Inku Stories: The second goldfish di Panpanya

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Oggi torniamo a parlare di Panpanya con il suo The second goldfish, una sorta di comfort zone per me che ho imparato ad apprezzare il suo stile con An invitation from a crab.

Data di uscita: 13 Gennaio

Acquistalo subito: The second goldfish

Editore: Edizioni Star Comics
Traduzione: Ernesto Cellie e Chieko Toba

Pagine: 192
Prezzo: € 9,90

La piccola protagonista dei nuovi episodi firmati “panpanya” indaga alcuni aspetti della quotidianità che siamo abituati a dare per scontati, scoprendo ad esempio che le regole di un gioco semplicissimo come il nascondino possiedono un senso profondo, che l’esigenza di fare ordine dentro casa si scontra con quella di conservare ricordi preziosi, o che esiste una precisa catena produttiva dietro il commercio degli amuleti sacri. La quarta uscita di panpanya works ci accompagna anche stavolta alla scoperta della poesia che si cela nei paradossi della realtà.

Quasi due anni fa leggevo An invitation from a crab, una lettura diversa dalle mie solite, niente corpi deformati capaci di tormentare anche il più coraggioso dei lettori, giovani protagonisti con responsabilità derivanti i loro quirk o i mugiwara alle prese con un arco narrativo che ci avvicina al centesimo volume. Una raccolta come quella di An invitation from a crab mi ha portata a scoprire un autore capace di dare al comune un significato più profondo, basti vedere anche il suo sito web minimalista dalle riflessioni però interessanti che prendono vita dalle tavole che illustra e dall’espressività delle sue parole.

Panpanya per me è stato in un certo senso una canzone che non avrei mai immaginato di ascoltare più e più volte. Quella lettura peculiare mi ha avvicinata così al suo tratto eccezionale, alla sua precisione meticolosa e al forte contrasto che crea con la sua piccola protagonista, semplice e al tempo stesso un po’ “goffa”, che però mette in risalto tutto ciò che la circonda, permettendo a noi che leggiamo di immergerci ancora di più nel “microcosmo panpanya” che regala all’ordinario un tocco straordinario.

The second goldfish porta avanti la sua narrazione con situazioni sempre diverse a cui aggiunge anche delle piccole riflessioni senza tavole, solo un flusso di coscienza che però porta all’attenzione in qualche modo situazioni, temi o parole che vengono rielaborati per dare una visione unica e in qualche modo nuova di un qualcosa che però appare comune. Questo è Panpanya: aggiunge una nuova prospettiva alla cara e vecchia comune visione. È in un certo senso un trasformista che continua ad interrogarsi sul perché delle cose e nel farlo pone al centro la sua piccola protagonista, che attorno a un ambiente definito, tratteggiato in maniera realistica appare un abbozzo come i personaggi che la circondano, qualcuno dalle sembianze animali e bizzarre, quasi cartooneschi che si staccano dallo sfondo e portano, storia dopo storia, qualcosa di nuovo.

Questa è una raccolta che ci porta all’interno delle situazioni più “disparate” in un contesto ordinario, come ad esempio un suono udibile due minuti al giorno che non muore lì, innesca un desiderio di scoperta o un cassetto pieno di oggetti che all’apparenza sono robaccia, dimenticati chissà da quanto e dai quali non si riesce comunque a staccarsi sono i ricordi che si legano agli oggetti e lasciano una traccia di noi. Per non parlare di un gioco semplice come nascondino che viene visto da occhi forse un po’ più adulti, ricercando nella strategia la vera chiave di vittoria o di un calendario che pagina dopo pagina riporta alla memoria gli avvenimenti più importanti di un anno, domandandosi se si riesca ad andare oltre ai dodici mesi appena vissuti o se nel ricordare sfugga qualcosa.

L’universo di The second goldfish è fatto di semplici piccole storie in continua trasformazione, raccontate da un mano molto abile nel tratteggiare ambientazioni realistiche, giocando con il tratto e le ombre che si animano durante le situazioni in cui si muovono i personaggi, rendendo così evidente il distacco tra i due. È spontaneo nel narrare ed immergere i suoi protagonisti all’interno delle tematiche scelte, essi risultano perciò sì curiosi, ma rappresentano anche una nuova chiave di lettura nel decifrare la visione del mondo di Panpanya.

Lo dicevo anche nel mio articolo precedente e lo ribadisco anche ora: leggere un autore come questo è stimolante, le storie seppur brevi riescono a tirare fuori la sua vera essenza mentre ci sia avventura nella prossima storia o ci si sofferma tra le sue riflessioni, in questo senso l’involucro di Edizioni Star Comics ce lo presenta come una sorta di “manuale di istruzioni” per catturare un pesce rosso, manuale dal contenuto però straordinario che conferma la sua unicità.

⚜ Manga simili: An invitation from a crab
⚜ Pagine lette: 192
⚜ Da consumarsi preferibilmente: Tra un ritaglio di tempo e l’altro godendovi un momento di relax.

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Star Comics per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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