Let’s talk about: Una per i Murphy di Lynda Mullaly Hunt (Uovonero)

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Proseguiamo con un romanzo per giovani adulti, “Una per i Murphy” di Lynda Mullaly Hunt, pubblicato da Uovonero e tradotto da Sante Bandiraldi.

Pagine: 245

Una per i Murphy

di Lynda Mullaly Hunt

Acquistalo subito: Una per i Murphy

Editore: Uovonero
Collana: Abbecedanze
Traduzione: Sante Bandiraldi
Genere: Libri per bambiniYA
Età: Dai 9 anni

Prezzo: € 14,00
Data di uscita: 31/10/18

Carley Connors è una ragazzina fortunata. Almeno a sentire quel che dice la sua assistente sociale, la signora MacAvoy. Ma sarà vero? Carley viene da Las Vegas, un posto dove piangere è da idioti. Non piange nemmeno quando si ritrova piena di lividi nella stanza di un ospedale del Connecticut, con sua madre in corna, ma non riesce a evitare l’affido temporaneo presso una famiglia sconosciuta. I Murphy sembrano usciti da uno spot pubblicitario: ordinati, carini, perfetti. Così perfetti da sembrare finti. Carley sa che non potrà mai far parte di quel mondo, lei che i vestiti li va a “comprare” nei cassonetti dell’Esercito della Salvezza e che mangia pastina in brodo direttamente dalla lattina. Ma quella che all’inizio le sembra una prigione, poco alla volta si trasforma in una vera casa. Sarà per la gentilezza della signora Murphy, che non si arrabbia mai con lei e la fa sentire per la prima volta ascoltata, o per la simpatia dei piccoli Michael Eric e Adam. O per il fatto di fare cose normali, come andare a scuola e avere un’amica. In un posto che odora di bucato e profuma di torta alle mele e succo d’arancia a colazione, Carley impara a mangiare pollo in casseruola, a giocare ai supereroi e alle automobiline, a sapere che non sempre verrà accettata, ma può almeno provarci. E farà breccia anche nel cuore del duro Daniel, più simile a lei di quanto entrambi possano immaginare. Forse basta solo trovare il coraggio di togliere la maschera della paura per riuscire a diventare l’eroe di qualcuno.

Proseguiamo la settimana con il romanzo di Lynda Mullaly Hunt“Una per i Murphy”, una storia dal forte impatto emotivo dal momento che tratta di tematiche delicate: il complicato mondo delle adozioni e delle violenze domestiche. Questa è una lettura che consiglio vivamente sia ai più giovani che ai più grandi, dato che è l’autrice stessa a mostrarci queste vicende attraverso gli occhi della sua giovane protagonista, Carley Connors, che con il suo sguardo riesce a renderci consapevoli delle dinamiche che riguardano l’adozione di qualcuno che viene da una situazione difficile e violenta.

L’ambiente in cui viveva Carley era malsano, caotico e mefitico, una casa che sembrava trasformarsi in una putrida palude, dove al primo passo falso si aprivano sotto di lei le fauci di un vorace alligatore, il suo patrigno, un uomo violento che senza alcun pretesto si sentiva grande ad alzare le mani su qualcuno che al contrario di lui era tanto piccolo.

Per questo motivo, quando la situazione degenera e raggiunge il punto critico la madre di Carley si frappone fra sua figlia e il suo uomo, diventando il bersaglio della sua ira. Questo però le costa l’ospedale e anche sua figlia che viene allontanata dopo che il suo violento patrigno viene arrestato e portato via dalla polizia, ma mai la bambina avrebbe pensato che andare in un posto nuovo sarebbe potuta essere la via di fuga dalla sua triste vita.

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Viene affidata ai Murphy, una famiglia allegra e vitale, l’esatto opposto della sua famiglia-palude nella quale ha sguazzato fino ad ora. Questa è la sua occasione per provare cosa voglia dire davvero “essere una famiglia”, cosa sia l’amore e l’affetto sincero, cosa vuol dire sacrificarsi un poco per avere tanto in cambio.

Vedere tutto questo nei Murphy la disorienta spingendola a costruire un muro che impedisca alla sua nuova famiglia di conoscerla per quella che è, una creatura piccola ma intelligente che ha sofferto tanto e che vorrebbe essere come gli altri. La luce della spensieratezza e della felicità non ha mai raggiunto il cuore della sua palude ed esporsi così apertamente ai raggi del sole quasi la brucia, all’inizio, ma pian piano quella sensazione dolorosa si trasforma in un caldo teporeche inizia a piacerle.

Come ben sappiamo nella vita le cose piacevoli hanno spesso una fine e il lieto fine non esiste, per Carley arriva quindi il momento di crescere e capire quale sia il suo vero posto nel mondo, un percorso ad ostacoli dove non importa arrivare subito alla meta, ma imparare dal percorso e dalle esperienze, comprendere l’importanza di certi insegnamenti e in particolar modo imparare a perdonare se stessi.

All’inizio ho pensato che il finale di questo libro fosse amaro per la piega che stava prendendo la narrazione, ma poi ho capito che per quanto fosse dura la realtà era anche quella parte dell’insieme, un nuovo sapore da aggiungere al proprio piatto, perchè la vita non può essere solo dolce o saporita, da qualche parte ci deve essere sempre quella nota di amaro che ci riporta coi piedi per terra.

Soltanto quando impariamo a conoscere appieno cosa sia la tristezza possiamo assaporare con gusto la felicità, che per quanto possa essere fugace resterà per sempre impressa nella nostra memoria. Ora che Carley ha provato con mano cosa vuol dire essere felice avrà un nuovo scopo nella sua vita, una nuova traccia da seguire, che si spera la porterà alla tanto agognata pentola d’oro alla fine dell’arcobaleno.

L’autrice ha saputo mordere la carta con uno stile semplice che sa suscitare emozioni, la sua narrazione è diretta e schietta, capace di trasportare chiunque all’interno delle sue storie che sanno essere tanto toccanti quanto realistiche. Senza dubbio saper parlare di qualcosa di così complesso necessita di una grande quantità di lavoro e di una sensibilità non comune che le permette di calarsi non solo nei panni di chi subisce, ma anche in quelli di chi li aiuta a superare i momenti difficili.

Una per i Murphy è una storia capace di tirare fuori da una palude chi si trova in difficoltà, una testimonianza importante per poter capire cosa sia la vera felicità.

«Sono a posto». Ma quello che sto veramente pensando è che mi sento come un uccello che sbatte le ali sott’acqua. Non ho mai avuto nessuno che si sia preso cura di me in questo modo, o che si sia preoccupato di sapere se ho bisogno di qualcosa.

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di uovonero per la copia omaggio.

 

May the Force be with you!
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