Macchioline: Il canto dello storno di Octavie Wolters

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Il protagonista di oggi è “Il canto dello storno” di Octavie Wolters, pubblicato da Camelozampa nella collana Le piume con la traduzione di Anna Patrucco Becchi.

Data di uscita: 22 Marzo

Acquistalo subito: Il canto dello storno

Editore: Camelozampa
Collana: Le piume
Traduzione: Anna Patrucco Becchi
Genere: Libri per bambini e ragazzi
Età: dai 4 anni

Prezzo: € 16,90
Pagine: 32

Dall’alto, lo storno pensa che è tutto così meraviglioso: la pianura coperta d’erba, i campi di grano, le nuvole, la brezza dal mare, come il cielo può essere limpido. Vuole farne una canzone, una canzone sulla bellezza di tutto. Lo racconta agli altri uccelli e ognuno di loro ha qualcosa da aggiungere al suo canto: per il picchio la bellezza degli alberi, per il gufo quella della notte, per il martin pescatore l’acqua… Questo picture book meravigliosamente illustrato ci ricorda l’infinita bellezza che si può trovare nella vita di tutti i giorni, se solo guardiamo abbastanza da vicino.

Nera d’inchiostro, proprio come la nostra stamberga, è macchiata la storia dello storno, un uccello che desidera cantare la vita, la bellezza e l’avventura. Nei suoi viaggi incontra diversi suoi simili e ognuno di loro riesce ad arricchire il suo canto con una nuova esperienza, con un nuovo punto di vista, che sia esso un riflesso della vita reale oppure un nuovo angolo di mondo tutto da scoprire.

La storia di oggi è un inno alla bellezza del mondo, alla meraviglia delle piccole cose che spesso e volentieri – anche per mancanza di tempo – non riusciamo ad apprezzare pienamente. Un piccolo storno, quindi, vaga per la campagna con gli occhi pieni di stupore. Ogni singolo angolo intonso è straordinario, che sia esso una collina o una foglia trasportata dal vento. C’è bellezza in ogni angolo di mondo e per questo decide di intonare un canto che possa racchiudere lo splendore di ciò che osserva.

Ogni suo simile arricchisce il suo canto con tanti nuovi spunti di riflessione, ampliando così la visione di un piccolo storno curioso, amante della vita e di ciò che la circonda. Per ogni volatile, infatti, ci sono aspetti importanti della natura e della vita che vanno accentuati, chi per un aspetto e chi per un altro, ma in questo piccolo e al tempo stesso grande racconto naturale e vitale si fa largo anche la consapevolezza che non bisogna mai dimenticare di “cantare” di se stessi perché, per quanto difficile, solo noi sappiamo chi siamo realmente.

Octavie Wolters è un’illustratrice olandese che per la prima volta si cimenta in un picture book, breve ma intenso, carico di significati profondi, tanta introspezione e uno sguardo sul mondo dal punto di vista di un piccolo animale che ricerca la bellezza e le emozioni laddove gli esseri umani hanno smesso di cercarla.

Attraverso uno stile xilografico molto evocativo, l’autrice riesce a farci entrare nel mondo della natura e metterci in contatto con essa attraverso le incisioni tracciate dalla sgorbia sul legno, ci fa conoscere il mondo attraverso una delle tecniche artistiche artigianali più importanti del mondo dell’incisione.

Per chi non lo sapesse la xilografia è una tecnica di incisione su legno che permette di stampare immagini in serie attraverso un torchio o una tecnica di pressione alternativa come ad esempio, la tecnica del cucchiaio. La particolarità di questa tecnica incisoria è che l’immagine viene ricavata direttamente dalla lastra, ciò che viene scavato diventa la parte bianca che si ottiene in stampa, mentre il rilievo risultante dallo scavo è l’immagine che verrà stampata dalla matrice sul foglio una volta inchiostrata.

Immaginate quindi l’immenso lavoro dietro questo libro, ogni tavola è una lastra di legno dalla quale sono state tirate fuori delle figure con grande fatica, precisione e pazienza. Lavorare in questo modo è come disegnare al contrario, ciò che si realizza è il vuoto e ciò che resta è il pieno, un po’ come il viaggio dello storno, che avendo una canzone vuota la riempie delle esperienze dei suoi simili, finendo così per creare la sua più grande melodia. 

È proprio qui che l’autrice e lo storno si incontrano, nella fatica e nella pazienza che sono state richieste ad entrambi per realizzare la loro opera, un ragionamento difficile che richiede una mente aperta e al tempo stesso flessibile, pronta a farsi scolpire non solo dalla propria esperienza ma anche da quella degli altri.

In fondo l’incisione xilografica è un po’ come la scultura e, il grande Donatello diceva sempre che non era lui a scolpire la pietra dandogli la forma desiderata, lui era solo la mano con cui la pietra decideva di raccontare la sua storia, e allo stesso modo il legno intagliato non aspettava altro che raccontare la storia del piccolo storno, ma è solo grazie alla sensibilità della sua autrice che un mezzo inanimato è riuscito a diventare il tramite di tantissime emozioni.

«Intonerò un canto, pensò lo storno, un canto su come tutto sia meraviglioso se lo guardi come faccio io. E lo intonerò per chiunque voglia ascoltarlo».

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Camelozampa per la copia omaggio.

 

 

 

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