Music Monday: La Puglia in tasca di Elisabetta Stega

Il protagonista del music monday di oggi è  La Puglia in tasca“, la raccolta di racconti di Elisabetta Stega pubblicata da Les Flaneurs Edizioni.

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Buon pomeriggio, lettori! Come state? Questo per me, tanto per cambiare, è stato un rientro traumatico. Il lunedì mi ha riservato un’accoglienza caotica già dalle prime luci dell’alba. Oggi per riuscire a stare dietro a tutto mi ci sono voluti più di due caffè. Ma torniamo a noi, mettetevi comodi perché il protagonista di oggi è un compagno vivace, di spirito oserei dire avventuriero, ma in un senso più profondo perché Elisabetta Stega con “La Puglia in tasca” ci porta alla scoperta di un paradiso terreste mettendo in gioco voci diverse, colori vibranti di un gigantesco quadro chiamato vita.

Partire per un lungo viaggio o rimanere nel posto che si ama? A volte fare quel passo senza sapere cosa succederà o vedere una persona cara andarsene spaventa, in questa piccola raccolta targata da Les Flaneurs ci si mette in gioco, si sogna, si soffre e si ama, anche quando sembra impossibile, cogliendo al volo le opportunità o costruendosi la propria fortuna in un viavai di emozioni forti.

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Con una playlist proposta da Les Flaneurs Edizioni in cui è inclusa anche una delle mie canzoni preferite di Cesare Cremonini, “La nuova Stella di Broadway”, si parte per un viaggio intenso alla volta della Puglia, raccontata come una sorta di versione tascabile della vita. Quello che mi ha colpito de La Puglia in tasca è il suo intento: raccontare una terra meravigliosa attraverso gli occhi di chi popola le sue pagine. Nonostante le avversità si riesce anche guarire soffermandosi ad osservare il mare ed è qui, tra le storie raccontate, che troviamo sogni, speranze, dolore e paura, linfa vitale di brevi frammenti che arricchiscono un quadro sempre più ampio e spingono chi legge a riflettere.

Se un territorio è capace di offrire ogni cosa perché bisogna andare via? Beh, è facile, anzi non lo è affatto, lasciare le proprie radici vuol dire in qualche modo “tagliarle via”, diventare un tronco d’albero in balia del vento, sempre pronto a spostarsi laddove si rotola meglio. Sembra quasi paradossale che luoghi affascinanti e belli come la Puglia debbano restare quasi un ricordo sbiadito nella memoria di chi se ne va, viverci sarebbe il massimo, lì è sempre estate, ma la vita a volte ci spinge ad affrontare il perenne inverno.

Il mare è diventato parte di me. Tutti i pomeriggi liberi scendo in spiaggia per immergere i miei piedi stanchi in acqua. La mia cura contro i malanni di stagione. Mi manca la vita di città, i negozi, i locali. Ma quando vedo lui e il mare penso di aver conquistato il mondo.

“Una scommessa d’amore”, canta Cremonini, a volte lo è per davvero, restare e arrancare o partire e cercare fortuna, in questo la Stega racconta perfettamente quello che per molti è un sentimento comune, la realtà che spesso e volentieri infrange qualunque sogno, ma che riesce a volte a donare un lieto fine. Però questo non succede solo in Puglia, è un problema comune di tutto il Sud Italia, luoghi di una bellezza sconfinata che rischiano di vedere partire sempre più persone a causa dei problemi che affliggono queste terre, ma scegliere di restare e lottare è un atto di coraggio, perché non si lotta solo per il proprio futuro ma anche per quello di chi verrà dopo, lo si fa per preservare quella gioia di vivere che si lascia a casa quando si parte, lo si fa per far sì che l’eterna estate non finisca mai.

Alla prossima!

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Les Flaneurs Edizioni per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
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