Music Monday: A nessuno piace Jonna di Cilla Jackert

Il protagonista del music monday di oggi è  A nessuno piace Jonna“, il romanzo di Cilla Jackert pubblicata da Camelozampa e tradotto da Samanta K. Milton Knowles.

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Buon pomeriggio, lettori! Com’è andata? Settimana nuova, stesso tempo di quella scorsa. Dal grigio siamo passati alla pioggia incessante, ormai da tre giorni non sono abituata ad altro. Ciò nonostante, la pioggia ha il suo fascino. È vero che crea disagi ma quando ci si ferma un momento con un libro in mano e una tisana il rumore di fondo si spegne del tutto e il mondo di carta si riversa su quello reale: è una sensazione meravigliosa.

Con “Mr Raindrop” a farmi compagnia oggi parliamo di Cilla Jackert, autrice tra le altre cose anche di “Ci si vede all’Obse” e “Le catastrofi del giorno”, due titoli che mi hanno colpita per il modo in cui riesce a raccontare dinamiche difficili scavando all’interno di tematiche sociali e psicologiche in maniera diretta, mettendo in primo piano le sue giovani voci che finiscono per rimanere impresse negli occhi di chi legge. Il dolore diventa tangibile così come i sentimenti dirompenti che attanagliano le esistenze dei protagonisti. 

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Questa volta la piccola protagonista è Jonna. Agli occhi di chiunque appare come una bambina problematica, silenziosa, senza uno sbocco apparente nella vita. In confronto a sua sorella Miriam, studentessa modello, sempre al top e sotto riflettori, appare come un’ombra solitaria a cui nessuno vuole prestare la dovuta attenzione. Eppure basterebbe allontanare ogni pregiudizio per rendersi conto che Jonna sta vivendo una fase delicata della sua vita, una nella quale parole e sensazioni si mescolano freneticamente per dare vita ad un caos interiore che non riesce a dissipare. Il suo disturbo da deficit di attenzione o ADHD le impedisce di portare a termine anche le cose più semplici, ma è talmente forte la luce dei riflettori sotto la quale risplende Miriam che nessuno sembra capacitarsi delle sue mancanze.

Bollata come stupida viene abbandonata a se stessa ed è lì, tra ciò che prova e ciò che non riesce a capire, che si apre uno spiraglio verso qualcosa di immaginabile: un dialogo con la perfetta Miriam, sua sorella. Tra le pagine di un diario perfetto si nasconde quello che nessuno avrebbe mai immaginato, una ragazza sola e triste, che vorrebbe essere come Jonna. Senza alcuna pressione da parte dei suoi genitori e degli insegnanti che la vorrebbero sempre performante, anche quando si sente sprofondare. 

Improvvisamente il racconto si biforca. Da una parte abbiamo Jonna e la sua lotta per esprimere ciò che continua a reprimere, la fatica che ha quando deve esprimersi, il non essere seguita a dovere perché gli occhi sono posati solo sulla sorella, spingendola a commettere errori che finiscono per aggravare la sua condizione perché non c’è un dialogo vero e proprio in famiglia. Dall’altra parte abbiamo Miriam, figlia perfetta e studentessa modello, che vorrebbe avere una scappatoia da tutti i suoi impegni imposti e auto imposti per paura di deludere qualcuno.

Sono brava a pensare. Ma non alle cose a cui dovrei pensare. Tipo i verbi spagnoli e le equazioni e pulire la mia camera. A quelle cose preferisco non pensare mai. Perché voglio pensare a modo mio.

Cilla Jackert ancora una volta ci regala uno squarcio all’interno di una famiglia all’apparenza come tutte le altre, ma è all’interno dei suoi componenti che si nasconde qualcuno con il desiderio di emergere e non sa come fare, nei gesti irrazionali cerca una soluzione per il caos che sta vivendo al suo interno, incurante di generare così un vortice capace di risucchiare chi sembra stabile. Jonna irrompe nella vita di Miriam in un momento inaspettato, quasi come se fosse la scintilla che genera il cambiamento, che accende una luce diversa su ciò che sta realmente provando, che spinge i genitori a fare i conti con ciò che stanno cercando disperatamente di nascondere: la depressione giovanile e l’ADHD.

A nessuno piace Jonna non è una storia come le altre, è un duro racconto che acquista spessore man mano che si procede con la lettura, catapulta i giovani lettori in una dimensione di carta fatta di tematiche importanti non distante dalla nostra con un vero tocco alla Jackert: diretto e crudo quando si tratta di raccontare la vita di Jonna.

Alla prossima!

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Camelozampa per la copia omaggio.

 

 

 

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