Let’s talk about: “Your Name” di Makoto Shinkai

“Intrappolati in uno strano sogno che sembra la vita di qualcun altro.”

IL FILM

Acquistalo subito: Your name (Kimi no na wa)
Durata: 107 minuti
Regia: Makoto Shinkai

Your Name. è il nuovo capolavoro di Makoto Shinkai, il creatore di meraviglie come Giardino delle Parole, 5 cm per secondo, Viaggio verso Agartha e La Voce delle Stelle.

Mitsuha, una liceale che vive In una città di montagna, si ritrova, in sogno, nei panni di un ragazzo. Una stanza mai vista prima, amici che non conosce e Tokyo che si estende davanti a lei. Nel frattempo, Taki, un liceale che abita proprio a Tokyo, vive la stessa esperienza, ritrovandosi, in sogno, nel corpo di una ragazza, in una città sperduta fra le montagne. Presto si accorgeranno dello “scambio” onirico, ma… L’incontro di due realtà così diverse mette in moto gli ingranaggi del destino.

Let’s talk about “Kimi no na wa”

Il nostro giovedì si alterna tra un romanzo meraviglioso e un film d’animazione stupendo. Entrambi hanno una cosa in comune, sono stati in grado di farmi commuovere come non mai. Il protagonista del nostro angolo dedicato ai film è “Your Name”, scritto e diretto da Makoto Shinkai.

Questo probabilmente è stato uno dei film con il record d’incassi in tutto il mondo e io ho aspettato a vederlo, temendo mi deludesse e invece mi sono ritrovata a piangere le mie lacrime migliori.

Il ciclo dedicato agli anime distribuito da Nexo Digital permette di godersi film d’animazione strepitosi, non vedo l’ora di vedere “La forma della voce” di Naoko Yamada e “Never ending man” di Hayao Miyazaki. Ma torniamo al film.

Itimori. Mitsuha Miyamizu è una giovane studentessa, stanca della sua vita, incatenata a famiglia e tradizioni. Da quando è morta sua madre vive con sua nonna, Hitoha e sua sorella minore, Yotsuha. Suo padre ha scelto di condurre una vita da politico pur di allontanarsi dal ricordo doloroso della moglie. Come ogni ragazza della sua età, Mitsuha, vorrebbe qualcosa di più, una svolta che possa permetterle di vivere qualche nuova avventura, perché no, a Tokyo.

Tokyo. Taki Tachibana è un liceale che per tirare avanti svolge un lavoretto part-time come cameriere al ristorante “Il giardino delle parole”. A differenza di Mitsuha, Taki è una testa calda che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e questo spesso lo porta a mettersi nei guai. Chi lo circonda lo teme, per via del suo carattere. Vive da solo con il padre e non ha una ragazza, concentrato su altro. Anche lui sogna una vita diversa per colmare il vuoto della sua esistenza.

Qualcosa di strano accade quando Taki si risveglia nel corpo di Mitsuha e da quel momento niente è più lo stesso. Quello che sembrava un sogno si trasforma in realtà per i due studenti, alle prese con questa nuova situazione da gestire. Capire come sia possibile uno scambio del genere è difficile, soprattutto quando si tratta di due realtà differenti, che sembrano essersi sfiorate per caso e aver intrecciato i fili del destino nel momento sbagliato.

Due ragazzi così diversi si ritrovano a vivere una situazione assurda, ma sarà questa a stravolgere le loro vite e arricchirle. Mitsuha riuscirà a cambiare poco a poco la vita di Taki e quest’ultimo aiuterà la ragazza ad aggiungere ciò che mancava alla sua esistenza. Pur essendo distanti i due sembrano completarsi, come due facce della stessa medaglia.

Lentamente cominciano a conoscersi attraverso quegli scambi, a lasciarsi messaggi ed istruzioni da seguire per non risultare sospetti ed è in questo loop continuo che i due maturano, cominciando ad aprire gli occhi su realtà diverse dalle loro e iniziando a provare qualcosa l’uno per l’altra.

Riassunta così sembra una storia qualunque arricchita da un pizzico di magia, ma la verità è che Makoto Shinkai porta sul grande schermo una storia straziante, devastante e angosciante. Ero abituata al suo modo di sedare qualsiasi entusiasmo con la sofferenza, avendo avuto modo di vedere anche “5 cm per secondo”, altra storia magnifica ma lancinante.

Shinkai si serve di metafore per descrivere la vita ma anche il destino, che immagina come dei fili sempre pronti ad intrecciarsi con quelli di altre persone. Ciò che accade nella vita non è mai per caso per il regista, ma spesso sono proprio questi scherzi del destino che portano a scoprire qualcosa in più su sé stessi.

Non posso scendere nei dettagli perché ogni accenno è un possibile spoiler sulla storia e ovviamente sul finale. Posso però dirvi questo. “Your name” è poesia allo stato puro.

Ogni scelta dalle ambientazioni, i dialoghi e la colonna sonora, rende il tutto ancora più magico, portando lo spettatore a volverne di più. Ho letto un’intervista dove il regista sosteneva che a questo film mancasse qualcosa, probabilmente il mio occhio non è così critico ed esperto, ma sono certa invece di ciò che ho provato. È stato come salire su una montagna russa emotiva, pregando per il lieto fine e allo stesso tempo, beandomi dei meravigliosi scenari dipinti, quasi palpabili.

In “Your Name” ogni elemento ha la sua importanza, che sia esso un luogo o un piccolo fermaglio. È un film d’animazione in cui tuffarsi, il perfetto rifugio per coloro che amano gli anime ma anche per quelli che adorano perdersi tra le storie un po’ strazianti, rese magiche dalla caratterizzazione dei personaggi, la storia e ovviamente quelle perle di saggezza in grado di impartirci qualche lezione di vita. Dire che è meraviglioso, è poco.

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