Music Monday: Il campo di Gosto di Anna Luisa Pignatelli

Il protagonista del music monday di oggi è “Il campo di Gosto, il romanzo di Anna Luisa Pignatelli pubblicato da Fazi Editore.

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Buongiorno, lettori! Pronti a ripartire? Per quanto mi riproponga di ricaricare le pile durante il fine di settimana finisce sempre alla stessa maniera: ricominciare diventa difficile, specialmente quando il sole continua a giocare a nascondino e il freddo è lì pronto a darmi lo schiaffo finale per buttarmi definitivamente giù dal letto. Eppure, ciò nonostante, quello di oggi non ha niente a che fare con un giorno frenetico come questo, leggendo “Il campo di Gosto” si ha come l’impressione che il tempo scorra lentamente.

La storia di Agostino detto Gosto finisce per travolgere come un fiume in piena. Un uomo già al “capolinea” continua a sperare e credere negli esseri umani, quasi come fosse normale non crederci affatto. D’altronde Gosto ha sempre vissuto a Montici, la sua piccola bolla di partenza e arrivo, che lo ha visto prendere il via e perdere più del previsto. Eppure lui a quel luogo è affezionato, dalle persone ha sempre preso il bello e il brutto trasformando il tutto in ricordi da racchiudere quasi come se fossero un tesoro.

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Lui confinato in un lavoro come tanti deve fare i conti anche con chi tenta di approfittarsi della sua indole pacata, scambiandola per stupidità o ingenuità. Gosto, però, attraverso il suo punto di vista unico ci regala una visione diversa del mondo, una che filtra sì la parte negativa ma mostra anche come una piccola cosa possa fare la differenza. A meta raggiunta si ritrova da solo in un campo “sconfinato” e indomito, che gli ricorda un po’ la giovinezza, quelli in cui lasciarsi andare ad un follia è quasi un desiderio proibito che provoca un brivido piacevole che dimostra quanto sia bello vivere. 

Vivere come Gosto significa fare i conti anche con chi non lo capisce affatto, partendo da sua moglie Zelia, sempre intenta a nutrirsi dei pettegolezzi di quartieri e sua figlia Mirella, incapace di legare con il padre. Quando entrambe decidono di andarsene smettono addirittura di pensare a lui, abbandonandolo a se stesso. La vita di Gosto però non si ferma del tutto, rallenta al punto da rendere uno spazio selvaggio come il terreno dove vive un’opportunità di svolta, un luogo dove costruire realmente qualcosa dal momento che con la sua famiglia non ha avuto la possibilità.

Già dall’inizio questo romanzo breve mostra quanto il contrasto sia importante per Anna Luisa Pignatelli. A piccoli scorci rigogliosi e naturali viene contrapposto ciò che ci racconta Gosto, la sua vita al capolinea fortemente influenzata, anche se non sembra, dal giudizio severo di chi lo ha conosciuto. Pur sembrando sempre pacato, il suo animo è perennemente irrequieto, senza mostrarsi riesce a trasmettere perfettamente ciò che sta provando dai pensieri intimi che la scrittrice ci regala.

Di fronte alla freddezza di quelle stelle, che parevano immobili ma ruotavano anche loro come tutto quel che esisteva in cielo, si sarebbe sentito più che mai irrilevante, se non fosse stato per quel pezzo di terra su cui stava seduto, che gli dava l’impressione di avere un posto suo nell’universo infinito, e titolo a starci, e gli pareva perfino d’irradiare pure lui un po’ di luce.

Leggere “Il campo di Gosto” mi ha fatto entrare in quella dimensione idilliaca e cruda allo stesso tempo, un luogo in cui soffermarsi ad osservare spazi senza fine dona serenità e nello stesso momento da uno schiaffo in faccia, uno shock che ti riporta alla realtà, a quella da cui stai sfuggendo per non pensare ai problemi della vita quotidiana. Sarò ripetitiva ma per me quella bolla sono anche i Tre Allegri Ragazzi morti, in ogni loro canzone il tempo quasi si ferma, ogni cosa viene dilatata, i momenti felici sono infiniti, i momenti tristi lo sono altrettanto, ma in ogni situazione ciò che conta non è quello che succede ma solo quello che ci passa per la mente mentre tutto scorre.

Ciò che importa è tutto quello che sta in mezzo ma mai gli estremi, un po’ come il campo per Gosto, portale per un passato che assapora i ricordi e un futuro che non sa di cosa cibarsi. 

Alla prossima!

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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