Pensieri di china: Il nascondiglio di Pam Smy (uovonero)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro
Il protagonista di oggi è “Il nascondiglio” di Pam Smy, l’inizio della fine e la fine di un nuovo inizio. È spesso e pungente l’involucro di uovonero e non è un caso, quando si tratta di scavare a fondo Pam Smy lascia sempre il segno. 

Data di uscita: 28 Ottobre 2021

Acquistalo subito: Il nascondiglio

Editore: uovonero
Collana:  I geodi
Traduzione: Sante Bandirali
Illustrazione: Pam Smy
Genere: Libri illustrati

Prezzo: € 19,50
Pagine: 248

Billy McKenna è un ragazzo che fugge da una situazione difficile a casa e si rifugia in un tetro cimitero invaso dalla vegetazione.
Mentre la madre e la polizia iniziano a cercarlo, nel suo nascondiglio Billy incontra un uomo anziano che si prende cura delle tombe.
Il primo giorno di novembre è vicino, si avverte nell’aria che sta per accadere qualcosa di molto speciale…

Un tuffo nell’inchiostro nero. È questo quello che si prova leggendo “Il nascondiglio” di Pam Smy, un’immersione totale dentro gli angoli più bui dell’animo umano. Ci aveva abituati già con Thornhill a una storia cruda, raccontata magistralmente da quel tocco che oggi potrei definire alla “Pam Smy”, con le sue illustrazioni espressive e quel pizzico di mistero misto al dolore che si prova una volta entrati nel cuore del racconto. È amaro lo squarcio che si intravedeva allora ed è così anche adesso con il suo secondo lavoro, l’unica differenza è che in un mondo completamente oscuro la fonte di luce arriva da un posto inaspettato: il Vicolo delle Anime.

Un nome così suggestivo rievoca alla perfezione quello che Billy si trova a vivere in un posto governato dalla morte che cessa di essere tale nel momento in cui un ragazzino usa un cimitero come rifugio per scappare alla prigionia della sua vita, scandita dal ritmo incessante del pianto di sua madre e dagli abusi che è costretta a subire dal suo compagno, Jeff, un uomo all’apparenza cordiale che appena chiusa la porta si trasforma in un mostro. Billy cerca, per quanto possibile, di camminare sulle uova quando Jeff è nei paraggi, di non peggiorare la condizione di sua madre e per quanto ci provi però qualunque cosa non è mai al posto giusto, c’è sempre un difetto e il suono agghiacciante delle percosse che scandiscono il tempo logorando ancora di più Billy e sua mamma.

Una delle meravigliose illustrazioni di Pam Smy

È ironico come in un periodo come quello di Halloween sia Il Vicolo delle Anime l’unico rifugio in cui Billy può nascondersi, un luogo in rovina che ha bisogno di ritornare al suo antico splendore, un po’ come lui che, pur essendo ancora un ragazzino, ha bisogno di ritrovare la sua strada e di vivere la sua adolescenza, di cercare una soluzione alla condizione che affligge lui e sua madre come se fosse Billy a doverla trovare. In un certo senso denota la sua maturità il voler continuamente aiutare sua madre e al tempo stesso però mostra senza filtri la sua paura, il disorientamento più totale e quel senso di logoramento che lo sta affliggendo. Prendersi cura di un posto come Il Vicolo delle Anime è un modo per elaborare la situazione, entrando a contatto con il custode scopre quanto quel posto sia significativo per una cittadina che lui non ha mai vissuto. Al tempo stesso la fuga di Billy è il motore che alimenta il cambiamento, un passo avanti verso l’ignoto che spaventa ma che è necessario per ritrovare un certo equilibrio e ricominciare finalmente a vivere. 

È un viaggio tortuoso quello che vivono Billy e sua madre, una prova vissuta attraverso la paura, quel tuffo nell’inchiostro nero assoluto che al suo interno però nasconde qualche bagliore di luce. E le vediamo quelle piccole scie animare un luogo come un cimitero, mostrare vita anche se circondati da morte ed è così espressivo il tratto di Pam Smy da rendere quel momento intimo e in un certo senso avvolgente, la paura verso l’ignoto tangibile, il dolore una seconda pelle e la libertà un dolce sapore che non si smette di ricercare. È crudo sì lo squarcio, fatto di contrasti netti, ma è il desiderio di ribaltare le carte in tavola ad essere preponderante persino quando si pensa di essere spacciati e che non ci sia altra soluzione che accettare una situazione inaccettabile e fuggire.

Il nascondiglio è un portale verso la perdita e la memoria, la paura e il desiderio di libertà, realtà che si scontrano e si incontrano in un luogo inaspettato.

«Era il posto giusto? La luce della torcia rivelò il cartello dietro il cespuglio di ortiche. VICOLO DELLE ANIME. […] Era questo il posto in cui voleva stare. Era questo il posto in cui sapeva che nessuno lo avrebbe trovato».

 

 

 

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di uovonero per la copia omaggio.

 

 

 

May the Force be with you!
Precedente Close-Up: Pizzi neri e merletti grigi di Elisa Averna Successivo Chi cerca trova: Le novità in uscita a marzo per Leone Editore e BookRoad

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.