una vera e propria realtà parallela, un mondo come il nostro popolato però da persone dotate di poteri straordinari. Subito dopo “I fantastici quattro” questa “rivoluzione” fumettistica continuò con Hulk e Thor (1962), Iron Man e gli X-Men (1963), tutti creati in collaborazione con Kirby mentre, parallelamente a questi, nacquero anche Daredevil (1964) con Bill Everett e il Dottor Strange (1963) con Steve Ditko. Sempre con quest’ultimo nel 1962, invece, nasce L’Uomo Ragno, il vostro affezionatissimo Spiderman di quartiere, il simbolo che anche chi è ritenuto un perdente può essere stupefacente.

Bob Batchelor ricompone la figura di Stan Lee, tassello dopo tassello, in maniera magistrale, regalando agli appassionati un piccolo scorcio della vita di colui che ha plasmato i loro sogni. 

«Stan, dobbiamo sfornare un bel po’ di eroi.»

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Leone Editore per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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